Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 marzo 2015, n. 4285 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo...
Tag: assegno di mantenimento e divorzile
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 febbraio 2015, n. 2576. In tema di separazione personale, l'addebito presuppone non solo una violazione degli obblighi matrimoniali, ma anche un rapporto di causalità con l'intollerabilità della convivenza
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 10 febbraio 2015, n. 2576 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 19 febbraio 2015, n. 3348. In tema di separazione o divorzio, nell’ipotesi in cui uno dei coniugi abbia chiesto un assegno di mantenimento per i figli, la domanda, se ritenuta fondata, deve essere accolta dalla data della sua proposizione e non da quella della sentenza. La parte che abbia chiesto la corresponsione di tale assegno ha, poi, la facoltà di chiedere un adeguamento del relativo ammontare, non costituendo tale richiesta una domanda nuova; anche l’aumento decorrerà dalla data di deposito del ricorso introduttivo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 19 febbraio 2015, n. 3348 Rilevato che la Corte d’Appello di Salerno, adita nel procedimento relativo alla cessazione degli effetti civili del matrimonio di V. P. e M. D.T., accogliendo parzialmente l’appello proposto da quest’ultima disponeva, per ciò che ancora rileva – che, all’interno della sentenza non definitiva...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 28 gennaio 2015, n. 1631. L’assegno divorzile non deve essere necessariamente definito su quello corrisposto a titolo di separazione, ma occorre valutare tutti i nuovi elementi di fatto dai quali desumere la permanenza o meno dei presupposti economici della corresponsione dell’assegno. Nella specie, l’ex marito chiedeva di rivedere non solo il quantum da corrispondere alla ex moglie, ma anche la sussistenza dell’esigenza della corresponsione dell’assegno, vista la nuova convivenza e il nuovo lavoro della ex moglie
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 28 gennaio 2015, n. 1631 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – Consigliere Dott. LAMORGESE Antonio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 febbraio 2015, n. 2445. Il provvedimento di assegnazione della casa coniugale, non è prevista dall'art. 156 cod. civ. in sostituzione o quale componente dell'assegno di mantenimento ma ha lo scopo di garantire ai figli minorenni o non autosufficienti economicamente la continuità dell'habitat familiare. La misura dell' assegno va determinata non solo valutando i redditi dell'obbligato, ma anche altre circostanze non indicate specificatamente, né determinabili a priori, ma da individuarsi in tutti quegli elementi fattuali di ordine economico, o comunque apprezzabili in termini economici, diversi dal reddito dell'obbligato, suscettibili di incidere sulle condizioni economiche delle parti. Nella determinazione dell'assegno di mantenimento deve avere quale indispensabile elemento di riferimento ai fini della valutazione di congruità dell'assegno, il tenore di vita di cui i coniugi avevano goduto durante la convivenza, quale situazione condizionante la qualità e la quantità delle esigenze del richiedente, accertando le disponibilità patrimoniali dell'onerato e, a tal fine, il giudice non può limitarsi a considerare soltanto il reddito (sia pure molto elevato) emergente dalla documentazione fiscale prodotta, ma deve tenere conto anche degli altri elementi di ordine economico. In tema di determinazione dell'assegno di mantenimento, l'esercizio del potere di disporre indagini patrimoniali avvalendosi della polizia tributaria, che costituisce una deroga alle regole generali sull'onere della prova, rientra nella discrezionalità del giudice di merito; l'eventuale omissione di motivazione sul diniego di esercizio del relativo potere, pertanto, non è censurabile in sede di legittimità, ove, sia pure per implicito, tale diniego sia logicamente correlabile ad una valutazione sulla superfluità dell'iniziativa per ritenuta sufficienza dei dati istruttori acquisiti
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 febbraio 2015, n. 2445 Fatto e diritto Rilevato che in data 31 luglio 2014 è stata depositata relazione ex art. 380 bis c.p.c. che qui si riporta: l. Il Tribunale di Roma, con sentenza n. 22221 del 25 settembre – 29 ottobre 2009, ha dichiarato la separazione...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 febbraio 2015, n. 2574. L'assegno per il coniuge deve tendere al mantenimento del tenore di vita da questo goduto durante la convivenza matrimoniale, e tuttavia indice di tale tenore di vita può essere l'attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi. Insuscettibili di controllo in sede di Cassazione profili e situazioni di fatto, a fronte di una sentenza caratterizzata da motivazione adeguata e non illogica. Il Giudice a quo ha ravvisato una disparità di posizioni economiche a favore del marito: la moglie, malata, con un'attività lavorativa saltuaria, legata alla stagionale produzione delle mele; il marito che opera con il fratello in un'affermata impresa edile e gode di buona salute, con passatempi costosi, come la caccia e la guida di auto assai potenti; egli dispone altresì di una sua casa e di un patrimonio immobiliare assai più importante di quello della moglie. Il Giudice ha dunque esaminato dati reali senza riferirsi né a presunzioni, né a potenzialità economiche o ad aspettative future.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 10 febbraio 2015, n. 2574 Fatto e diritto In un procedimento di divorzio, tra B. O. e B. A., la Corte d’Appello di Trento, con sentenza in data 17/5/2011, riformava la sentenza del Tribunale di Trento, emessa il 25/3/2010, elevando l’assegno per la moglie ad euro 700,00 mensili....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 febbraio 2015, n. 2164. L'assegno per il coniuge deve tendere al mantenimento del tenore di vita da questo goduto durante la convivenza matrimoniale, e tuttavia indice di tale tenore di vita può essere l'attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 febbraio 2015, n. 2164 In un procedimento di divorzio tra G.M. e B.P.R.M., la Corte d’Appello di Palermo con sentenza in data 30/03/2011, confermava la sentenza del Tribunale di Sciacca, emessa il 31/3/2010, che aveva posto a carico del marito assegno mensile di euro 300,00 per...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 26 gennaio 2015, n. 1264. L'assegno divorzile compete al coniuge che sia privo di mezzi, tali da potergli permettere il mantenimento di un tenore di vita analogo a quello tenuto, durante la vita matrimoniale.Con motivazione congrua ed immune da vizi, la sentenza impugnata, sulla scorta delle indagini di polizia tributaria, ha evidenziato le ingenti disponibilità patrimoniali, di cui il marito già godeva nei primi anni novanta (quando non era ancora intervenuta la separazione), tanto da aver costituito, con un rilevantissimo conferimento, una società di capitali, con un notevole saldo di conto corrente, anche grazie ad una donazione miliardaria del proprio padre, a fronte delle modestissime disponibilità patrimoniali della moglie.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 26 gennaio 2015, n. 1264 In un procedimento di divorzio tra M. E. A. e A. D., la Corte d’appello di Reggio Calabria con sentenza del 14/11/2011, confermava la pronuncia del locale Tribunale in data 22/2/2008, che aveva determinato un assegno, a carico del marito, per la...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 17 dicembre 2014, n. 52393. L'inadempimento all'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento in favore del coniuge separato realizza la condotta illecita prevista dall'articolo 570 c.p., comma 1, ove questo si accompagni agli ulteriori elementi costitutivi della fattispecie, con cio' dovendosi intendere che, per la sussistenza di quel reato, deve potersi accertare che l'inadempimento economico si riconnette ad una volonta' inadempiente direttamente correlata alla deliberata negazione del vincolo di assistenza ancora sussistente, che per l'effetto possa considerarsi contraria all'ordine o alla morale della famiglia, secondo quanto richiesto dalla disposizione invocata quale elemento caratterizzante della condotta tipica del reato.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 17 dicembre 2014, n. 52393 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. LANZA Luigi – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Ann – rel. Consigliere Dott. PATERNO’ RADDUSA...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 17 dicembre 2014, n. 26635. L'assegno per il coniuge, per giurisprudenza ampiamente consolidata, esso deve tendere al mantenimento del tenore di vita da questo goduto durante la convivenza matrimoniale, e tuttavia indice di tale tenore di vita può essere l'attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi. Nel caso di specie il giudice a quo chiarisce che sussiste una disparità di posizioni economiche a favore del marito, ufficiale di marina, con totale assenza di reddito della moglie, casalinga durante la convivenza matrimoniale. Correttamente il giudice a quo richiama tale condizione pregressa della moglie e l'estrema difficoltà per essa di reperire un lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 17 dicembre 2014, n. 26635 Fatto e diritto In un procedimento di divorzio tra T.D. e A.A., la Corte d’Appello di Lecce, con sentenza in data 16/04/2012, confermava la sentenza del Tribunale di Taranto in data 29/9/2011, che aveva disposto assegno per la moglie per l’importo di ê....