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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 marzo 2014, n. 10594. Il sequestro preventivo si può applicare anche agli articoli on line con la tecnica dell'oscuramento

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 marzo 2014, n. 10594 Ritenuto in fatto 1. Nel procedimento a carico di M.T., Pa.M., P.A., i primi due indagati con riferimento al delitto di diffamazione a mezzo stampa in danno di C.A., il terzo con riferimento al delitto di cui all’articolo 57 cp, il tribunale del...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 3 marzo 2014, n. 10136. In tema di accertamenti concernenti la verifica delle condizioni psico-fisiche dei conducenti di autoveicoli coinvolti in incidenti stradali e della loro utilizzabilità processuale con riguardo alle ipotesi di guida in stato di ebbrezza alcolica, ha condivisibilmente affermato che i risultati del prelievo ematico, non preordinato ai fini di prova della responsabilità penale ma effettuato, secondo i normali protocolli medici di pronto soccorso, durante il ricovero in una struttura ospedaliera a seguito di incidente stradale, sono certamente utilizzabili ai fini dell'accertamento del reato di guida in stato di ebbrezza alcolica, trattandosi di elementi di prova acquisiti attraverso la documentazione medica, irrilevante dovendo ritenersi, in tali casi, la mancanza del consenso dell'interessato. E' stato, quindi, anche affermato che i prelievi non necessari a fini terapeutici, effettuati in assenza di consenso dell'interessato, sono inutilizzabili, per violazione del diritto, costituzionalmente garantito, di inviolabilità della persona

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza  3 marzo 2014, n. 10136  Ritenuto in fatto 1. – C.A. ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Genova, del 28 febbraio 2013, che ha confermato la sentenza del Tribunale di Chiavari, del 21 novembre 2011, che lo ha ritenuto colpevole dei reati di guida...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 9635 del 27 febbraio 2014. Ai fini della pronuncia della sentenza di non luogo a procedere, il Gup, in presenza di fonti di prova che si prestano ad una molteplicità ed alternatività di soluzioni valutative, deve limitarsi a verificare l'inutilità o superfluità del dibattimento, senza dover, invece, operare valutazioni di tipo sostanziale, riservate al giudizio di merito. In altri termini, non si deve utilizzare, quale parametro di valutazione, quello dell'innocenza dell'imputato, ma quello dell'impossibilità di sostenere l'accusa in giudizio, con la conseguenza che l'insufficienza e la contraddittorietà degli elementi acquisiti ai sensi dell'art. 425 cod. proc. pen. debbono avere caratteristiche tali da non poter essere ragionevolmente considerate superabili. Nel caso in esame, il GIP non ha fatto corretta applicazione di tali principi, perché ha sostanzialmente operato una valutazione del merito della responsabilità penale, fornendo un'interpretazione del quadro probatorio in quanto tale, anziché una valutazione prognostica circa la possibilità di superare, in sede dibattimentale, la contraddittorietà dei numerosi e variegati elementi acquisiti

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 9635 del 27 febbraio 2014 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza del 13 marzo 2013, il GIP del Tribunale di Bologna ha dichiarato non luogo a procedere nei confronti dell’imputato, perché il fatto non sussiste, in relazione al reato di cui all’art. 4 del d.lgs. n....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 10110 del 3 marzo 2014. La pena per il reato di cui all'art. 3 della legge n. 54 del 2006 è quella alternativa prevista dal primo comma dell'art. 570 c.p., occorre constatare che nel nostro caso la pena concordata tra le parti ed applicata dal Giudice (quattro mesi di reclusione e 200,00 euro di multa) deve giudicarsi illegale

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 10110 del 3 marzo 2014 CONSIDERATO IN FATTO  1. GP ha definito ai sensi dell’art. 444 c.p.p. e in data  ll.2.2013, davanti al Tribunale di Modica, il processo che lo vedeva imputato del  reato di cui all’art. 12 sexies legge 898/1970 in relazione all’art. 3 legge 54/2006, ...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 9807 del 28 febbraio 2014. Qaalora la relazione del SERT sia estremamente positiva, il Tribunale di sorveglianza è tenuto a concedere alcuni benefici

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza n. 9807 del 28 febbraio 2014 Svolgimento del processo La Corte, ritenuto in fatto e considerato in diritto  1. Il Tribunale di sorveglianza di Bari, con ordinanza del 16 aprile  2013, dichiarava inammissibili le istanze di detenzione domiciliare  e semilibertà e rigettava, nel contempo, quelle di affidamento al ...