SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA 19 gennaio 2015, n.735 Ritenuto in fatto Con citazione del 31 ottobre 1968 B.R. conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Palmi il Comune di Laureane di Borrello, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni patiti per l’illegittima occupazione di un terreno, sul quale era stato realizzato un...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 gennaio 2015, n. 15. Illegittimo il licenziamento del lavoratore che non comunichi al datore di essere proprietario di due immobili e continui a soggiornare in affitto presso un'abitazione dell'imprenditore stesso
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 7 gennaio 2015, n. 15 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. GHINOY...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 gennaio 2015, n. 753. Un comportamento prevaricatore del coniuge, assolutamente incompatibile con il fondamento comunitario della vita familiare, giacché un atteggiamento unilaterale, sordo alle valutazioni ed alle richieste dell'altro coniuge, eccessivamente rigido, può tradursi, nella violazione dell'obbligo, nei confronti dell'altro coniuge, di concordare l'indirizzo della vita familiare e, in quanto fonte di angoscia e dolore per il medesimo, nella violazione del dovere di assistenza morale e materiale sancito dall'art. 143 cod. civ.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 19 gennaio 2015, n. 753 Svolgimento del processo Con sentenza depositata in data 26 gennaio 2013 la Corte d’appello di Trento, sezione distaccata di Bolzano, per quanto ancora rileva, ha confermato la decisione di primo grado che, nel pronunciare la separazione giudiziale tra i coniugi G.M.B. e...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 gennaio 2015, n. 31. In tema di Irap, del Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, articolo 16, comma 3, da facolta' alle Regioni di incrementare la relativa aliquota fino ad un massimo di un punto percentuale. Esso deve essere interpretato coerentemente con l'intento del legislatore di perseguire obbiettivi di autonomia e di decentramento fiscale delle Regioni medesime. Nella stessa ottica va inteso anche il disposto della Legge 27 dicembre 2002, n. 289, articolo 3, comma 1, lettera a), che, nel sospendere l'efficacia degli aumenti dell'aliquota Irap deliberati dalla Regione successivamente al 29 settembre 2002, in ragione della mancanza di una legge quadro sul federalismo fiscale, ha inteso comunque limitare l'effetto sospensivo a quelle maggiorazioni che determinassero, o nella misura in cui determinassero, il superamento delle aliquote in vigore nel 2002, come nella specie, sicche' le Legge Regionale Veneto 22 novembre 2002, n. 34 e Legge Regionale Veneto 9 gennaio 2003, n. 38, che hanno portato l'aliquota applicabile agli istituti bancari al 5,25%, determinano soltanto la conferma – e la proroga – dell'aliquota del 4,75% disposta per l'anno 2002 dl Decreto Legislativo n. 446 del 1997, articoli 16 e 45,. nella formulazione normativa all'epoca vigente
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 7 gennaio 2015, n. 31 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – rel. Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 16 gennaio 2015, n. 641. A seguito dell'introduzione, ad opera dell'art. 35, comma 26 quinquies, lettera e-bis), della legge n. 223 del 2006, nell'elenco degli atti impugnabili innanzi al giudice tributario di cui all'art. 19, comma 1, del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, l'iscrizione di ipoteca sugli immobili di cui all'art. 77 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, "le controversie aventi ad oggetto il provvedimento di iscrizione di ipoteca sugli immobili, cui l'Amministrazione finanziaria può ricorrere in sede di riscossione delle imposte sul reddito, ai sensi del d.P.R. n. 602 del 1973, appartengono alla giurisdizione del giudice tributario, qualora i crediti garantiti dall'ipoteca abbiano natura tributaria"
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 16 gennaio 2015, n. 641 Svolgimento del processo G.G. impugnò davanti al giudice tributario l’iscrizione ipotecaria, eseguita nel 2008, conseguente al mancato pagamento di tre cartelle di pagamento relative ad imposte sui redditi per il 1997, effettuata su immobili di sua proprietà, assumendo che questi erano già stati...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 gennaio 2015, n. 2329. Il sostituto processuale (nominato ex art. 102 cod.proc.pen. dal difensore titolare della difesa tecnica) è legittimato alla difesa tecnica ma non alla costituzione di parte civile nel processo, quando la procura speciale che ha attribuito al difensore, insieme con la nomina a difensore tecnico (ex art.100 cod.proc.pen.), pure i poteri dispositivi relativi al diritto in contesa propri della parte (artt. 76 e 122 cod.proc.pen.) non lo preveda espressamente
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 gennaio 2015, n. 2329 Considerato in fatto 1. Avverso la sentenza con cui in data 3-11.4.2014 la Corte d’appello di Campobasso ha confermato l’affermazione della sua responsabilità ai fini penali e civili, deliberata dal Tribunale di Larino il 15.12.10 per reato ex art. 570 cod.pen. in...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 19 gennaio 2015, n. 2334. Con riferimento alla tutela dei diritti reali di garanzia nei rapporti con i provvedimenti di prevenzione, la verifica della buona fede del terzo creditore debba essere fatta, di regola, in relazione al momento in cui il diritto sorge, nella specie nel momento in cui il contratto di mutuo è stato sottoscritto. Nel caso in cui, come nella presente fattispecie, si realizzi una successione nel rapporto giuridico l'accertamento giudiziale deve tenere conto della particolarità della situazione, in cui spesso può mancare un contatto diretto tra debitore e terzo creditore, con conseguenti maggiori difficoltà nel verificare la buona fede.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 19 gennaio 2015, n. 2334 Ritenuto in fatto 1. Con decreto del 19 dicembre 2013 il Tribunale di Torino, in qualità di giudice dell’esecuzione, ha respinto l’istanza di accertamento del diritto di credito presentata in base agli artt. 1 comma 199 della legge 24 dicembre 2012, n....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 gennaio 2015, n. 5. Siccome non è stata ancora esercitata, la delega al Governo (contenuta nella L. 67/2014) volta ad abrogare, rendendolo un illecito amministrativo, il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio italiano, non è idonea a scriminare le condotte che dunque restano sanzionabili
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 gennaio 2015, n. 5 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. DI TOMASSI Mariastefan – rel. Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria S. –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 gennaio 2015, n. 253. La formulazione della richiesta applicativa di pena comporta l'implicita rinuncia delle parti a far valere eccezioni e difese di natura sostanziale e processuale nei limiti, rispettivamente, degli articoli 179 e 129 c.p.p., salve le sole ipotesi che si tratti di eccezioni attinenti alla stessa richiesta ex articolo 444 c.p.p. e al consenso prestato. Di conseguenza l'imputato che abbia chiesto e ottenuto l'applicazione della pena non puo' piu' dolersi della teorica irregolare trasformazione del rito abbreviato in patteggiamento, trattandosi di una nullita' relativa dell'accordo sanzionatorio che non puo' essere dedotta dalla parte che vi ha dato o ha concorso a darvi causa, senza subirne alcun concreto ed attuale pregiudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 7 gennaio 2015, n. 253 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI VIRGINIO Adolfo – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – rel. Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 gennaio 2015, n. 60. Integra il reato previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, articolo 44, lettera a), la violazione delle distanze minime previste dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore comunale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 gennaio 2015, n. 60 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. MENGONI...