Consiglio di Stato sezione IV sentenza 25 maggio 2015, n. 2591 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1475 del 2014, proposto da: Comune di Grottaglie, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 25 maggio 2015, n. 2594. In tema di espropriazione per pubblica utilità
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 25 maggio 2015, n. 2594 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9707 del 2014, proposto da: Comune di Latina, in persona del Sindaco p.t. rappresentato e difeso dall’avv....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 25 maggio 2015, n. 2595. L’omessa dichiarazione di alcune condanne penali può essere sanzionata con l’esclusione dalla gara solo in presenza di un obbligo stringente imposto dal bando, mentre, in caso contrario, il concorrente può ritenersi esonerato dal dichiarare l’esistenza di condanne per infrazioni penalmente rilevanti, ma di lieve entità…..allorchè la dichiarazione sia resa sulla scorta di modelli predisposti dalla stazione appaltante ed il concorrente incorre in errore indotto dalla formulazione ambigua o equivoca del modello, non può determinarsi l’esclusione dalla gara per l’incompletezza della dichiarazione resa
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 25 maggio 2015, n. 2595 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 906 del 2015, proposto da: St. Srl, in p.l.r.p.t., rappresentata e difesa dagli avv. Pa.Ma. ed altri,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 maggio 2015, n. 19537. Integra un errore di diritto e non un errore materiale, per definizione non emendabile con la procedura prevista dall’art. 130 cod. proc. pen. ne? essendo possibile ritenere prevalente la motivazione sul dispositivo, l’omessa statuizione nel dispositivo della sentenza di una pena legale, in quanto la “rettificazione” della pena operata in motivazione determina la violazione dell’art. 546, comma terzo, cod. proc. pen. essendo incompleto nei suoi elementi essenziali il dispositivo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 maggio 2015, n. 19537 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 12 maggio 2015, n. 19570. Bancarotta fraudolenta patrimoniale e per distrazione senza alcuna attenuante quando l’amministratore cede a terzi i beni facenti capo alla società con accordo verbale e che non conservi correttamente le scritture contabili
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 12 maggio 2015, n. 19570 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. PALLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 maggio 2015, n. 19519. Il comportamento processuale dell’imputato che comunque si difende dall’accusa, se può valere a superare l’eccezione di nullità della sentenza per violazione del principio della corrispondenza tra accusa e sentenza (art. 521, cod. proc. pen.), non esime coerentemente il Giudice, che quell’eccezione respinga proprio sul rilievo del disimpegno difensivo sul fatto diverso, dall’utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione (anche istruttori) che si rendano necessari a riequilibrare le carenze che derivino all’imputato dall’aver dovuto prendere posizione su un fatto rivelatosi però decisamente diverso da come contestato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 maggio 2015, n. 19519 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 22 aprile 2015, n. 16810. In tema di valutazione dello stato di impossibilita’ economica ad adempiere all’obbligo di assistenza, mediante l’assegno di mantenimento, dell’imputato del reato di cui all’articolo 570 c.p., comma 2, n. 2, compete a quest’ultimo fornire compiuta dimostrazione della propria incapacita’ di adempiere l’obbligo contributivo giudiziale impostogli per assicurare i mezzi di sussistenza ai suoi prossimi congiunti. Tale asserita incapacita’ deve essere suffragata da concrete prove
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 22 aprile 2015, n. 16810 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – rel. Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2015, n. 16338. Nell’ipotesi di conferma della sentenza di primo grado, le due motivazioni si integrano a vicenda, confluendo in un risultato organico ed inscindibile al quale occorre far riferimento per giudicare della congruita’ della motivazione. Allorche’, quindi, le due sentenze concordino nell’analisi e nella valutazione degli elementi di prova posti a fondamento delle rispettive decisioni, la struttura motivazionale della sentenza di appello si salda con quella precedente per formare un unico complesso corpo argomentativo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 aprile 2015, n. 16338 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 maggio 2015, n. 9139
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 maggio 2015, n. 9139 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 maggio 2015, n. 9135. La cartella esattoriale emessa per il recupero di prestazioni sanitarie indebitamente erogate in favore di un interdetto, che identifichi come debitore, anzichè l’incapace, il suo tutore, senza menzionarne la qualità, è illegittima per erronea individuazione del soggetto obbligato, poiché realizza un’inammissibile commistione tra soggetti e patrimoni giuridici – invece assolutamente distinti – con violazione dei principi della persistenza della soggettività giuridica, anche dell’incapace, e della personalità della responsabilità patrimoniale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 maggio 2015, n. 9135 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere...