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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 aprile 2013, n.9618. In tema di valutazione del danno da reato

La massima La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la giustificazione che quella statuizione sorregge, o macroscopicamente si discosti dai dati di comune esperienza, o sia radicalmente contraddittoria....

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Corte do Cassazione, sezione II, sentenza 26 aprile 2013, n. 10082. L’art. 1127 cod.civ., che vieta al proprietario dell’ultimo piano dell’edificio condominiale sopraelevazioni precluse dalle condizioni statiche del fabbricato medesimo, e, quindi, consente all’altro condomino di agire per la demolizione delle opere realizzate in violazione di detto divieto, trova applicazione pure nel caso di sopraelevazioni che non osservino le specifiche disposizioni dettate dalle leggi antisismiche

La massima 1. La sopraelevazione realizzata dal proprietario dell’ultimo piano di edificio condominiale, in violazione delle prescrizioni e cautele tecniche fissate dalle norme speciali antisismiche, è riconducibile nell’ambito della previsione dell’art. 1127, secondo comma, cod. civ. in tema di sopraelevazioni non consentite dalle condizioni statiche del fabbricato. A fronte di tale opera, pertanto, deve riconoscersi...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 26 aprile 2013, n. 10064. In materia di revisione delle disposizioni concernenti l’affidamento dei figli e di quelle relative alla misura e alle modalità dei contributi da corrispondere a seguito dello scioglimento e della cessazione degli effetti del matrimonio il decreto pronunciato dal tribunale è immediatamente esecutivo

La massima In materia di revisione delle disposizioni concernenti l’affidamento dei figli e di quelle relative alla misura e alle modalità dei contributi da corrispondere a seguito dello scioglimento e della cessazione degli effetti del matrimonio, a norma dell’art. 9 della legge n. 1 dicembre 1970 n. 898 e successive modificazioni, il decreto pronunciato dal...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 10048. La nozione di aspetto architettonico di cui all’articolo 1127 cc non coincide con quella di decoro di cui all’art. 1120 cc (che è più restrittiva)

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 10048[1] La nozione di aspetto architettonico di cui all’articolo 1127 Cc non coincide con quella di decoro di cui all’art. 1120 Cc (che è più restrittiva): l’intervento edificatorio quindi dev’essere decoroso (rispetto allo stile dell’edificio), e non deve rappresentare comunque una rilevante disarmonia...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 14 marzo 2013, n. 6575. la natura di comunione senza quote della comunione legale dei coniugi comporta che l’espropriazione, per crediti personali di uno solo dei coniugi, di un bene (o di più beni) in comunione, abbia ad oggetto il bene nella sua interezza e non per la metà

La massima La natura di comunione senza quote della comunione legale dei coniugi comporta che l’espropriazione, per crediti personali di uno solo dei coniugi, di un bene (o di più beni) in comunione, abbia ad oggetto il bene nella sua interezza e non per la metà, con scioglimento della comunione legale limitatamente al bene staggito...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 22 aprile 2013, n. 9686. Nel processo con pluralità di parti cui dà luogo la chiamata in causa dell’assicuratore prevista dall’art. 1917, quarto comma, c.p.c., l’evento interruttivo che in primo grado colpisca l’assicuratore determina la sola interruzione del giudizio relativo alla domanda di indennità

La massima Nel processo con pluralità di parti cui dà luogo la chiamata in causa dell’assicuratore prevista dall’art. 1917, quarto comma, c.p.c., l’evento interruttivo che in primo grado colpisca l’assicuratore determina la sola interruzione del giudizio relativo alla domanda di indennità, ancorché il processo debba essere mantenuto in stato di rinvio sino alla scadenza del...

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Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 9453 del 18 aprile 2013. Se il danno si aggrava durante il gravame la parte lesa ha diritto a richiedere la rifusione

  Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza n. 9453 del 18 aprile 2013 Svolgimento del processo Con sentenza del 16/5/2006 la Corte d’Appello di Torino ha respinto i gravami interposti dal sig. F.F. , in via principale, nonché – con separati atti – dal Comune di Asti, dalla sig. C.R., quale erede del sig....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 9482 del 18 aprile 2013. Mutuo fondiario valido anche senza causa tipica

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza n. 9482  del 18 aprile 2013 Svolgimento del processo Il Tribunale di Lecco, con sentenza del 9.7.2002, rilevata d’ufficio l’illegittimità della I. n. 95/79 in quanto istitutiva di aiuti di stato e dunque in contrasto con gli artt. 92 e 93 del trattato CE, dichiarò inammissibile l’opposizione proposta...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 aprile 2013 n. 9741. Nelle attività professionali non protette il lavoro svolto dal mandatario non impone l’applicazione delle tariffe

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 aprile 2013 n. 9741[1]   [1] Testo scaricabile e consultabile dal portale giuridico del Sole24Ore – Guida al Diritto http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/sentenzeDelGiorno/2013/04/attivita-professionali-non-protette-senza-tariffe.html Archivio sentenze ordinanze  sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2011/  sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2012/   sentenze-ordinanze/cassazione-civile-2013/   Studio legale D’Isa @AvvRenatoDIsa      renatodisa.com

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 aprile 2013, n. 9680. Nelle società è legittimo far dipendere l’approvazione o meno del bilancio dalla prospettiva di dismissione delle azioni

Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 aprile 2013, n. 9680[1] Il voto espresso dal socio in assemblea è di per sé funzionale al suo interesse individuale, e non direttamente e immediatamente a quello della società, che di regola si definisce solo attraverso la formazione delle maggioranze assembleari. Vero è, soltanto, che...