Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 novembre 2014, n. 47896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. LEO Guglielmo – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. APRILE Ercole – Consigliere Dott. DE...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 dicembre 2014, n. 50743. Successivamente a una sentenza irrevocabile di condanna, la dichiarazione d'illegittimità costituzionale di una norma penale diversa dalla norma incriminatrice, idonea a mitigare il trattamento sanzionatorio, comporta la rideterminazione della pena, che non sia stata interamente espiata, da parte del giudice dell'esecuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 dicembre 2014, n. 50743 Rilevato in fatto 1. Con decreto emesso il 13/04/2014, ai sensi dell’art. 666, comma 2, cod. proc. pen., il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Pesaro, quale giudice dell’esecuzione, dichiarava inammissibile l’istanza formulata da V.L. , ai sensi dell’art. 673 cod. proc. pen.,...
Corte Costituzionale, sentenza n. 273 del 5 dicembre 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 516 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevede la facoltà dell’imputato di richiedere al giudice del dibattimento il giudizio abbreviato relativamente al fatto diverso emerso nel corso dell’istruzione dibattimentale, che forma oggetto della nuova contestazione
Sentenza 273/2014 Giudizio Presidente NAPOLITANO – Redattore FRIGO Udienza Pubblica del 04/11/2014 Decisione del 01/12/2014 Deposito del 05/12/2014 Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 516 del codice di procedura penale. Massime: Atti decisi: ord. 5/2014 SENTENZA N. 273 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 novembre 2014, n. 24882. In forza della legge n. 21 del 1986, l'omessa o tardiva comunicazione dei redditi da parte del dottore commercialista legittima la Cassa previdenziale di appartenenza non solo ad irrogare le relative sanzioni, ma anche a non poter riconoscere il supplemento di pensione non risultando versata la contribuzione con i relativi accessori. Non può infatti trovare applicazione, al rapporto tra lavoratore autonomo, qual è il libero professionista, e l'ente previdenziale, il principio dell'automatismo della prestazione previdenziale, poiché, nel caso di specie, il soggetto beneficiario della prestazione coincide con quello tenuto al versamento della contribuzione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 21 novembre 2014, n. 24882 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – rel. Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BERRINO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25634. In tema di condominio negli edifici la legittimazione passiva dell'amministratore, prevista dall'art. 1131, secondo comma, cod. civ., ha portata generale, in quanto estesa ad ogni interesse condominiale e sussiste, pertanto, anche con riguardo alla domanda, proposta da un condomino o da un terzo, di accertamento della proprietà esclusiva di un bene, senza che sia necessaria la partecipazione al giudizio di tutti i condomini
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 dicembre 2014, n. 25634 Svolgimento del processo Il condominio Verde Sirente di Rocca di Mezzo chiedeva e otteneva in data 3/3/1995 dal Presidente del Tribunale di Roma un decreto ingiuntivo nei confronti di C.M. per il pagamento spese condominiali come risultanti da preventivo e riparto approvati dall’assemblea....
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 21 novembre 2014, n. 24799. In tema di imposta di registro, l'interpretazione più evoluta del disposto dell'art. 20 del d.P.R. n. 131/1986 porta ad attribuire rilevanza alla natura intrinseca degli atti rispetto al loro titolo e forma apparente
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 21 novembre 2014, n. 24799 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott. BRUSCHETTA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 21 novembre 2014, n. 24860. Il compenso del legale per i pareri legali pro-veritate, se frutto di contrattazione con il cliente, non può successivamente essere messo in discussione sulla scorta del mancato rispetto dei minimi tariffari
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 novembre 2014, n. 24860 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente Dott. BUCCIANTE Ettore – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – rel. Consigliere Dott. ABETE Luigi – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25663. Nelle cause per separazione personale dei coniugi – in cui ciascuno di essi muove all'altro addebiti integranti gli estremi della separazione per colpa l'indagine testimoniale, sia nel momento dell'acquisizione delle deposizioni, sia in quello finale della loro valutazione in un contesto globale, è particolarmente delicata ed il giudice, pur tenendo in debito conto i rapporti di parentela, dipendenza etc., che possono spingere i terzi ad una scarsa obiettività, deve considerare le deposizioni di tutti e giudicare della scarsa attendibilità di un teste non apoditticamente, in base al solo rapporto che lo lega alla parte che lo ha indotto, ma secondo la verosimiglianza o meno, delle circostanze affermate e la conferma che queste possono trovare o meno nelle deposizioni di altri testi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 25663 Svolgimento del processo l. La Corte d’appello di Napoli ha respinto l’impugnazione principale proposta dal sig. G.M. e quella incidentale della signora I.S. avverso la sentenza del Tribunale di Avellino con la quale era stata: a) accolta la domanda della I. per la...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 17 novembre 2014, n. 5627. L'appello nei confronti di una sentenza resa in sede di giudizio di ottemperanza va proposto entro il termine decadenziale dimidiato di tre mesi dalla pubblicazione della sentenza impugnata, così come previsto dal combinato disposto degli artt. 87, comma 3, e 92, comma 3, c.p.a., pena l'irricevibilità per tardività. A seguito delle modifiche apportate all'art. 87 comma 3, c.p.a. dal D.Lgs. n. 195/2011, appare chiaro che nel rito dell'ottemperanza, l'eccezione alla regola generale del dimezzamento dei termini processuali è circoscritta al solo giudizio di primo grado (e vale solo per il ricorso introduttivo, quello incidentale, e per i motivi aggiunti). Non vi è spazio per la rimessione in termini per errore scusabile
Consiglio di Stato sezione V sentenza 17 novembre 2014, n. 5627 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1895 del 2013, proposto da: Ma.Gi. ed altri (…), rappresentati e difesi dall’avv. Pi.Ia., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 17 novembre 2014, n. 5632. In materia di procedura di gara d'appalto, non sussiste un onere della parte ricorrente esclusa dalla procedura selettiva di dimostrare che, sulla base del contenuto dell'offerta presentata, avrebbe potuto vincere la gara. La parte interessata, con l'avversare la propria esclusione dalla gara (e solo di riflesso l'aggiudicazione della commessa ad un terzo), fa valere in giudizio il proprio interesse alla riammissione alla procedura, e perciò la pretesa che anche la propria offerta di gara formi oggetto di valutazione, da parte della Commissione, in comparazione con le altre. Tale essendo il contenuto del presente giudizio, si deve escludere la sussistenza di un onere della ricorrente di rivelare preventivamente, in sede contenziosa, il contenuto della propria offerta economica
Consiglio di Stato sezione V sentenza 17 novembre 2014, n. 5632 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5246 del 2014, proposto dalla La. S.p.A., in proprio e quale mandataria del R.T.I. con So. Soc....