Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 11 settembre 2014, n. 37475 Motivi della decisione 1. All’esito di giudizio ordinario celebrato nei confronti di sette appartenenti alla Polizia di Stato il Tribunale di Teramo con sentenza del 30.11.2006 ha dichiarato – tra gli altri – S.P. , M.D. e D.S.G.P. colpevoli dei delitti di concussione...
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Corte di Cassazione, sezione VI, 9 settembre 2014, n. 37367. L'elemento oggettivo del delitto di cui all'art. 419 cod. pen. consiste, nell'ipotesi della commissione di fatti di devastazione, in qualsiasi azione, con qualsivoglia modalità posta in essere, produttiva di rovina, distruzione o anche danneggiamento, che sia comunque complessivo, indiscriminato, vasto e profondo, di una notevole quantità di cose mobili o immobili, sì da determinare non solo un pregiudizio del patrimonio di uno o più soggetti e con esso il danno sociale conseguente alla lesione della proprietà privata, ma anche offesa e pericolo concreti dell'ordine pubblico inteso in senso specifico come buon assetto o regolare andamento del vivere civile, cui corrispondono, nella collettività, l'opinione e in senso della tranquillità e della sicurezza
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 9 settembre 2014, n. 37367 Ritenuto in fatto 1. È impugnata la sentenza, in data 10/10/2013, con la quale la Corte d’appello di Roma ha integralmente confermato la sentenza del locale Tribunale del 4/10/2012, pronunciata nei confronti di S.C. per i delitti di resistenza aggravata e devastazione. Le...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 28 agosto 2014, n. 36382. Il reato di cui all'articolo 416-ter del Cp, nel testo da ultimo modificato dalla legge 17 aprile 2014 n. 62, punisce non il semplice accordo politico-elettorale del candidato o di un suo incaricato con il sodalizio di tipo mafioso, bensì l'accordo avente a oggetto l'impegno del gruppo malavitoso ad attivarsi nei confronti del corpo elettorale con i modi, i metodi e secondo gli scopi dell'organismo mafioso previsti dal comma 3 dell'articolo 416-bis del Cp; ne deriva che, ai fini della punibilità, deve esservi stata piena rappresentazione e volizione da parte dell'imputato di avere concluso uno scambio politico-elettorale implicante l'impiego da parte del sodalizio mafioso della sua forza di intimidazione e costrizione della volontà degli elettori
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 28 agosto 2014, n. 36382 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – rel. Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano –...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 settembre 2014, n. 18770. Il mancato trasferimento della residenza nel termine di diciotto mesi dalla data di acquisto dell’immobile non determina la perdita dell’agevolazioni prima casa se il contribuente ha presentato la domanda al Comune ampiamente nei termini: deve considerarsi «causa di forza maggiore la mancata concessione della residenza, ascrivibile al mancato rilascio del certificato di abitabilità imputabile al costruttore-venditore
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 5 settembre 2014, n. 18770 Ritenuto in fatto 1. Con avviso di liquidazione ed irrogazione sanzioni, emesso a seguito del disconoscimento del diritto all’agevolazione cd. “prima casa” ai fini dell’imposta di registro, di cui all’art. 1, nota II bis, della Tariffa parte I, allegata al d.P.R. n. 131...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 settembre 2014, n. 18767. Qualora l'Amministrazione contesti al contribuente – come nel caso di specie – l'indebita detrazione di fatture, in quanto relative ad operazioni inesistenti, e fornisca attendibili riscontri indiziari sull'inesistenza delle operazioni fatturate, ricade sul contribuente medesimo l'onere di dimostrare la fonte legittima della detrazione, altrimenti non operabile. Il cessionario, in particolare, ha l'onere di dimostrare almeno, anche in via alternativa, di non essersi trovato nella situazione giuridica oggettiva di conoscibilità delle operazioni pregresse intercorse tra il cedente ed il fatturante in ordine al bene ceduto, oppure, nonostante il possesso della capacità cognitiva adeguata all'attività professionale svolta in occasione dell'operazione contestata, di non essere stato in grado di abbandonare lo stato di ignoranza sul carattere fraudolento delle operazioni degli altri soggetti coinvolti nell'evasione
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 5 settembre 2014, n. 18767 Svolgimento del processo 1. A seguito di processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza, veniva notificato alla Diotronic Europe s.r.l., un avviso di accertamento, con il quale l’Ufficio recuperava a tassazione l’IVA indebitamente detratta, per l’anno di imposta 2002, su fatture ritenute...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 agosto 2014, n. 18448. Il condominio è tenuto al risarcimento dei danni provocati al fondo sottostante dalle infiltrazioni provenienti dall'area adibita a campo da tennis o destinata a verde, dovute al decadimento dei luoghi
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 agosto 2014, n. 18448 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – rel. Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 settembre 2014, n. 18573. Se l'impugnazione di una sentenza relativa alla validità delle delibere assembleari sia stata effettuata con la forma del ricorso, il termine per la notificazione è rispettato col deposito in cancelleria del ricorso e non, invece, con la notificazione del ricorso stesso
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 settembre 2014, n. 18573 Fatto e diritto Gli odierni ricorrenti impugnavano mediante ricorso la delibera condominiale adottata il 10.02.2006 dal Condominio (omissis). Il Tribunale di S. Maria Capua Vetere, con sentenza n.214/2008 del 17.03.2008, rigettava il ricorso. La sentenza veniva appellata con ricorso depositato il 28.04.2009 e...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 settembre 2014, n. 18889. In materia di distanze legali fra edifici, la sopraelevazione di un edificio preesistente, determinando la modifica della volumetria del fabbricato con aumento della sagoma di ingombro, costituisce nuova costruzione, soggetta alla disciplina sulle distanze legali in vigore al momento della sua effettuazione; ne consegue che, qualora tale normativa sia diversa da quella prevista per la costruzione originaria, il preveniente non potrà sopraelevare in allineamento con l'originaria costruzione, non trovando applicazione il criterio della prevenzione, che – nel caso di costruzione sul confine – impone a colui che edifica per primo di costruire in corrispondenza della stessa linea di confine su cui ha innalzato il piano inferiore oppure a distanza non inferiore a quella legale, in modo da non costringere il prevenuto ad elevare a sua volta un immobile a linea spezzata
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 settembre 2014, n. 18889 Svolgimento del processo Con atto notificato in data 20.5.1992 D.F.P. , proprietario di un fabbricato con annesso terreno in località (omissis) , citava a comparire innanzi al tribunale di Rieti T.B. , T.R. , T.G. e M.R. . Esponeva che il tribunale di...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 29 agosto 2014, n. 18429. Tra le ragioni che legittimano la compensazione delle spese di lite figurano anche le ipotesi di violazione dei doveri di lealtà e probità imposti alle parti ed ai loro difensori
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 29 agosto 2014, n. 18429 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – rel. Consigliere Dott. GIUSTI Alberto –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 settembre 2014, n. 19094. In tema di condominio, la natura del sottotetto di un edificio è, in primo luogo, determinata dai titoli e, solo in difetto di questi ultimi, può ritenersi comune, se esso risulti in concreto, per le sue caratteristiche strutturali e funzionali, oggettivamente destinato (anche solo potenzialmente) all'uso comune o all'esercizio di un servizio di interesse comune. Il sottotetto può considerarsi, invece, pertinenza dell'appartamento sito all'ultimo piano solo quando assolva alla esclusiva funzione di isolare e proteggere l'appartamento medesimo dal caldo, dal freddo e dall'umidità, tramite la creazione di una camera d'aria e non abbia dimensioni e caratteristiche strutturali tali da consentirne l'utilizzazione come vano autonomo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 settembre 2014, n. 19094 Svolgimento del processo Con atto di citazione ritualmente notificato, gli attuali controricorrenti citavano in giudizio dinnanzi al tribunale di Bercellona P.G., G.C. e Bo.An. , deducendo che ciascuno di essi attori era proprietario di una singola unità immobiliare ubicata nel complesso edilizio sito...