Nel caso di frazionamento della proprietà di un immobile la parte acquirente entra a far parte del condominio ipso jure et facto
Articolo

Nel caso di frazionamento della proprietà di un immobile la parte acquirente entra a far parte del condominio ipso jure et facto

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|27 novembre 2023| n. 32857.

Nel caso di frazionamento della proprietà di un immobile che dia luogo alla formazione di un condominio, la parte acquirente di una parte di esso, salvo che il titolo non disponga diversamente, entra a far parte del condominio ipso jure et facto relativamente alle parti comuni ex art. 1117 c.c. esistenti al momento dell'alienazione e per addizione, man mano che si realizzano, di quelle ulteriori parti necessarie o destinate, per caratteristiche strutturali e funzionali, all'uso comune, nonché di quelle che i contraenti, nell'esercizio dell'autonomia privata, dispongano comunque espressamente di assoggettare al regime di condominialità.

Opposizione a decreto ingiuntivo il convenuto può proporre domanda nuova diversa da quella  del ricorso
Articolo

Opposizione a decreto ingiuntivo il convenuto può proporre domanda nuova diversa da quella del ricorso

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|27 novembre 2023| n. 32933.

In tema di opposizione a decreto ingiuntivo, il convenuto opposto può proporre, con la comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata, una domanda nuova, diversa da quella posta a fondamento del ricorso per decreto ingiuntivo, anche nel caso in cui l'opponente non abbia proposto una domanda o un'eccezione riconvenzionale e si sia limitato a proporre eccezioni, chiedendo la revoca del decreto opposto, qualora tale domanda si riferisca alla medesima vicenda sostanziale dedotta in giudizio, attenga allo stesso sostanziale bene della vita e sia connessa per incompatibilità a quella originariamente proposta, ciò rispondendo a finalità di economia processuale e di ragionevole durata del processo e dovendosi riconoscere all'opposto, quale attore in senso sostanziale, di avvalersi delle stesse facoltà di modifica della domanda riconosciute, nel giudizio ordinario, all'attore formale e sostanziale dall'art. 183 c.p.c.

Caparra confirmatoria e valutazione degli inadempimenti delle parti 
Articolo

Caparra confirmatoria e valutazione degli inadempimenti delle parti 

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|27 novembre 2023| n. 32821.

La consegna di una caparra confirmatoria, nell'ambito di un contratto avente ad oggetto un preliminare di vendita immobiliare, implica, in caso d'inadempimento, il diritto di recesso secondo la disciplina dell'art. 1385, comma 2, c.c., esercitabile dalla parte non inadempiente anche se vi sia stato un principio d'esecuzione, stante l'inapplicabilità a tale recesso del disposto dell'art. 1373, comma 1, c.c., dettato in tema di recesso convenzionale.

Articolo

L’inammissibilità della prova testimoniale deve essere eccepita

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|4 dicembre 2023| n. 33747.

L'inammissibilità della prova testimoniale, ai sensi degli articoli 2722 e 2723 del Cc, derivando non da ragioni di ordine pubblico processuale, quanto dall'esigenza di tutelare interessi di natura privata, non può essere rilevata d'ufficio, ma deve essere eccepita dalla parte interessata, prima dell'ammissione del mezzo istruttorio, essendo onere ulteriore della parte, qualora, nonostante l'eccezione d'inammissibilità, la prova sia stata egualmente espletata, eccepire la nullità della prova medesima.

La servitù per destinazione del padre di famiglia si intende stabilita ope legis
Articolo

La servitù per destinazione del padre di famiglia si intende stabilita ope legis

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|4 dicembre 2023| n. 33751.

La servitù per destinazione del padre di famiglia si intende stabilita ope legis per il fatto che al momento della separazione dei fondi o del frazionamento dell'unico fondo lo stato dei luoghi sia stato posto, o lasciato, per opere o segni manifesti ed univoci - nel che si concreta l'indispensabile requisito dell'apparenza - in una situazione oggettiva di subordinazione o di servizio, che integri de facto il contenuto proprio di una servitù, indipendentemente da qualsiasi volontà, tacita o presunta, dell'unico proprietario (o dei comproprietari) nel determinarla o nel mantenerla; conseguentemente, il requisito della subordinazione deve essere ricercato non già nell'intenzione del proprietario del fondo, bensì nella natura delle opere oggettivamente considerate, in quanto nel loro uso normale determinino il permanente assoggettamento del fondo vicino all'onere proprio della servitù.

La statuizione della sentenza di condanna alla rifusione delle spese di lite in favore della parte civile costituita nel processo penale è provvisoriamente esecutiva 
Articolo

La statuizione della sentenza di condanna alla rifusione delle spese di lite in favore della parte civile costituita nel processo penale è provvisoriamente esecutiva 

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|21 novembre 2023| n. 32380.

La statuizione della sentenza di condanna alla rifusione delle spese di lite in favore della parte civile costituita nel processo penale è provvisoriamente esecutiva

L’interventore adesivo non ha un’autonoma legittimazione a impugnare in via principale
Articolo

L’interventore adesivo non ha un’autonoma legittimazione a impugnare in via principale

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|23 novembre 2023| n. 32559.

L’interventore adesivo non ha un’autonoma legittimazione a impugnare in via principale nel caso in cui la parte adiuvata non abbia esercitato il proprio diritto di proporre impugnazione ovvero abbia fatto acquiescenza alla decisione a essa sfavorevole, salvo che non abbia un proprio interesse direttamente riferibile alla sua posizione, come nel caso in cui sia stata negata la legittimazione all’intervento o sia stata emessa nei suoi confronti la condanna alle spese giudiziali.

Richiesta di termini ex art. 183 co. 6 c.p.c. ed invito del giudice a precisare le conclusioni
Articolo

Richiesta di termini ex art. 183 co. 6 c.p.c. ed invito del giudice a precisare le conclusioni

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|23 novembre 2023| n. 32577.

In forza del combinato disposto degli artt. 187, comma 1, c.p.c. e 80-bis disp. att. c.p.c., in sede di udienza fissata per la prima comparizione delle parti e la trattazione della causa ex art. 183 c.p.c., la richiesta della parte di concessione di termine ai sensi del comma 6 di detto articolo non preclude al giudice di esercitare il potere di invitare le parti a precisare le conclusioni ed assegnare la causa in decisione, atteso che ogni diversa interpretazione delle norme suddette, comportando il rischio di richieste puramente strumentali, si porrebbe in contrasto con il principio costituzionale della durata ragionevole del processo, oltre che con il favor legislativo per una decisione immediata della causa, desumibile dall'art. 189 c.p.c.

Articolo

L’accordo conciliativo che accerta l’usucapione non è opponibile al terzo acquirente dal contraente

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|23 novembre 2023| n. 32620.

L'accordo conciliativo che accerta l'usucapione ex art. 2643 n. 12-bis c.c. non è opponibile al terzo acquirente dal contraente contro il quale viene accertata l'usucapione, così come l'alienazione, sia pure trascritta, compiuta dal soggetto il cui titolo sia fondato sulla sua stessa affermazione di essere divenuto proprietario a titolo originario per usucapione, non resiste alla legittima pretesa del soggetto che si affermi effettivo proprietario dell'immobile, poiché la soluzione opposta consentirebbe manovre fraudolente ai danni di quest'ultimo.

Spese processuali ed accoglimento in misura notevolmente inferiore rispetto a quanto richiesto 
Articolo

Spese processuali ed accoglimento in misura notevolmente inferiore rispetto a quanto richiesto 

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 novembre 2023| n. 32736.

In tema di spese processuali, l’accoglimento in misura ridotta, anche sensibile, di una domanda articolata in un unico capo non dà luogo a reciproca soccombenza, configurabile esclusivamente in presenza di una pluralità di domande contrapposte formulate nel medesimo processo tra le stesse parti o in caso di parziale accoglimento di un’unica domanda articolata in più capi, e non consente quindi la condanna della parte vittoriosa al pagamento delle spese processuali in favore della parte soccombente, ma può giustificarne soltanto la compensazione totale o parziale, in presenza degli altri presupposti previsti dall’articolo 92, secondo comma, cod. proc. civ.