L’efficacia preclusiva di nuovi accertamenti, propria del giudicato esterno tra le stesse parti, presuppone che si tratti dei medesimi accertamenti di fatto posti in essere nello stesso quadro normativo di riferimento. Le controversie in materia di IVA sono soggette a norme comunitarie imperative, la cui applicazione non puo’ essere ostacolata dal carattere vincolante del giudicato...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 1 giugno 2016, n. 11438
In tema di accertamento con adesione, la mancata convocazione del contribuente, a seguito della presentazione ex art. 6 del d.lgs. 16 giugno 1997, n. 218, non comporta la nullità del procedimento di accertamento adottato dagli Uffici, non essendo tale sanzione prevista dalla legge Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 1 giugno 2016, n....
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 31 maggio 2016, n. 11374
I contratti di lavoro subordinato a tempo determinato stipulati in successione tra loro tra le parti del presente giudizio sono conformi alla disciplina del lavoro a tempo determinato dettata dal Decreto Legislativo 6 settembre 2001, n. 368 e successive integrazioni, applicabile ratione temporis. A sua volta, la disciplina italiana applicabile al rapporto, e cioe’ la...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 1 giugno 2016, n. 11427
Le delibere assembleari del condominio devono essere interpretate secondo i canoni ermeneutici stabiliti dall’articolo 1362 c.c. e ss., privilegiando, innanzitutto, l’elemento letterale, e quindi, nel caso in cui esso si appalesi insufficiente, gli altri criteri interpretativi sussidiari indicati dalla legge, tra cui quelli della valutazione del comportamento delle parti e della conservazione degli effetti dell’atto,...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 26 maggio 2016, n. 22133
Nulla la convalida dell’arresto se il pm conduce gli arrestati in udienza senza interprete nonostante sappia che non conoscono la lingua Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 26 maggio 2016, n. 22133 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 26 maggio 2016, n. 22143
Riconosciuto il credito dell’istituto bancario per il mutuo stipulato con impresa estranea alla mafia e senza consenso all’accollo del mutuo trasferita nell’impresa alla quale erano stati confiscati i beni per mafia Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 26 maggio 2016, n. 22143 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 7 giugno 2016, n. 23590
Ai fini della configurabilità del reato di riduzione in schiavitù di cui all’art. 600 c.p., lo stato di soggezione penalmente rilevante deve essere continuativo e non totale, tale da realizzare uno stato di fatto nel quale l’autodeterminazione e la libertà del soggetto passivo siano annullati o, comunque, ridotti in ambiti di nessuna rilevanza rispetto allo...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 24 maggio 2016, n. 21644
I giocattoli pirici o altre materie qualificate esplodenti, non micidiali se singolarmente considerate, possono in determinate circostanze acquistare tali caratteristiche, quando dalla loro concentrazione, nelle specifiche circostanze di fatto, derivi una oggettiva ed intrinseca potenzialità di pericolo per persone o cose, di guisa che assumano, nel loro insieme, la caratteristica della micidialità Suprema Corte...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 10 giugno 2016, n. 24288
In caso di registrazione di un colloquio ad opera di una delle persone che vi partecipi attivamente o che sia comunque ammessa ad assistervi, difettano la compromissione del diritto alla segretezza della comunicazione, il cui contenuto viene legittimamente appreso soltanto da chi palesemente vi partecipa o vi assiste, e la “terzietà” del captante. L’acquisizione al...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 10 giugno 2016, n. 24297
Integra il reato di rapina, e non quello di tentata rapina, la condotta di chi si impossessa della refurtiva, acquisendone l’autonoma disponibilità, pur se l’impossessamento sia avvenuto sotto il controllo, anche costante, delle Forze dell’Ordine, laddove queste siano intervenute solo dopo la sottrazione, in quanto il delitto previsto dall’art. 628 cod. pen. si consuma nel...