Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 ottobre 2014, n. 21414 Svolgimento del processo 1. M.T.G. convenne dinanzi al Tribunale di Roma, Sez. distaccata di Ostia, la Eurospin – C.L.A.S.I. s.r.l. chiedendo il risarcimento del danno per essere stata colpita da alcuni scatoloni caduti dagli scaffali del supermercato gestito dalla convenuta. Eurospin restò contumace....
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 ottobre 2014, n. 20759. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento attinente all'istanza di liquidazione degli onorari del difensore di un soggetto ammesso al patrocinio a spese dello Stato deve essere proposto nelle forme del rito civile, ai sensi dell'art. 170 del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, sicché esso, ove proposto nelle forme del rito penale e, quindi, non notificato ad alcuno, è inammissibile
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 1 ottobre 2014, n. 20759 Svolgimento del processo e motivi della decisione I. – Il Consigliere relatore, nominato ai sensi dell’art. 377 c.p.c., ha depositato in cancelleria la seguente relazione in base agli artt. 380-bis e 375 c.p.c.: “1. – Con decreto del 24.2.2011 la Corte d’assise di...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 ottobre 2014, n. 41749. L'esposto o segnalazione al competente Consiglio dell'ordine forense contenente accuse di condotte deontologicamente rilevanti, tenute da un professionista nei confronti del cliente denunciarne, costituisce esercizio di legittima tutela degli interessi di quest'ultimo, attraverso il diritto di critica, sub specie di esposto, di cui all'art. 51 cod. pen., per il quale valgono i limiti ad esso connaturati, occorrendo, in primo luogo, che le accuse abbiano un fondamento o, almeno, che l'accusatore sia fermamente e incolpevolmente (ancorché erroneamente) convinto di quanto afferma; tali limiti, se rispettati, escludono la sussistenza del delitto di diffamazione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 ottobre 2014, n. 41749 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Sulmona, con sentenza del 21 marzo 2013, resa nel giudizio di rinvio a seguito di annullamento di precedente decisione dello stesso Tribunale del 26 maggio 2011, giusta sentenza di questa Corte di cassazione in data 4...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 settembre 2014, n. 20302. Nel caso in cui il valore della controversia risulti manifestamente diverso da quello presunto a norma del C.p.c., per la quantificazione dell'onorario dell'avvocato si deve guardare al valore reale della causa, determinandolo in base agli effettivi interessi delle parti. Se dunque la controversia si chiude con una transazione, l'entità di essa diventa un elemento dirimente per fissare il compenso professionale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 settembre 2014, n. 20302 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 ottobre 2014, n. 20839. Il divieto del cosiddetto patto di quota lite tra l'avvocato ed il cliente, sancito dalla norma di cui all'art. 2233 cod. civ., trova il suo fondamento nell'esigenza di assoggettare a disciplina il contenuto patrimoniale di un peculiare rapporto di opera intellettuale, al fine di tutelare l'interesse del cliente e la dignità e la moralità della professione forense, che risulterebbe pregiudicata tutte le volte in cui, nella convenzione concernente il compenso, sia, comunque, ravvisabile la partecipazione del professionista agli interessi economici finali ed esterni alla prestazione, giudiziale o stragiudiziale, richiestagli. Ne consegue che detto patto (legittimamente ravvisabile anche sotto forma di promessa unilaterale, costituendo questa una fattispecie negoziale ove l'astrazione della causa risulta limitata all'ambito processuale) va rinvenuto non soltanto nella ipotesi in cui il compenso del legale consista in parte dei beni o crediti litigiosi, secondo l'espressa previsione della norma (che costituisce, in relazione alla ratio della tutela, soltanto la tipizzazione dell'ipotesi di massimo coinvolgimento del legale e che, pertanto, non esaurisce il divieto), ma anche qualora tale compenso sia stato, comunque, convenzionalmente correlato al risultato pratico dell'attività svolta, realizzandosi, cosi, quella (non consentita) partecipazione del professionista agli interessi pratici esterni della prestazione. Ne consegue che la nullità di quel patto, sancita dall'art. 2233 terzo comma cod. civ., prescinde dalla circostanza del verificarsi di un indebito lucro per il professionista, e può essere fatta valere da ciascuno dei contraenti, senza che si richieda la deduzione e dimostrazione di uno specifico interesse a rimuoverne gli effetti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 ottobre 2014, n. 20839 Svolgimento del processo In data 2 giugno 21994 la C.T.F. s.r.l. conferiva al Dott. R.C. incarico professionale per la “individuazione di soluzioni giuridiche e/o amministrative, che consentano alla società C.T.F. s.r.l., di godere del beneficio delle agevolazioni previste per le aziende industriali del...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 18 settembre 2014, n. 19682. Chi viola la regola della incompatibilità tra la professione di avvocato e lo status di dipendente pubblico commette un illecito a prescindere dall'effettivo prodursi di un danno per l'amministrazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 settembre 2014, n. 19682 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – rel. Consigliere Dott. ARIENZO Rosa...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 settembre 2014, n. 19406. L'avvocato non può pretendere una somma con riferimento alla data di stipula dell'accordo con la società, ma esclusivamente in relazione alla reale prestazione eseguita
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 15 settembre 2014, n. 19406 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – rel. Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 settembre 2014, n. 19533. L'incidenza sul processo degli eventi previsti dall'art. 299 c. p. c. è disciplinata, in ipotesi di costituzione in giudizio a mezzo di difensore, dalla regola dell'ultrattività del mandato alla lite, in ragione della quale, nel caso in cui l'evento non sia dichiarato o notificato nei modi e nei tempi di cui all'art. 300 c.p.c., il difensore continua a rappresentare la parte come se l'evento non si fosse verificato, risultando così stabilizzata la posizione giuridica della parte rappresentata (rispetto alle altre parti ed al giudice) nella fase attiva del rapporto processuale e nelle successive fasi di quiescenza e di riattivazione del rapporto a seguito della proposizione dell'impugnazione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 17 settembre 2014, n. 19533 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Salerno, con sentenza del 21.7.2009, ha dichiarato inammissibile l’appello proposto con atto notificato il 9.4.2002 dai procuratori di B.C., deceduto l’11.8.95, contro la sentenza del tribunale che aveva respinto l’opposizione del C. al decreto ingiuntivo con...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2014, n. 18953. In tema di prescizione per i crediti previdenziali della Cassa forense, il nuovo termine decennale previsto dalla Riforma di categoria (legge 247/2012), infatti, si applica soltanto a partire dal 2 febbraio 2013, data di entrata in vigore della norma. Precedentemente vale il termine più breve di cinque anni disposto per tutte le Casse privatizzate (legge 335/1995)
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 settembre 2014, n. 18953 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. PATTI...
Regolamento CNF n. 5 del 16 luglio 2014. Regolamento ai sensi dell’art. 22 L. n. 247/12 sui corsi per l’iscrizione all’Albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori
Il testo integrale in pdf CNF regolamento n. 5 del 17.7.2014