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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 21 dicembre 2015, n. 50075. E’ viziata da nullità la sentenza predibattimentale adottata dalla corte d’appello con la quale sia stata dichiarata de plano – e dunque fuori dal contraddittorio – l’estinzione del reato per prescrizione e deve ritenersi sussistente l’interesse dell’imputato a far valere tale vizio innanzi alla Corte di cassazione

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 dicembre 2015, n. 50075 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROMIS Vincenzo – Presidente Dott. MENICHETTI Carla – Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale – rel. Consigliere Dott. SERRAO...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 gennaio 2016, n. 21. Scatta il vizio di omessa pronuncia per il giudice, anche di appello, che dichiari illegittimo un licenziamento intimato per «giusta causa» senza verificare d’ufficio la possibilità di riqualificarlo come licenziamento «per giustificato motivo soggettivo»

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 gennaio 2016, n. 21 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. CAVALLARO Luigi –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 gennaio 2016, n. 666. Nel contratto di locazione di un immobile per uso diverso da quello di abitazione, la mancanza delle autorizzazioni o concessioni amministrative che condizionano la regolarità del bene sotto il profilo edilizio – e, in particolare, la sua abitabilità e la sua idoneità all’esercizio di un’attività commerciale o, come nella specie, professionale – costituisce inadempimento del locatore che giustifica la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1578 c.c., a meno che il conduttore non sia a conoscenza della situazione e l’abbia consapevolmente accettata. Solo quando l’inagibilità o l’inabitabilità del bene attenga a carenze intrinseche o dipenda da caratteristiche proprie del bene locato, si da impedire il rilascio degli atti amministrativi relativi alle dette abitabilità o agibilità e da non consentire l’esercizio lecito dell’attività del conduttore conformemente all’uso pattuito, può configurarsi l’inadempimento del locatore, fatta salva l’ipotesi in cui quest’ultimo abbia assunto l’obbligo specifico di ottenere tali atti.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 gennaio 2016, n. 666 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato 11X1 novembre 1993, il dott. P.R. conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Roma, l’ENPAM – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici e l’Amministrazione Stabili Monaldi S.r.l., al fine di sentir risolvere il contratto...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 gennaio 2016, n. 681. Nel contratto di trasporto di persone regolato dal codice civile, il viaggiatore, che abbia subito danni “a causa” del trasporto (quando cioè il sinistro è posto in diretta, e non occasionale, derivazione causale rispetto all’attività di trasporto), ha l’onere di provare il nesso eziologico esistente tra l’evento dannoso ed il trasporto medesimo (dovendo considerarsi verificatisi “durante il viaggio” anche i sinistri occorsi durante le operazioni preparatorie o accessorie, in genere, del trasporto e durante le fermate; e comprese la salita o la discesa), essendo egli tenuto ad indicare la causa specifica di verificazione dell’evento, mentre incombe, invece, sul vettore, al fine di liberarsi della presunzione di responsabilità a suo carico gravante ai sensi dell’art. 1681 cod. civ., l’onere di provare che l’evento dannoso costituisce fatto imprevedibile e non evitabile con la normale diligenza

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 gennaio 2016, n. 681 Svolgimento del processo § 1. – II Comune di Gaeta ricorre, affidandosi a due motivi, per la cassazione della sentenza n. 5060 del 12.10.12 della corte di appello di Roma, con cui, in accoglimento dei gravame avvero la sentenza dei tribunale di Latina...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 dicembre 2015, n. 50027. Ridimensionata la valenza innovativa della l. 47 del 2015 in punto di attualità delle esigenze cautelari. Avallanta un’interpretazione ampia del concetto di concretezza secondo la quale l’attualità era connotato già insito in essa, sì da qualificare l’intervento legislativo quale mera chiarificazione della correttezza dell’esegesi giurisprudenziale che concludeva in quest’ultimo senso

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 dicembre 2015, n. 50027 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CITTERIO Carlo – Presidente Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierlui – rel. Consigliere Dott. RICCIARELLI Massimo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 dicembre 2015, n. 49991. Il reato di omessa denuncia dei lavori e presentazione dei progetti sottoposti a valutazione sismica (art. 50, d.P.R. n. 380 del 2001) può essere commesso da chiunque violi o concorra a violare gli obblighi imposti e, quindi, anche dal proprietario, dal committente, dal titolare della concessione edilizia, dal direttore e dall’assuntore dei lavori

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 dicembre 2015, n. 49991 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. MENGONI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 dicembre 2015, n. 49571. L’aggravante della consegna delle sostanze stupefacenti a persona di età minore, prevista dall’art. 80 co. 1 lett a, d.P.R. n. 309/1990, è configurabile anche nel caso di semplice dazione, indipendentemente dalla diversa destinazione (a persona maggiorenne) che lo stupefacente possa eventualmente avere: la ratio dell’aggravante risiede, infatti, proprio nella circostanza che un minore entri in possesso dello stupefacente e nel conseguente pericolo di assunzione della sostanza

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 dicembre 2015, n. 49571 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZAPENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. ANDRONIO...