Riconosciuto l’esercizio abusivo della professione di medico, psicologo e psicoterapeuta nonchè violenza sessuale aggravata a carico del soggetto che, abusando della condizione di inferiorità psichica del soggetto (affetto da anoressia), abbia commesso atti sessuali di vario genere Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 7 settembre 2016, n. 37166 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 20 settembre 2016, n. 39058
Per andare esente da responsabilità, il datore di lavoro “in colpa” non può invocare la “legittima aspettativa” riposta nella doverosa diligenza del lavoratore, giacchè questa non rileva allorchè chi la invoca versi in re illecita, per non avere, per negligenza, impedito l’evento lesivo, che è conseguito dall’avere l’infortunato operato sul luogo di lavoro in condizioni...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 12 settembre 2016, n. 37815
La circostanza aggravante dei futili motivi sussiste soltanto se la determinazione alla commissione del crimine è stata generata da uno stimolo talmente lieve, banale e sproporzionato rispetto alla gravità del reato, tanto da apparire alla luce del sentire comune, più che una causa, un mero pretesto SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I PENALE SENTENZA 12...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 20 settembre 2016, n. 38841
La messa in vendita di prodotti scaduti di validità integra il delitto di cui all’art. 516 cod. pen. (vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine) solo qualora sia concretamente dimostrato che la singola merce abbia perso le sue qualità specifiche, atteso che il superamento della data di scadenza dei prodotti alimentari non comporta necessariamente...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 6 settembre 2016, n. 36993
Sebbene la perizia grafologica debba ritenersi basata su un percorso valutativo più che su leggi scientifiche, occorre tuttavia che il giudice di merito dia conto delle specifiche motivazioni per le quali ritenga di disattendere il percorso metodologico seguito dal perito Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 6 settembre 2016, n. 36993 REPUBBLICA ITALIANA...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 6 settembre 2016, n. 36867
La masturbazione in luogo pubblico (in forza della depenalizzazione) non rappresenta più un reato ma è punibile con una semplice sanzione amministrativa Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 6 settembre 2016, n. 36867 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 5 settembre 2016, n. 36857
Il giudice per le indagini, destinatario di una richiesta del pubblico ministero di archiviazione del procedimento per infondatezza della notizia di reato, non può disporre d’ufficio l’archiviazione per particolare tenuità del fatto, essendo diversi i presupposti (nel primo caso assenza dei requisiti costitutivi del reato, nel secondo non punibilità di una fattispecie criminosa comunque esistente),...
Consiglio di Stato, sezione VI, ordinanza 15 settembre 2016, n. 3917
È inammissibile il ricorso al Giudice amministrativo contro il silenzio dell’Amministrazione comunale su una richiesta di variante urbanistica. La sentenza ha precisato che il Comune non ha l’obbligo, ma ha la potestà discrezionale nell’iniziare o meno il procedimento per modificare con una variante la sistemazione urbanistica. In conseguenza, poiché la pubblica amministrazione non ha quest’obbligo,...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 20 settembre 2016, n. 3911
In tema di appalti pubblici, l’idoneità del voto numerico a rappresentare in modo adeguato l’iter logico seguito dalla Commissione nella sua espressione è direttamente proporzionale al grado di specificazione dei criteri allo stesso sottesi. Ne consegue che, tanto più è dettagliata l’articolazione dei criteri e sub-criteri di valutazione, tanto più risulta esaustiva l’espressione del punteggio...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 9 agosto 2016, n. 16825
La deroga all’art. 1957 cod. civ. non può ritenersi implicita nell’inserimento, nella fideiussione, di una clausola di “pagamento a prima richiesta” o di altra equivalente, sia perché detta norma è espressione di un’esigenza di protezione del fideiussore, che prescinde dall’esistenza di un vincolo di accessorietà tra l’obbligazione di garanzia e quella del debitore principale e...