Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49483 IN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DE MARZO Giusepp – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO P. – rel....
Categoria: Corte di Cassazione
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 dicembre 2013, n. 51136. Ricorrono gli estremi della truffa contrattuale tutte le volte che uno dei contraenti ponga in essere artifizi o raggiri diretti a tacere o a dissimulare fatti o circostanze tali che, ove conosciuti, avrebbero indotto l’altro contraente ad astenersi dal concludere il contratto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 dicembre 2013, n. 51136 Ritenuto in fatto Con sentenza del 12.11.2009, il Tribunale di Genova dichiarò B.R. e Z.G. responsabili del reato di truffa aggravata commessa il (omissis) e – concesse le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante – condannò ciascuno alla pena di mesi 6 di reclusione ed...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49478. La direzione della condotta ingiuriosa allo scopo di opporsi all’azione del pubblico ufficiale e’ infatti chiaramente irrilevante ai fini dell’assorbimento del reato di cui all’articolo 594 cod. pen. in quello di resistenza aggravata, del quale l’ingiuria, a differenza della minaccia, non e’ elemento costitutivo, come correttamente osservato nella sentenza impugnata. Ed e’ altrettanto evidentemente irrilevante per l’esclusione dell’elemento psicologico del reato, che si riduce alla consapevolezza del soggetto agente di utilizzare espressioni socialmente interpretabili come offensive, a prescindere dai particolari motivi che ne abbiano determinato l’azione
Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49478 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. ZAZA C. – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DE MARZO Giusepp – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 16 dicembre 2013, n. 50605. ll delegato per la sicurezza – figura come già detto del tutto eventuale – è invece destinatario di poteri e responsabilità originariamente ed istituzionalmente gravanti sul datore di lavoro e, perciò, deve essere formalmente individuato ed investito del suo ruolo con modalità rigorose, non ricorrenti nel caso in esame. Peraltro in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, ai sensi dell’art. 17 D.Lgs. n. 81 del 2008, il datore di lavoro non può delegare, neanche nell’ambito di imprese di grandi dimensioni, l’attività di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza del lavoratore e la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 16 dicembre 2013, n. 50605 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 20 luglio 2009 il Tribunale di Nuoro dichiarava P.M.A. responsabili dei reati di cui agli artt. 589 co. 1 e 2 c.p. (capo A), artt. 48 co. 3 e 89 co. 2 lett. a D.L.vo...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 dicembre 2013, n. 51027. Lo stato di disoccupazione non scrimina l’obbligato che è tenuto a inviare il mantenimento
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 dicembre 2013, n. 51027 Ritenuto in fatto e considerato in diritto Sull’appello proposte per i soli interesse civili da D.G.M.C. , nella qualità di parte civile nel procedimenti penale a carice di G.R. , imputato del reato di cui all’art. 570 co.2 n.2 cp. per aver fatto...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49461. Trattandosi di sanzione obbligatoria conseguente al reato di cui all’articolo 186 C.d.S., la sua applicazione e’ un atto dovuto e prescinde dall’accordo della parti in sede di patteggiamento
Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49461 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CASUCCI Giuliano – Presidente Dott. GALLO Domenico – rel. Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. VERGA...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 dicembre 2013, n. 28448. Nei casi di mobbing è il lavoratore che deve provare la condotta persecutoria e ciò non può avvenire con una ctu, che non è mezzo di prova
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 dicembre 2013, n. 28448 Svolgimento del processo La Cassa di Risparmio di Chieti impugnava – con distinti ricorsi – la sentenza non definitiva n. 806/2006 del Tribunale di Chieti, che aveva dichiarato l’illegittimità del licenziamento intimato da tale società al dipendente S.U. con lettera del 5.02.2002 per...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 dicembre 2013, n. 28229. Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, ancorché non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell’assegnazione, ovvero – ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto – anche oltre i nove anni.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 dicembre 2013, n. 28229 Ritenuto in fatto e in diritto 1.- Il 3 aprile 2000 O.G. ha acquistato da Santini Silvio – coniuge separato di F.M. – la quota di un mezzo di un immobile assegnato, nel corso del giudizio di separazione, alla predetta F.M. , comproprietaria...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 dicembre 2013, n. 27749. L’atto di impugnazione della sentenza, nel caso di morte della parte vittoriosa (o parzialmente vittoriosa), deve essere rivolto agli eredi, indipendentemente sia dal momento in cui il decesso è avvenuto sia dall’eventuale ignoranza – anche se incolpevole – dell’evento da parte del soccombente, altresì precisando che detta notifica (che può sempre essere effettuata personalmente ai singoli eredi) può anche essere rivolta agli eredi in forma collettiva ed impersonale, purché entro l’anno dalla pubblicazione ( comprensivo dell’eventuale periodo di sospensione feriale ), nell’ultimo domicilio della parte defunta ovvero, nel solo caso di notifica della sentenza ad opera della parte deceduta dopo l’avvenuta notificazione, nei luoghi di cui all’art. 330, 1 co., c.p.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 dicembre 2013, n. 27749 Svolgimento del processo Con sentenza del 30/9/2006 la Corte d’Appello di Ancona dichiarava inammissibile il gravame principale del sig. B.G. e inefficace quello incidentale del sig. S.L. , interposti nei confronti della pronunzia Trib. Ancona 12/10/2004 di rigetto della domanda dal primo proposta...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 dicembre 2013, n. 27402. La competenza del capo dell’ufficio giudiziario adito per il processo” sancita dagli artt. 28 e 29 della legge 13 giugno 1942 n. 794 per la liquidazione delle spese e dei compensi dell’avvocato o procuratore nei confronti del proprio cliente ha natura funzionale e inderogabile con riferimento non solo all’ufficio, ma anche alla persona del titolare di questo (presidente del collegio, se l’organo è collegiale, magistrato a capo dell’ufficio, se questo è costituito come tale), senza che assuma rilievo, in contrario, la eventuale divisione dell’ufficio (nella specie, di pretura) in sezioni, in quanto siffatta suddivisione, anche per le sezioni del lavoro istituite presso le preture dopo la riforma introdotta con la legge 11 agosto 1973 n. 533, risponde ad esigenze meramente organizzative, con la conseguenza che, ove la suindicata liquidazione inerisca ad una causa di lavoro, la competenza ex artt. 28 e 29 citati spetta, non al singolo pretore (ovvero al dirigente della sezione lavoro), ma al pretore dirigente
Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 6 dicembre 2013, n. 27402 Svolgimento del processo L’avv. M.G. con ricorso dell’11 giugno 2009 chiedeva al tribunale di Reggio Calabria ai sensi dell’art. 28 legge n. 794 del 1942 che provvedesse alla liquidazione delle spettanze maturate per la prestazione professionale svolta nell’interesse di C.V. nel giudizio promosso...