Il comportamento processuale dell’avvocato che suggerisce alla parte difesa di non rispondere alle domande del pubblico ministero in sede di interrogatorio è coerente con il diritto di difesa e, non realizzando alcun nocumento agli interessi dell’assistito, non può essere ricondotto nell’ambito del reato di patrocinio infedele di cui all’art. 380 c.p.
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Il comportamento processuale dell’avvocato che suggerisce alla parte difesa di non rispondere alle domande del pubblico ministero in sede di interrogatorio è coerente con il diritto di difesa e, non realizzando alcun nocumento agli interessi dell’assistito, non può essere ricondotto nell’ambito del reato di patrocinio infedele di cui all’art. 380 c.p.

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 30 marzo 2018, n.14751. Il comportamento processuale dell’avvocato che suggerisce alla parte difesa di non rispondere alle domande del pubblico ministero in sede di interrogatorio è coerente con il diritto di difesa e, non realizzando alcun nocumento agli interessi dell’assistito, non può essere ricondotto nell’ambito del reato di...

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Non può invocare l’applicazione dei parametri il legale che ha concordato il compenso in forma scritta con il curatore

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 13 aprile 2018, n. 9242. I parametri dei compensi all’avvocato stabiliti dal Decreto Ministeriale 55/2014 trovano applicazione, ai sensi dell’articolo 1 dello stesso, “quando all’atto dell’incarico o successivamente il compenso non sia stato determinato in forma scritta, in ogni caso di mancata determinazione consensuale degli stessi, comprese le...

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L’emissione di fatture da parte del legale per importi sempre inferiori ai minimi tariffari non può essere interpretata come una tacita rinuncia.

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, sentenza 6 aprile 2018, n. 8539. L’emissione di fatture da parte del legale per importi sempre inferiori ai minimi tariffari non può essere interpretata come una tacita rinuncia. Sentenza 6 aprile 2018, n. 8539 Data udienza 14 febbraio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...

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Nel giudizio di opposizione, nel caso ci sia gratuito patrocinio, al legale non vanno corrisposte solo le spese vive (quelle cioè documentate) ma ha diritto a percepire anche i compensi legati allo svolgimento dell’attività.

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 23 marzo 2018, n. 7292. Nel giudizio di opposizione, nel caso ci sia gratuito patrocinio, al legale non vanno corrisposte solo le spese vive (quelle cioè documentate) ma ha diritto a percepire anche i compensi legati allo svolgimento dell’attività. Ordinanza 23 marzo 2018, n. 7292 Data udienza 13...

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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 20 marzo 2018, n. 6862. La responsabilità dell’esercente la professione forense non può affermarsi per il solo fatto del mancato corretto adempimento dell’attività professionale

Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 20 marzo 2018, n. 6862. La responsabilità dell’esercente la professione forense non può affermarsi per il solo fatto del mancato corretto adempimento dell’attività professionale, occorrendo verificare se, qualora l’avvocato avesse tenuto la condotta dovuta, il suo assistito avrebbe conseguito il riconoscimento delle proprie ragioni, difettando altrimenti la prova...

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 6 marzo 2018, n. 5224. La liquidazione degli onorari che l’avvocato pretende dal proprio cliente e’ indipendente e svincolata dalla statuizione che condanna la parte soccombente al pagamento delle spese e degli onorari di causa.
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Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 6 marzo 2018, n. 5224. La liquidazione degli onorari che l’avvocato pretende dal proprio cliente e’ indipendente e svincolata dalla statuizione che condanna la parte soccombente al pagamento delle spese e degli onorari di causa.

Il giudice, nel ridurre l’ammontare dei diritti e degli onorari richiesti dalla parte in modo specifico e dettagliato, ha l’obbligo di indicare il criterio di liquidazione adottato e le ragioni della riduzione, onde consentire all’interessato di individuare e denunziare in modo specifico le eventuali violazioni della legge o della tariffa. Va soggiunto che l’ordinanza de...

Consiglio di Stato, sezione quarta, sentenza 19 marzo 2018, n. 1722. In tema di esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense nessuna disposizione prescrive la separata indicazione del voto espresso dal singolo commissario
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Consiglio di Stato, sezione quarta, sentenza 19 marzo 2018, n. 1722. In tema di esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense nessuna disposizione prescrive la separata indicazione del voto espresso dal singolo commissario

In tema di esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense nessuna disposizione prescrive la separata indicazione del voto espresso dal singolo commissario, perchè quello che solo rileva è il voto finale complessivo e in nessun luogo della normativa di settore trapela una asserita esigenza di controllare il calcolo aritmetico compiuto. Sentenza 19 marzo 2018, n....

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 22 gennaio 2018, n. 1499. Deve intendersi per causa di valore indeterminabile quella in cui la pretesa azionata sia insuscettibile di valutazione economica, e non già quella in cui tale valutazione risulti possibile
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Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 22 gennaio 2018, n. 1499. Deve intendersi per causa di valore indeterminabile quella in cui la pretesa azionata sia insuscettibile di valutazione economica, e non già quella in cui tale valutazione risulti possibile

Deve intendersi per causa di valore indeterminabile quella in cui la pretesa azionata sia insuscettibile di valutazione economica, e non già quella in cui tale valutazione risulti possibile, ancorchè non agevole, attraverso l’esame degli atti. Ordinanza 22 gennaio 2018, n. 1499 Data udienza 19 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...

Consiglio di Stato, sezione quarta, sentenza 17 gennaio 2018, n. 234. Esame di avvocato e la facoltà di consultazione di codici commentati non implica la facoltà di trascrizione delle massime ivi reperibili
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Consiglio di Stato, sezione quarta, sentenza 17 gennaio 2018, n. 234. Esame di avvocato e la facoltà di consultazione di codici commentati non implica la facoltà di trascrizione delle massime ivi reperibili

La facoltà di consultazione di codici commentati non implica la facoltà di trascrizione delle massime ivi reperibili, che fungono da ausilio alle traiettorie argomentative del candidato e possono sì essere riportate nell’elaborato, ma solo dietro debita indicazione della relativa provenienza attraverso l’uso di virgolette o di segni grafici equivalenti. Sentenza 17 gennaio 2018, n. 234...

Consiglio di Stato, sezione quarta, sentenza 4 gennaio 2018, n. 39. lle selezioni per l’accesso alla professione forense al criterio dell’anonimato delle prove scritte può corrispondere un criterio diverso da quello di estrazione a sorte di domande predeterminate
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Consiglio di Stato, sezione quarta, sentenza 4 gennaio 2018, n. 39. lle selezioni per l’accesso alla professione forense al criterio dell’anonimato delle prove scritte può corrispondere un criterio diverso da quello di estrazione a sorte di domande predeterminate

Alle selezioni per l’accesso alla professione forense al criterio dell’anonimato delle prove scritte può corrispondere un criterio diverso da quello di estrazione a sorte di domande predeterminate, quale quello della libera espressione di ciascun commissario nella formulazione delle domande da porre al candidato. Sentenza 4 gennaio 2018, n. 39 Data udienza 21 dicembre 2017 REPUBBLICA...