Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 maggio 2014, n. 11415 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott. NAZZICONE Loredana...
Categoria: Diritto Civile e Procedura Civile
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 maggio 2014, n. 11211. Mentre la condanna al rimborso della quota del genitore che, prima della pronuncia, abbia provveduto per intero al mantenimento della prole, presuppone la domanda della parte, non e' necessaria alcuna richiesta in ordine ai provvedimenti relativi al mantenimento del minore, in relazione ai quali il giudice e' dotato di poteri ufficiosi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 maggio 2014, n. 11211 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 maggio 2014, n. 11265. Al riguardo, va esclusa già solo in astratto la configurabilità di un'eccessiva onerosità sopravvenuta nel caso di mutuo riferito, pure solo in parte, a valuta non nazionale, quand'anche dalle peculiari caratteristiche dell'ECU: in tal caso, l'alea di un contratto che, a norma dell'art. 1467 cod. civ., comma secondo, non legittima la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta, comprende anche le oscillazioni di valore delle prestazioni originate dalle regolari normali fluttuazioni del mercato; in simile ipotesi, infatti, le parti, nell'esercizio della loro autonomia negoziale, hanno assunto un rischio futuro, estraneo al tipo contrattuale prescelto, rendendo il contratto di mutuo, sotto tale profilo, aleatorio in senso giuridico, e non solo economico, sotto il (mero) profilo della convenienza. il mutuo in ECU è pienamente valido come contratto aleatorio per espressa e libera volontà delle parti, che hanno deciso di riferirsi a quello come equiparato ad una valuta estera, ove non sia adeguatamente contestato (come non lo è, nella specie, per quanto detto), che la volontà stessa sia stata viziata
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 21 maggio 2014, n. 11265 Svolgimento del processo 1. Con sentenza n. 3217 del 12.2.08 il tribunale di Roma ha definito l’opposizione dispiegata da B.R. in merito all’esecuzione immobiliare n. 96992, ai suoi danni intentata dall’INCE, cui sono succeduti la Banca Popolare di Novara ed il Banco Popolare...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 maggio 2014, n. 11079. Una volta ritenuta accertata la sussistenza della duplice circostanza della visibilità del pericolo e della evitabilità dello stesso mediante l'adozione di una condotta più prudente – in ordine al carattere colposo della condotta tenuta nella specie dal danneggiato, giacché, in caso di sinistri riconducibili a situazioni di pericolo connesse alla struttura o alle pertinenze della strada stessa, la conseguente responsabilità derivante dal difetto di manutenzione può essere attenuata o esclusa in funzione dell'accertamento della concreta possibilità per l'utente danneggiato di percepire o prevedere con l'ordinaria diligenza la situazione di pericolo. E, nel compiere tale ultima valutazione, si dovrà tener conto che quanto più questo è suscettibile di essere previsto e superato attraverso l'adozione di normali cautele da parte del danneggiato, tanto più il comportamento della vittima incide nel dinamismo causale del danno, sino ad interrompere il nesso eziologico tra la condotta attribuibile al responsabile e l'evento dannoso
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 maggio 2014, n. 11079 Ritenuto in fatto 1.- P.S. conveniva in giudizio, dinanzi al Tribunale di Taranto, B.A. , B.C. , B.M. e l’Amministrazione Provinciale di Taranto, chiedendone la condanna al risarcimento del danno subito allorché, sulla strada provinciale (omissis) , la sua macchina operatrice, trasportata su...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 maggio 2014, n. 10842. Risoluzione del contratto di locazione per inadempimento del conduttore, per aver adibito l'immobile locato a dormitorio di cittadini extracomunitari
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 maggio 2014, n. 10842 Svolgimento del processo L’INPDAI (locatore) convenne in giudizio il G. (conduttore di un immobile adibito a rimessa di proprietà dell’attore) perché fosse dichiarato risolto il contratto di locazione per inadempimento del conduttore, che aveva adibito l’immobile locato a dormitorio di cittadini extracomunitari e vi...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 maggio, n. 11036. Il contenuto dell'atto pubblico prevale sul preliminare, ma quest'ultimo può in astratto essere utilizzato per indagare sulla comune intenzione delle parti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 maggio, n. 11036 Svolgimento del processo Con citazione 12.7.1996 Sas S. di S.C. e C., premesso che con rogito 14.7.1995 aveva acquistato da F.G. un vecchio fabbricato distrutto dal sisma del 1980 con adiacente orto, sito alla Piazza Casanova o Piazza del Popolo alla frazione Vassi di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 maggio 2014, n. 11035. in tema di donazione indiretta, con riguardo alla vicenda dell'edificazione, con denaro del genitore, su terreno intestato a figli (a seguito di precedente donazione indiretta), il bene donato può ben essere identificato, non nel denaro, ma nello stesso edificio realizzato – senza che a ciò sia di ostacolo l'operatività dei principi sull'acquisto per accessione -, tutte le volte in cui, tenendo conto degli aspetti sostanziali della vicenda negoziale (nella specie alternativamente indicata dal giudice del merito come appalto o come contratto a favore di terzi) e dello scopo ultimo perseguito dal disponente, l'impiego del denaro a fini edificatori sia compreso nel programma negoziale perseguito dal genitore donante
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 maggio 2014, n. 11035 Ritenuto in fatto 1. – Con atto di citazione in data 6 dicembre 2004, F.A.M. (o A. ) convenne in giudizio dinanzi al Tribunale di Alba, sezione distaccata di Bra, le sorelle Fe.Al. , P. , V. e G. nonché il fratello f.a....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 10 aprile 2014, n. 8458. In tema di azioni nei confronti dell’amministratore di società, a norma dell’art.2395 c.c., il terzo è legittimato, anche dopo il fallimento della società, all’esperimento dell’azione (di natura aquiliana) per ottenere il risarcimento dei danni subiti nella propria sfera individuale, in conseguenza di atti dolosi o colposi compiuti dall’amministratore, solo se questi siano conseguenza immediata e diretta del comportamento denunciato e non il mero riflesso del pregiudizio che abbia colpito l’ente, ovvero il ceto creditorio per effetto della cattiva gestione, essendo altrimenti proponibile la diversa azione ( di natura contrattuale) prevista dall’art. 2394 c.c., esperibile, in caso di fallimento della società, dal curatore, ai sensi dell’art. 146 della legge fall.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza del 10 aprile 2014, n. 8458 REPUBBLICA ITALIANA NEL NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE PRIMA SEZIONE CIVILE ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: Fallimento D s.r.l. – ricorrente – CONTRO EP, MS, VN – controricorrente – nonché sul ricorso incidentale...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 maggio 2014, n. 11090. Allorquando nel corso del giudizio di opposizione all'esecuzione il diritto per cui si procede esecutivamente, fondato su titolo esecutivo giudiziale ancora sub iudice, risulta negato parzialmente da una successiva sentenza di merito pur non definitiva emessa nel giudizio in cui se ne discute, o per riconoscimento della parziale inesistenza originaria o per riconoscimento di una parziale inesistenza in forza di fatto estintivo sopravvenuto fatto valere in quel giudizio, il giudice dell'esecuzione che decida l'opposizione deve rigettarla per la parte di credito riconosciuta esistente e accoglierla per la parte residua, dichiarando a seconda dei casi il momento al quale risale l'accertata inesistenza. Tale principio si applica anche nel caso in cui l'esecuzione sia stata iniziata sulla base di decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo e l'opposizione ad esso venga accolta parzialmente, siccome si evince anche dal secondo comma dell'art. 653 c.p.c.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 maggio 2014, n. 11090 Ritenuto in fatto N.F. , N.M. e P.C. hanno proposto ricorso straordinario per cassazione contro la Mantovana 1896 Credito Cooperativo s.c.a.r.l., la Banca di Credito Cooperativo di Castelgoffredo, il Banco Popolare di Verona e Novara s.c.a.r.l., la MPS Gestione Crediti...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 maggio 2014, n. 10852. Negli edifici condominiali l'utilizzazione delle parti comuni con impianto a servizio esclusivo di un appartamento esige non solo il rispetto delle regole dettate dall'art. 1102 cod. civ., comportanti il divieto di alterare la destinazione della cosa comune e di impedire agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto, ma anche l'osservanza delle norme del codice in tema di distanze, onde evitare la violazione del diritto degli altri condomini sulle porzioni immobiliari di loro esclusiva proprietà.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 maggio 2014, n. 10852 Svolgimento del processo Con citazione notificata il 13 maggio 1998, S.F. , premesso che era proprietaria di una unità immobiliare in un edificio sito in (omissis) ; che Si.Ro. , proprietario di un’altra unità immobiliare del medesimo edificio, aveva installato un ascensore esterno...