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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 gennaio 2014, n. 1451. La spesa per la riparazione o la ricostruzione del lastrico solare va sopportata, ai sensi dell’art. 1126 cod. civ., per un terzo da coloro che ne hanno l’uso esclusivo e per due terzi da tutti i condomini dell’edificio o della parte di questo a cui il lastrico serve da copertura.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  23 gennaio 2014, n. 1451 Svolgimento del processo 1. – F.A. , proprietario, nell’edificio condominiale di via (omissis) , di un appartamento strutturato su due livelli, il quarto ed il quinto, e fruente, al piano superiore, del calpestio sul terrazzo-lastrico di copertura del fabbricato, impugnò, in data 15...

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Corte di Cassazione, szione II, sentenza 23 gennaio 2014, n. 1445. La conoscenza degli argomenti da trattare in assemblea va desunta esclusivamente dall’ordine del giorno e non aliunde, e, dall’altro, il problema delle maggioranze, di conseguenza, è irrilevante se la deliberazione non poteva essere assunta

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 gennaio 2014, n. 1445 Svolgimento del processo P.F. impugnava davanti al Tribunale di Trieste la deliberazione assunta in data 21 luglio 2003 dal Condominio di via (omissis) di cui faceva parte, con la quale era stato approvato l’affidamento dei lavori inerenti alla trasformazione dell’impianto di riscaldamento centralizzato...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 gennaio 2014, n. 646. Integra il delitto di esercizio abusivo della professione di avvocato la condotta di chi, conseguita l’abilitazione statale, eserciti l’attività professionale senza aver ottenuto l’iscrizione all’albo professionale

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 10 gennaio 2014, n. 646 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giuliana – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 gennaio 2014, n. 194. La pubblicazione su un quotidiano di una foto di persona arrestata, estratta dalle foto segnaletiche effettuate dalle forze dell’ordine ma priva dei numeri identificative propri delle foto segnaletiche, non costituisce foto di persona in stato di detenzione qualora il giudice l’abbia ritenuta non diversa dalle comuni foto identificative, con la conseguenza che per la liceita’ della pubblicazione della stessa non valgono le disposizioni previste dal codice deontologico dei giornalisti (articolo 8), richiamate dall’articolo 12 del codice della privacy; mentre, trattandosi della diffusione per finalita’ giornalistiche dell’immagine, quale dato personale sottoposto allo stesso trattamento dei dati identificativi anagrafici, di persona cui e’ attribuito un reato, la pubblicazione e’ essenziale per l’esercizio del diritto di cronaca in relazione all’interesse pubblico alla identificazione del soggetto e deve rispettare, come nella specie accertato dal giudice del merito, gli ulteriori limiti della pertinenza e della continenza

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 gennaio 2014, n. 194 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. MASSERA Maurizio – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1468. In tema investimento da parte di un treno dell’auto di quest’ultimo nei pressi di un passaggio a livello privo di custodia. Nonostante la mancanza di segnalazioni, accertata la consapevolezza, che il titolare dell’autovettura, diversamente da quanto lui sosteneva, della presenza del passaggio a livello, con la conseguenza che, fermandosi con la propria auto nella zona dei binari, violava la elementare norma di diligenza che impone a chiunque di non effettuare soste o fermate in tale zona. La riconducibilità del fatto dannoso alla condotta dello stesso danneggiato, ha comportato di conseguenza il rigetto delle domande risarcitorie, sia sotto il profilo dell’art. 2043, sia sotto il profilo della invocata responsabilità oggettiva, atteso che il fatto del danneggiato integra gli estremi del caso fortuito di cui all’art. 2051 c.c.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 24 gennaio 2014, n. 1468 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte d’appello di Brescia 09/07/2012, non notificata), confermando quella di primo grado, attribuiva alla condotta imprudente dell’allora appellante (odierno ricorrente), sotto il...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014 n. 1464. La disposizione dettata dall’art. 1469-bis c.c., terzo comma, n. 19 si interpreta nel senso che il legislatore, nelle controversie tra consumatore e professionista, abbia stabilito la competenza territoriale esclusiva del giudice del luogo della sede o del domicilio elettivo del consumatore, presumendo vessatoria la clausola che individui come sede del foro competente una diversa località

Il testo integrale                         Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 gennaio 2014 n. 1464[1]   La disposizione dettata dall’art. 1469-bis c.c., terzo comma, n. 19 si interpreta nel senso che il legislatore, nelle controversie tra consumatore e professionista, abbia stabilito la competenza territoriale...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 22 gennaio 2014, n. 1312. Una volta provato l’inadempimento consistente nell’inesatta esecuzione della prestazione di sicurezza nonché la correlazione fra tale inadempimento ed il danno, la prova che tutto era stato approntato ai fini dell’osservanza del precetto dell’art. 2087 cod. civ. e che gli esiti dannosi erano stati determinati da un evento imprevisto e imprevedibile deve essere fornita dal datore di lavoro. La prova liberatoria a carico del datore di lavoro va, poi, generalmente correlata alla quantificazione della diligenza ritenuta esigibile, nella predisposizione delle misure di sicurezza, imponendosi, di norma, allo stesso l’onere di provare l’adozione di comportamenti specifici i quali, ancorché non risultino dettati dalla legge (o altra fonte equiparata), siano suggeriti da conoscenze sperimentali e tecniche, dagli “standard” di sicurezza normalmente osservati o trovino riferimento in altre fonti analoghe

 Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 22 gennaio 2014, n. 1312 Svolgimento del processo La Corte di appello, giudice del lavoro, di L’Aquila, con sentenza n. 822/2010 del 25/6/2010, decidendo sull’appello proposto da C.L. nei confronti di Ci.Gi. e della Carige Assicurazioni S.p.A. (chiamata in garanzia dal Ci. ) nonché sull’appello incidentale proposto da...

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Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 2 gennaio 2014, n. 34. Va annullata per difetto di notifica la sentenza d’appello pronunciata in contumacia sulla base del decreto di irreperibilità emesso in primo grado, senza dunque aver proceduto a nuove ricerche dell’imputato né all’emissione di un nuovo decreto

Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 2 gennaio 2014, n. 34 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. DUBOLINO Pietro – Consigliere Dott. BARBARISI Maurizio – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. DI...