Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 novembre 2014, n. 46505 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 1 ottobre 2013 la Corte d’Appello di Campobasso, in ciò confermando la decisione assunta dal locale Tribunale in esito al giudizio abbreviato, ha riconosciuto M.D.M. responsabile dei delitti di sostituzione di persona e falso materiale...
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 27 ottobre 2014, n. 44870. All'infuori dell'ipotesi espressamente e specificamente disciplinata dal Decreto Legislativo 28 agosto 2000, n. 274, articoli 21, 28 e 30, non ricorrente nel caso di specie -, la mancata comparizione del querelante nel processo, nonostante la sollecitazione del giudice a comparire, non configura una rimessione tacita di querela. Ne segue l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 27 ottobre 2014, n. 44870 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. SABEONE Gerardo – Consigliere Dott. DE MARZO...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 novembre 2014, n. 23928. Con il D.L. 6 luglio 2011, n. 98, art. 18, comma 19, convertito dalla L. 15 luglio 2011, il legislatore è intervenuto, con norma dichiaratamente di interpretazione autentica, affermando che "Le disposizioni di cui alla L. 17 maggio 1999, n. 144, art. 64, comma 5, si interpretano nel senso che il contributo di solidarietà sulle prestazioni integrative dell'assicurazione generale obbligatoria è dovuto sia dagli ex dipendenti già collocati a riposo che dai lavoratori ancora in servizio. In questo ultimo caso il contributo è calcolato sul maturato di pensione integrativa alla data del 30 settembre 1999 ed è trattenuto sulla retribuzione percepita in costanza di attività lavorativa". La regola espressa dalla norma risultante dalla disposizione interpretata non si presta ad equivoci: il contributo di solidarietà è dovuto sia dagli ex dipendenti sulle prestazioni integrative in godimento, sia dai lavoratori ancora in servizio e, in questo caso, è calcolato sul "maturato" della pensione integrativa al 30 settembre 1999 ed è trattenuto sulla retribuzione.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 10 novembre 2014, n. 23928 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Roma, con sentenza depositata in data 3 giugno 2009, ha confermato la decisione di primo grado che, in accoglimento della domanda proposta da M.S. e dagli altri litisconsorti indicati in epigrafe, odierni intimati, aveva riconosciuto ai...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 novembre 2014, n. 24156. In tema di separazione personale dei coniugi, il giudice può limitare l’assegnazione della casa familiare ad una porzione dell’immobile, di proprietà esclusiva del genitore non collocatario, anche nell’ipotesi di pregressa destinazione a casa familiare dell’intero fabbricato, ove tale soluzione, esperibile in relazione al lieve grado di conflittualità coniugale, agevoli in concreto la condivisione della genitorialità e la conservazione dell’habitat domestico dei figli minori
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 novembre 2014, n. 24156 Rilevato che 1. Il Tribunale di Firenze, con sentenza n. 679/2011, ha dichiarato la separazione personale dei coniugi M.P. e A.B. con addebito della separazione al Palazzo. Ha stabilito l’affidamento condiviso dei figli e la loro residenza prevalente presso la madre í cui...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 novembre 2014, n. 24001. L'ordinamento italiano – per il quale madre è colei che partorisce (art. 269, terzo comma, c.c.) – contiene, all'art. 12, comma 6, l. n. 40 del 2004, cit., un espresso divieto
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 novembre 2014, n. 24001 Svolgimento del processo Con ricorso del 20 gennaio 2012 il pubblico ministero presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia chiese dichiararsi lo stato di adottabilità del minore P.C. , nato in (omissis) , figlio dei coniugi sig. P.D. e sig.ra Pa.An. ....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 ottobre 2014, n. 22761. Deve escludersi che, ai fini della determinazione del compenso spettante ad un avvocato quale componente del collegio sindacale di una società per azioni, possa utilizzarsi la tariffa forense, applicabile solo se riferibile alla consulenza o assistenza delle parti in affari giudiziari o extragiudiziari
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 ottobre 2014, n. 22761 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – rel. Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 novembre 2014, n. 24013. In tema di distanze tra costruzioni, l'art. 9, secondo comma, del d.m. 2 aprile 1968, n. 1444, ha efficacia di legge dello Stato, essendo stato emanato su delega dell'art. 41-quinquies della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (c.d. legge urbanistica), aggiunto dall'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765; ne consegue che, poiché il citato art. 9 dispone l'inderogabilità dei limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati, i Comuni sono obbligati – in caso di redazione o revisione dei propri strumenti urbanistici – a non discostarsi dalle regole fissate da tale norma, le quali comunque prevalgono ove i regolamenti locali siano con esse in contrasto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 11 novembre 2014, n. 24013 Svolgimento del processo 1.- I1 tribunale di Lucca, in accoglimento della domanda proposta da M.C. e M.E.R., condannava la convenuta G.M. ad arretrare a metri cinque dal confine la costruzione dalla medesima realizzata ritenendo applicabile l’art. 9 del d.m. n.1444 del 1968; accoglieva...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 novembre 2014, n. 5507. In tema di appalti pubblici l'onere di tempestiva impugnazione del bando sussiste relativamente alle clausole immediatamente escludenti, aventi ad oggetto requisiti di partecipazione alla procedura selettiva che l'impresa concorrente o aspirante tale non possiede ex ante. Trattasi di un orientamento aderente ai contenuti dell'art. 120, comma 5 del c.p.a. che si riferisce a "bandi autonomamente lesivi"
Consiglio di Stato sezione III sentenza 7 novembre 2014, n. 5507 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4531 del 2014, proposto da: Società Of. S.r.l. ed altri (…); contro Azienda Regionale Emergenza Sanitaria –...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 novembre 2014, n. 5456. Nelle procedure di affidamento degli appalti pubblici non vi è una incompatibilità assoluta e insuperabile tra le funzioni di responsabile del procedimento e quelle di componente di commissione di gara, poiché le prime non attengono a compiti di controllo, ma soltanto a verifica interna della correttezza del procedimento, di guisa che non vi è sovrapposizione né identità tra controllato e controllante e le due funzioni restano compatibili tra loro. Nell'ambito degli enti locali, infatti, non sussiste un rigido divieto di partecipazione dei dirigenti alle commissioni di gara e il rafforzamento del modello della responsabilità dirigenziale innescato dal processo di privatizzazione del pubblico impiego, ha valorizzato l'opposta esigenza che il dirigente segua direttamente le procedure del cui risultato è tenuto a rispondere
Consiglio di Stato sezione III sentenza 5 novembre 2014, n. 5456 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5521 del 2014, proposto da: Cooperativa Sociale Sh., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 10 novembre 2014, n. 46336. Anche nell'ambito della causalità omissiva vale la regola di giudizio della ragionevole, umana certezza; e che tuttavia tale apprezzamento va compiuto tenendo conto da un lato delle informazioni di carattere generalizzante afferenti al coefficiente probabilistico che assiste il carattere salvifico delle misure doverose appropriate, e dall'altro delle contingenze del caso concreto. Nella fattispecie in esame tale apprezzamento è stato correttamente compiuto. Non solo si è mostrato che le probabilità di successo della terapia appropriata sono correlate alla tempestività dell'intervento terapeutico; ma si è correttamente aggiunto che nel caso in esame l'ora notturna e le conclamate deficienze organizzative della struttura sanitaria rendevano sostanzialmente impossibile un intervento tempestivo.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 10 novembre 2014, n. 46336 Motivi della decisione 1. Riformando la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Livorno, la Corte d’appello di Firenze ha assolto gli imputati in epigrafe dal reato di omicidio colposo: il P. perché il fatto non costituisce reato e il C. perché il...