Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 26 marzo 2012, n. 11636. Il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosità sociale dell’incolpato di reati contro la pubblica amministrazione non è di per sè impedito dalla circostanza che l’indagato abbia dismesso la carica o esaurito l’ufficio nell’esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata

La massima Il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosità sociale dell’incolpato di reati contro la pubblica amministrazione non è di per sè impedito dalla circostanza che l’indagato abbia dismesso la carica o esaurito l’ufficio nell’esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata, purchè il giudice fornisca adeguata e logica motivazione in merito alla “mancata rilevanza...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 febbraio 2012, n. 5930. Il sequestro dell’intero archivio del professionista indagato per illeciti penali, deve essere sorretto dalla connessione eziologica dei documenti sequestrati, rispetto alla commissione dei reati a lui attribuiti, e da una motivazione che contenga almeno l’enunciazione descrittiva della inerenza o pertinenzialità di beni e cose sequestrati all’accertamento delle ipotesi di reato

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 15 febbraio 2012, n. 5930 REPUBBLICA ITALIANA In nome del popolo italiano LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Sezione Sesta Penale   composta dai signori magistrati:   Dott. Giovanni de Roberto presidente Dott. Francesco Serpico consigliere Dott. Giovanni Conti consigliere Dott. Giacomo Paoloni consigliere Dott. Carlo Citterio consigliere...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 2 febbraio 2012, n. 4490. Non integra il delitto di sostituzione di persona la condotta di colui che si limiti ad esporre sul parabrezza dell’auto un contrassegno per invalidi, rilasciato ad altra persona che non si trovi a bordo del veicolo

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II PENALE Sentenza 2 febbraio 2012, n. 4490   Fatto 1. Con sentenza pronunciata in data 19/01/2011, il g.u.p. del Tribunale di Firenze dichiarava il non luogo a procedersi nei confronti di C.M. imputata: a) del reato di cui all’art. 81 cpv e 494 c.p. per avere, con più azioni...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 26 aprile 2012, n.16000. In tema di reati fallimentari, è configurabile il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta da parte di persona estranea al fallimento, qualora la condotta realizzata in concorso col fallito sia stata efficiente per la produzione dell’evento

La massima In tema di reati fallimentari, è configurabile il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta da parte di persona estranea al fallimento, qualora la condotta realizzata in concorso col fallito sia stata efficiente per la produzione dell’evento, sempre che il terzo abbia operato con la consapevolezza dello stato di generica difficoltà economica dell’impresa e...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza n. 15211 del 20 aprile 2012. In caso di violenza sessuale di gruppo è punibile l’istigatore ma non il mero spettatore

Suprema Corte di Cassazione Sezione III sentenza n. 15211 del 20 aprile 2012   Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza in data 14.7.2011 il Tribunale della Libertà presso il Tribunale per i Minorenni delle Marche revocava l’ordinanza emessa dal GIP in data 1.7.2011 di custodia cautelare in carcere nei confronti di D.T. , N.B. e...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 6339 del 23 aprile 2012 . Condanna per il datore di lavoro quando il dipendente infortunato è totalmente inesperto nell’utilizzo di macchinari

Suprema Corte di Cassazione Sezione IV sentenza n. 6339 del 23 aprile 2012 Fatto e Diritto A.E.F.A.E.R. convenne in giudizio R.A. e la s.r.l. G.D.C. per sentirli dichiarare responsabili dell’infortunio da lui subito l’8 luglio 1994, quando, nel manovrare una sega elettrica per tagliare una bottiglia di plastica, da utilizzare come contenitore per lucidare un...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 aprile 2012, n. 16045. In tema di estorsione la minaccia può esplicarsi anche in maniera implicita e indiretta, assumendo toni apparentemente “morbidi” e concilianti, essendo solo necessario che essa sia idonea in concreto a coartare la volontà del soggetto passivo in relazione alle circostanze del fatto, alla personalità dell’agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali del caso.

La Massima In tema di estorsione la minaccia può esplicarsi anche in maniera implicita e indiretta, assumendo toni apparentemente “morbidi” e concilianti, essendo solo necessario che essa sia idonea in concreto a coartare la volontà del soggetto passivo in relazione alle circostanze del fatto, alla personalità dell’agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 12880 del 5 aprile 2012. Condanna per il proprietario del locale quando lo stesso non è attrezzato per impedire che il forte rumore prodotto all’interno dalla musica e dal vociare si propaghino all’esterno, in orario di attività del locale, coincidente con quello destinato al riposo delle persone

Suprema Corte di Cassazione  sezione I sentenza n. 12880 del 5 aprile 2012 Svolgimento del processo 1. Con sentenza del 10.2.2011, il Tribunale di Gorizia condannava C.L. e CA.Pa. in ordine al reato di cui all’art. 659 cod. pen. in quanto, quali amministratori del locale “(omissis)”, corrente in (omissis), avevano provocato disturbo agli abitanti della...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 23 aprile 2012, n. 15701. Dalla presentazione di elementi di prova raccolti dal difensore a favore del proprio assistito deriva al giudice l’obbligo non solo della loro acquisizione, ma anche della loro valutazione, con la conseguenza che, in caso venissero disattese, è comunque richiesta una motivazione circa le ragioni che hanno portato ad escludere il rilievo alle prove assunte dalla difesa.

La massima Dalla presentazione di elementi di prova raccolti dal difensore a favore del proprio assistito deriva al giudice l’obbligo non solo della loro acquisizione, ma anche della loro valutazione, con la conseguenza che, in caso venissero disattese, è comunque richiesta una motivazione circa le ragioni che hanno portato ad escludere il rilievo alle prove...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 19 marzo 2012, n.10702. L’obbligo di vigilanza del delegante, distinto da quello del delegato, riguarda precipuamente la correttezza della complessiva gestione del rischio da parte del delegato medesimo e non impone il controllo, momento per momento, delle modalità di svolgimento delle lavorazioni.

La massima L’obbligo di vigilanza del delegante, distinto da quello del delegato, riguarda precipuamente la correttezza della complessiva gestione del rischio da parte del delegato medesimo e non impone il controllo, momento per momento, delle modalità di svolgimento delle lavorazioni. Ne consegue che non risponde della morte di un dipendente di una società la legale...