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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 agosto 2014, n. 36150. In presenza di un'impugnazione presentata dall'imputato, occorre salvaguardare in massimo grado il diritto di questi di usufruire di un secondo grado di giudizio

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 26 agosto 2014, n. 36150   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. IASILLO Adria – rel. Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 luglio 2014, n. 32246. La configurazione del tentativo di induzione indebita a norma dell'art. 319 quater non implica la necessità dell'ulteriore requisito costituito dal perseguimento di un indebito vantaggio da parte del privato. Sebbene tale elemento di natura extratestuale costituisca "il criterio di essenza" tipico della fattispecie induttiva, ovvero un elemento costitutivo imprescindibile e necessario nell'ottica della salvaguardia di una interpretazione del sistema di norme 317-319 quater costituzionalmente orientato che giustifichi la punibilità del privato, tale elemento tuttavia deve essere accertato solo nell'ipotesi di consumazione del reato di cui all'art. 319 quater, e non anche nell'ipotesi di tentativo, in cui il privato, pur disponendo di un margine di autodeterminazione, ha mostrato comunque di resistere alle pressioni del pubblico ufficiale, non dando o non promettendo denaro o altra utilità.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 luglio 2014, n. 32246 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 luglio 2014, n. 32725. Scatta la bancarotta preferenziale anche quando l'imprenditore, pur cercando di salvare le sorti dell'azienda, proceda comunque ad avvantaggiare alcuni creditori piuttosto che altri. La fattispecie, infatti, prevede il «dolo specifico» ma non «esclusivo» per cui ben si attaglia a condotte «composite»

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 23 luglio 2014, n. 32725 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – rel. Consigliere Dott. CAPUTO...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 luglio 2014, n. 33227. È reato attuare la nuova delibera assembleare se sono intervenute ordinanze di sospensione di lavori già approvati. L'osservanza del provvedimento del giudice che prescriva misure cautelari a difesa della proprietà non possa essere aggirata da condotte elusive.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 luglio 2014, n. 33227   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IPPOLITO Francesco – Presidente Dott. LANZA Luigi – Consigliere Dott. LEO Gugliel – rel. Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott....