Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 9445 del 11 giugno 2012 Svolgimento del processo 1. L’Avv. S.R. conveniva in giudizio il Comune di Roma e il Monte dei Paschi di Siena Spa, quale concessionario del servizio di riscossione dei tributi, chiedendo il risarcimento del danno non patrimoniale. Esponeva di aver subito (il 20...
Categoria: Diritto Civile e Procedura Civile
Corte di Casaszione, sezione III, sentenza 26 giugno 2012 10619. Nel contratto di assicurazione sono da considerare clausole limitative della responsabilità, per gli effetti dell’art. 1341 c.c., solo quelle clausole che limitano le conseguenze della colpa o dell’inadempimento o che escludono il rischio garantito mentre attengono all’oggetto del contratto, e non sono perciò, assoggettate al regime previsto dal comma 2, di detta norma, le clausole che riguardano il contenuto ed i limiti della garanzia assicurativa e, dunque, specificano il rischio garantito.
LA MASSIMA Nel contratto di assicurazione sono da considerare clausole limitative della responsabilità, per gli effetti dell’art. 1341 c.c., solo quelle clausole che limitano le conseguenze della colpa o dell’inadempimento o che escludono il rischio garantito mentre attengono all’oggetto del contratto, e non sono perciò, assoggettate al regime previsto dal comma 2, di detta norma,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 giugno 2012, n.10638. Sull’annullabilità del contratto
Le massime 1. L’annullabilità di un contratto o di una sua clausola, se non fatta valere attraverso la proposizione di apposita domanda giudiziale, ben può essere dedotta anche in via di eccezione, quando il convenuto tenda con le sue difese all’esclusivo fine della reiezione, totale o parziale, della domanda dell’attore, opponendo al diritto da questi...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 aprile 2012, n. 5648. Tacere la circostanza della propria infedeltà al giudice non può dare luogo alla revocazione della sentenza di separazione per dolo processuale se la condotta della parte non consista in un’attività deliberatamente fraudolenta tale da impedire al giudice l’accertamento della verità.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza 10 aprile 2012, n. 5648 Svolgimento del processo E. M. V. ha impugnato per revocazione la sentenza della Corte di appello di Genova che aveva dichiarato la sua separazione dalla moglie M.A.D.M. e determinato il contributo mensile a suo carico per il mantenimento della M. Il ricorrente...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 giugno 2012 n. 20225. Privi di rilevanza penale i rumori rimasti circoscritti all’interno del Condominio senza essersi mai propagati all’esterno, ma tali da determinare una tutela in sede civile
Corte di cassazione – Sezione I penale – Sentenza 26 giugno 2012 n. 20225 Privi di rilevanza penale i rumori rimasti circoscritti all’interno del Condominio senza essersi mai propagati all’esterno, ma tali da determinare una tutela in sede civile. Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 giugno 2012 n. 20225 Difatti per...
Corte di Cassazione, sezione III ,sentenza n. 9432 del 11 giugno 2012. In caso di domanda di risarcimento del danno da circolazione stradale proposta davanti al giudice di pace, il valore della causa, per stabilire se la stessa debba essere decisa secondo equità (perchè non superiore al (valore previsto dall’art. 113 cod. proc. civ.)) va individuato applicando le norme relative alla competenza per valore, con la conseguenza che, se la parte, oltre ad indicare una somma specifica non superiore (all’importo suddetto), abbia anche richiesto, in via alternativa o subordinata, una somma maggiore, da determinarsi in corso di causa, il valore della causa, in forza del principio stabilito dall’art. 14 cod. proc. civ., si deve presumere, in difetto di tempestiva contestazione, nei limiti della competenza del giudice adito, (ai sensi dell’art. 7 cod. proc. civ.)
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 9432 del 11 giugno 2012 Svolgimento del processo 1. Il Tribunale di Napoli dichiarava inammissibile l’appello proposto da P.M. avverso la sentenza del Giudice di pace (sentenza n. 35799 del 2007), che aveva respinto la sua domanda (notificata il 20 febbraio 2006) di risarcimento del danno in...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 giugno 2012, n. 22917. La falsificazione del contratto assicurativo integra il delitto di cui all’art. 485 (1) del codice penale (falsità in scrittura privata)
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 giugno 2012, n. 22917 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 1.2.2007, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sezione distaccata di Aversa, dichiarò A.S. responsabile del reato di cui all’art. 642 cod. pen. (consistito nel falsificare il contratto di assicurazione ed il relativo contrassegno) e lo...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 giugno 2012, n. 9927. Esistenza di un nesso causale tra il comportamento dei sanitari ed il danno subito da una signora (contagio da HIV) per essersi vista limitare le sue aspettative di vita
La massima Il nesso causale è regolato dal principio di cui agli artt. 40 e 41 cod. pen., per il quale un evento è da considerare causato da un altro se il primo non si sarebbe verificato in assenza del secondo, nonché dal criterio della cosiddetta causalità adeguata, sulla base del quale, all’interno della serie...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 20 giugno 2012, n. 10143. L’indicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato al proprio ordine sopperisce alla mancata elezione di domicilio per gli avvocati che esercitano il proprio ufficio in un giudizio che si svolge fuori della circoscrizione del tribunale al quale sono assegnati
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 20 giugno 2012, n. 10143 Svolgimento del processo 1. Con ricorso depositato il 15 luglio 2008 la società Hapimag Italia s.r.l. impugnava la sentenza del tribunale di Teramo del 10 – 17 dicembre 2007, che aveva dichiarato la illegittimità del licenziamento intimato a I.T., per mancata...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 giugno 2012, n.10303. Danno biologico di natura permanente
la massima In tema di danno biologico, la cui liquidazione deve tenere conto della lesione dell’integrità psicofisica del soggetto sotto il duplice aspetto dell’invalidità temporanea e di quella permanente, quest’ultima è suscettibile di valutazione soltanto dal momento in cui, dopo il decorso e la cessazione della malattia, l’individuo non abbia riacquistato la sua completa...