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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 giugno, n. 12672. Nel comminare la sanzione disciplinare al notaio che trascrive gli atti con grave ritardo e non versa le imposte di registro va riconosciuta l'attenuante qualora il professionista si sia impegnato a ridurre o eliminare le conseguenze dannose.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 giugno, n. 12672 Svolgimento del processo Con decisione in data 12 gennaio 2012, la Commissione amministrativa regionale di disciplina della Toscana, su richiesta del Presidente del Consiglio notarile di Arezzo, ha comminato al notaio M.F. la sanzione disciplinare della sospensione della durata di nove mesi per violazione...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 maggio 2014, n. 11638. L'accettazione tacita dell'eredità necessita di un accertamento giudiziale esterno al processo esecutivo, che, quando si tratti di esecuzione esattoriale immobiliare, deve precedere la vendita disposta

  sUPREMA Corte di Cassazione SEZIONE III sentenza 26 maggio 2014, n. 11638 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. BARRECA...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 giugno 2014, n. 12375. Tutte le notificazioni al procuratore costituito, che eserciti il proprio ufficio fuori della circoscrizione del Tribunale al quale è assegnato senza eleggere domicilio nel luogo in cui ha sede il giudice adito, vanno eseguite presso la cancelleria di questo stesso giudice, ove si intende eletto il domicilio ai sensi dell'art. 82 del r.d. 22 gennaio 1934 n. 37.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 giugno 2014, n. 12375 Svolgimento del processo B.P.A.M. proponeva, dinanzi al Tribunale di Ancona, opposizione al decreto ingiuntivo, emesso il 4.10.2004 dal Presidente del medesimo Tribunale, con il quale gli era stato intimato di pagare all’ingiungente ditta Compair Group di F.M. la somma di Euro. 22.569,90 oltre...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 giugno 2014, n. 12571. Nel caso in cui l’usufruttuario, titolare del diritto di godere di un immobile, continua a recarsi in visita nella casa, in cui, nel frattempo, è entrato a vivere un figlio, ciò non comporta un’espressione di impossessamento, che porta all’usucapione, ma di una detenzione benevolmente concessa dall’usufruttuario stesso.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  4 giugno 2014, n. 12571  Svolgimento del processo Nel 1948 decedeva Ca.An., che lasciava in proprietà ai cinque figli un appartamento sito in (omissis) (fg. 13 part. 143), gravato da usufrutto vedovile. Una delle figlie nel 1960 cedeva la sua quota alla sorella M.C. . Nel 1968 veniva...