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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 maggio 2014, n. 19883. Ai fini di presentazione di un ricorso per il riesame di una misura di custodia cautelare, nel caso di comunicazione di copia di atti per mezzo telefax, da ufficio ad ufficio, la data di pervenimento dell’impugnazione, ai fini del decorso dei termini (5 giorni), previsti dall’art. 309, comma 5, c.p.p., è quella in cui il fax con la copia dell’istanza originale perviene alla cancelleria del tribunale del riesame competente

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 maggio 2014, n. 19883 Svolgimento del processo Con l’ordinanza in epigrafe il tribunale del riesame di Torino confermò l’ordinanza emessa il 21.6.2013 dal Gip del tribunale di Torino, che aveva applicato a T.M. la misura cautelare della custodia in carcere in relazione ai reati di cui all’art....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 maggio 2014, n. 19848. Il Tribunale di Vasto dichiarava colpevole la titolare di uno stabilimento balneare della contravvenzione di cui agli artt. 81 cpv, 8 comma 1 e 26 comma 2 della legge n. 977/1967 (come modificati dagli artt. 9 e 14 del D. Lvo 345/1999) per avere, in tempi diversi ed in esecuzione del medesimo disegno criminoso, assunto due minori con le mansioni di bagnino senza sottoporli a preventiva visita medica al fine di stabilire l'idoneità psicofisica all'attività lavorativa cui sarebbero stati adibiti. Accolto il ricorso in cassazione poichè nel caso di specie i due giovani in servizio presso lo stabilimento balneare gestito dall'imputata, essendo risultati in possesso di regolare abilitazione alla attività di "bagnino di salvataggio" circostanza pacifica oltre che documentata, avevano già superato favorevolmente la visita medica finalizzata proprio ad accertarne l'idoneità psicofisica alla particolare attività lavorativa a cui sono stati adibiti e quindi il reato non sussiste

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 14 maggio 2014, n. 19848 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Vasto con sentenza 14.11.2008 ha dichiarato M.A. colpevole della contravvenzione di cui agli artt. 81 cpv, 8 comma 1 e 26 comma 2 della legge n. 977/1967 (come modificati dagli artt. 9 e 14 del D....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 maggio 2014, n. 18332. In tema di omicidio, la reiterazione di colpi di coltello può integrare l'aggravante dell'avere agito con crudeltà qualora, il numero dei colpi inferti, non sia soltanto funzionale al delitto, ma costituisca espressione della volontà di infliggere alla vittima sofferenze che esulano dal normale processo di causazione dell'evento morte

suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione I sentenza 5 maggio 2014, n. 18332 Rilevato in fatto  Con sentenza in data 2.2.2012 il GUP del Tribunale di Forlì, a seguito di giudizio abbreviato, ha condannato L.L. alla pena complessiva di anni trenta di reclusione per i seguenti delitti: – capo a) omicidio in danno di G.S. ,...