Non integra univoca manifestazione di non proporre appello avverso una sentenza di primo grado che riconosce la cessazione di un contratto di comodato e pronuncia la condanna dell’ente pubblico comodatario al rilascio la comunicazione di un ufficio dell’ente pubblico di non frapporre ostacoli a un precetto di rilascio per limitare oneri a carico dell’ente pubblico...
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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 maggio 2017, n.11799
Qualora un’eccezione di merito sia stata ritenuta infondata nella motivazione della sentenza del giudice di primo grado o attraverso un’enunciazione in modo espresso, o attraverso un’enunciazione indiretta, ma che sottenda in modo chiaro ed inequivoco la valutazione di infondatezza, la devoluzione al giudice d’appello della sua cognizione, da parte del convenuto rimasto vittorioso quanto all’esito...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 9 settembre 2016, n. 17850
Il termine per la proposizione dell’appello incidentale va calcolato assumendo come riferimento la data dell’udienza indicata nell’atto di citazione o quella differita dal Giudice ai sensi dell’art. 168 bis, comma 5 c.p.c. Suprema Corte di Cassazione sezione II civile sentenza 9 settembre 2016, n. 17850 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE...
In caso di impugnazione da parte dell’attore della sentenza di rigetto della domanda, la devoluzione al giudice del gravame della domanda in garanzia nei confronti del chiamato da parte del convenuto/appellato, non decisa perché condizionata all’accoglimento della pretesa principale, non richiede la proposizione di appello incidentale, essendo sufficiente la mera riproposizione ai sensi dell’art. 346 c.p.c. Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 19 aprile 2016, n. 7700.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 19 aprile 2016, n. 7700 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Primo Presidente f.f. Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente di Sez. Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. SPIRITO Angelo –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 dicembre 2014, n. 25848. L'appello col quale la vittima di un fatto illecito chieda un più cospicuo risarcimento del danno espone il responsabile, che sia anche assicurato contro i rischi della responsabilità civile, all'eventualità che in caso di accoglimento del gravame il massimale assicurato risulti incapiente. Ne consegue che quell'appello, facendo sorgere un interesse altrimenti insussistente, legittima l'assicurato-danneggiante a proporre appello incidentale tardivo autonomo, anche nei confronti di capi della sentenza non impugnati con l'appello principale, ovvero nei confronti di parti diverse dall'appellante principale
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 9 dicembre 2014, n. 25848 Ritenuto in fatto Nel 2000 i sigg.ri G.L. e P.C.M. , sia in proprio che quali rappresentanti ex art. 320 c.c. dei figli minori G.V. e G.F. , convennero dinanzi al Tribunale di Roma il Comune di Roma, allegando che: (-) la propria...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 dicembre 2014, n. 25725. La mancata riproposizione, in sede di precisazione delle conclusioni, di una domanda in precedenza formulata, infatti, non autorizza alcuna presunzione di rinuncia tacita in capo a colui che ebbe originariamente a proporla, essendo necessario che, dalla valutazione complessiva della condotta processuale della parte o dalla stretta connessione della domanda non riproposta con quelle esplicitamente reiterate, possa desumersi inequivocabilmente il venir meno del relativo interesse
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 dicembre 2014, n. 25725 Svolgimento del processo B.U. convenne, davanti al tribunale di Lecco, B.R. chiedendone la condanna al rilascio degli immobili da questo occupati, di comproprietà delle parti al 50%. Il convenuto, costituitosi, contestò la fondatezza della domanda chiedendo, in via riconvenzionale, che fosse pronunciata sentenza...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 giugno 2014, n.14085. La parte rimasta totalmente vittoriosa in primo grado non ha l'onere di proporre appello incidentale per chiedere il riesame delle domande e delle eccezioni respinte, ritenute assorbite o comunque non esaminate con la sentenza impugnata dalla parte soccombente, essendo sufficiente la riproposizione di tali domande od eccezioni in una delle difese del giudizio di secondo grado
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 giugno 2014, n.14085 MOTIVI DELLA DECISIONE Al ricorso in esame si applica, ratione temporis, la disposizione dell’art. 366 bis c.p.c., in quanto la sentenza è stata pubblicata in data 23.6.2007. Con i primi tre motivi, la ricorrente censura le affermazioni secondo cui sarebbe incontroverso ‘che le parti...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 luglio 2014, n. 16402. Nel caso, in particolare, in cui l'atto venga notificato in un domicilio dal quale il destinatario assuma di essersi trasferito, la notificazione deve ritenersi nulla e non inesistente tutte le volte che l'ufficiale giudiziario attesti, nella relazione di notificazione, la permanenza d'una relazione tra il luogo della notificazione ed il destinatario di essa. La parte rimasta contumace nel giudizio di primo grado, definito con sentenza ad essa favorevole nel merito, non ha l'onere, ove tale pronuncia sia appellata dalla controparte, di proporre appello incidentale per sollevare la questione (non esaminata dal giudice di primo grado) della nullità della notifica dell'atto introduttivo del giudizio di primo grado, questione che deve essere dal giudice d'appello esaminata sempre d'ufficio ed in via preliminare
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 luglio 2014, n. 16402 Svolgimento del processo 1. Il sig. S.A. nel 1995 si sottopose ad un intervento di estrazione dentaria, eseguito dal Dott. P.V. . Assumendo che l’estrazione non venne eseguita a regola d’arte, nel 1998 il paziente convenne il suddetto medico dinanzi al Tribunale di...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 28 aprile 2014, n. 9369. L'impugnazione incidentale tardiva è sempre ammissibile, a tutela della reale utilità della parte, tutte le volte che l'impugnazione principale metta in discussione l'assetto di interessi derivante dalla sentenza alla quale il coobbligato solidale aveva prestato acquiescenza; conseguentemente, è ammissibile, sia quando rivesta la forma della controimpugnazione rivolta contro il ricorrente principale, sia quando rivesta le forme della impugnazione adesiva rivolta contro la parte investita dell'impugnazione principale, anche se fondata sugli stessi motivi fatti valere dal ricorrente principale, atteso che, anche nelle cause scindibili, il suddetto interesse sorge dall'impugnazione principale, la quale, se accolta, comporterebbe una modifica dell'assetto delle situazioni giuridiche originariamente accettate dal coobbligato solidale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 28 aprile 2014, n. 9369 Svolgimento del processo e motivi della decisione E’ stata depositata in cancelleria la relazione di seguito ritrascritta riportandosi tra parentesi quadra le correzioni derivanti da errori materiali: «1. Con sentenza n.6998/2003 il Tribunale di Roma, nella contumacia del Condominio di via Cavour...