Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 18 febbraio 2015, n. 7360 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto – rel. Consigliere Dott. SERRAO...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 2 marzo 2015, n. 9187. ll dispositivo, il quale, attraverso la lettura in pubblica udienza, acquista rilevanza esterna prima della motivazione e indipendentemente a essa, non può essere modificato con la motivazione; e che, pertanto, in caso di difformità tra il dispositivo e la motivazione, il primo prevale sulla seconda, in quanto il dispositivo costituisce l'atto con il quale il giudice estrinseca la volontà "della legge" nel caso concreto, mentre la motivazione assolve una funzione strumentale. Il tema della patologica diversità tra dispositivo e motivazione deve risolversi in termini volta a volta diversi, congrui alle variabili sistematiche possibili (motivazione contestuale, sentenza camerale deliberata senza lettura preliminare del dispositivo, dispositivo letto e pubblicato in udienza con successiva redazione della motivazione) e comunque con attenzione alla peculiarità del caso concreto, per verificare l'effettivo contenuto della deliberazione come in ogni caso cristallizzatasi nel momento della sua prima "esternazione". In particolare, il principio di diritto che è stato affermato nei casi di dispositivo letto in esito alla discussione, con separata e successiva stesura della motivazione non letta in unitario contesto alla pubblicizzazione del dispositivo – come nel caso di specie – è che il contenuto del dispositivo prevale sempre e comunque, ogni qual volta esso non si appalesi intrinsecamente incoerente ovvero non presenti delle parziali omissioni nelle singole determinazioni che conducono alla determinazione della pena che risulta positivamente irrogata
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 2 marzo 2015, n. 9187 Ritenuto in fatto 1. M.F. ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Salerno del 13.12.2013, con la quale è stata confermata la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Nocera Inferiore in data 26.03.2008, in riferimento al...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 1029. In ipotesi di ritardata costituzione di un rapporto di impiego conseguente alla illegittima esclusione dalla procedura di assunzione, spetta all'interessato, ai fini giuridici, il riconoscimento della medesima decorrenza attribuita a quanti siano stati nella medesima procedura nominati tempestivamente; ai fini economici, tuttavia, non può riconoscersi il diritto alla corresponsione delle retribuzioni relative al periodo di ritardo nell'assunzione, poiché detto diritto, in ragione della sua natura sinallagmatica, presuppone necessariamente l'avvenuto svolgimento dell'attività di servizio. Deve, dunque, escludersi il diritto alle spettanze economiche in favore del soggetto predetto facendo leva sul necessario parallelismo fra la decorrenza ai fini giuridici dell'assunzione e la decorrenza ai fini economici
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 1029 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9562 del 2009, proposto da: Pa.Ma., rappresentato e difeso dagli avv. Um.Se. e Ma.Di., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 23 febbraio 2015, n. 844. Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la controversia avente per oggetto il provvedimento di decadenza dell'aggiudicazione di un appalto, sia per la mancata prestazione da parte dell'aggiudicataria della polizza assicurativa, sia per l'avvenuta produzione di una polizza falsa ed inesistente, senza che sia stato stipulato il contratto Sussistono gli estremi per l'incameramento della cauzione provvisoria nel caso di mancata comparizione dell'aggiudicatario per la sottoscrizione del contratto
Consiglio di Stato sezione V sentenza 23 febbraio 2015, n. 844 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 5517 del 2014, proposto dalla s.p.a. CO., in persona del legale rappresentante in...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 18 febbraio 2015, n. 3184. La sospensione cautelare dall'esercizio della professione di un avvocato sottoposto a procedimento penale è legittima unicamente se il pericolo dello «strepitus fori», che consegue alla gravità delle accuse, ha il carattere dell'«attualità» e della «concretezza», come per esempio accade quando il caso sia finito sotto i riflettori dei giornali
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 18 febbraio 2015, n. 3184 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Primo Presidente f.f. Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI AMATO Sergio...
Corte di Cassazione, sezione III, 3 marzo 2015, n. 4230. La risoluzione dei contratto di mutuo (nella specie conseguente alla notifica dell'atto di precetto) obbliga il mutuatario al pagamento integrale delle rate già scadute e alla immediata restituzione della quota di capitale ancora dovuta, ma non al pagamento degli interessi conglobati nelle semestralità a scadere, dovendosi invece calcolare, sul credito così determinato, gli interessi di mora ad un tasso corrispondente a quello contrattualmente pattuito, se superiore al tasso legale, secondo quanto previsto dall'art. 1224, primo comma, cod. civ.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 3 marzo 2015, n. 4230 Ritenuto in fatto Con ricorso del 26 gennaio 2005 B. F. ha proposto opposizione avverso l’ordinanza di conversione del pignoramento emessa nell’ambito di un procedimento esecutivo nel quale, tra l’altro, era fatto valere il credito di Italfondiario s.p.a. per £ 171.133,46 per sorte...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 febbraio 2015, n. 3121. È illegittimo il licenziamento del dirigente non gradito per sostituirlo con un proprio uomo di fiducia. La libertà di iniziativa economica, infatti, non è in grado ex se di offrire copertura a licenziamenti immotivati o pretestuosi
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 17 febbraio 2015, n. 3121 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio – Consigliere Dott. BUFFA Francesco –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 febbraio 2015, n. 3118. Non costituisce contraffazione del marchio l'utilizzo di un logo simile ma ritenuto dai giudici distinguibile rispetto all'originale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 17 febbraio 2015, n. 3118 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 febbraio 2015, n. 7082. In caso di deiezione di cane è necessario il dolo quale elemento richiesto perché sussista il reato di imbrattamento, rinvenibile nell'atteggiamento del padrone incivile che se ne frega se il cane sporca.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 febbraio 2015, n. 7082 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. RAGO Geppin – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 marzo 2015, n. 8998. L'età della persona offesa non può essere considerata elemento di per sé solo sufficiente ad integrare l'aggravante
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 marzo 2015, n. 8998 Svolgimento del processo Con sentenza del 31.3.2014, la Corte d’Appello di Palermo confermava la decisione di primo grado che aveva condannato G.P. alla pena di anni tre di reclusione e Euro 800,00 di multa per i reati di rapina e di tentata rapina....