Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 12 ottobre 2015, n. 20401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro –...
Categoria: Cassazione civile 2015
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 ottobre 2015, n. 20347. L’articolo 1480 cod. civ. riconosce al compratore la scelta tra la conservazione parziale del contratto – con riduzione del prezzo ed eventuale risarcimento del danno – e la risoluzione dello stesso, e la sentenza richiamata che riguardava fattispecie diversa da quella in esame, peraltro riguardante aimata. A fronte della richiesta del compratore – soggetto adempiente e in quanto tale destinatario della tutela apprestata dall’articolo 1480 cod. civ. -, l’efficacia del trasferimento pro quota non dipende dall’esito dell’indagine sull’esistenza di una volonta’ in tal senso del venditore – soggetto inadempiente -, e puo’ essere impedita soltanto dall’accertamento dell’interesse comune delle parti alla vendita unitaria del bene
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 ottobre 2015, n. 20347 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. PICARONI Elisa...
Corte di Cassazione, sezione VI, 23 ottobre 2015, n. 21672. In tema di procedimento per decreto ingiuntivo, qualora il decreto sia stato emesso nei confronti di distinti soggetti, l’atto di citazione in opposizione al decreto, equivalendo alla comparsa di risposta, costituisce, nel regime dell’art. 38, primo comma, c.p.c., nel testo novellato dall’art. 45 della l. n. 69 del 2009, il veicolo necessario della deduzione da parte degli ingiunti di qualsiasi eccezione di incompetenza del giudice che emise il decreto. Ne consegue che, qualora ognuno degli ingiunti proponga separata citazione in opposizione al decreto notificandola anche agli altri senza sollevare eccezione di incompetenza del giudice del monitorio, tale eccezione resta preclusa per ogni specie di competenza e non può essere svolta nella comparsa di costituzione che ciascun ingiunto ritenga di depositare dopo la notifica dell’opposizione altrui. Nel regime della rilevazione della questione di competenza, di cui all’art. 38 c.p.c., nel testo sostituito dalla L. n. 69 del 2009, ove il convenuto abbia sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale inderogabile nella comparsa di risposta depositata direttamente all’udienza di prima comparizione ai sensi dell’art. 183 c.p.c., anziché nel termine di cui all’art. 166 c.p.c., e, dunque, tardivamente, il potere di rilevazione ufficioso della stessa eccezione o di una diversa eccezione di incompetenza territoriale inderogabile dev’essere esercitato necessariamente ed espressamente dal giudice nella detta udienza. In mancanza, la competenza resta radicata avanti al giudice adito, dovendosi escludere che l’esercizio espresso del potere ufficioso per la questione di competenza tardivamente sollevata dalla parte non occorra in ragione del già esercitato potere da parte di essa, giacché detto esercizio deve considerarsi, per la sua tardività, tamquam non esset.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ORDINANZA 23 ottobre 2015, n. 21672 Fatto e diritto Ritenuto quanto segue: p.1. La s.p.a. Brembo ha proposto istanza di regolamento di competenza contro la s.p.a. Impresa Fratelli Rota Nodari e la s.r.l. Innova Tecnologia avverso la sentenza ex art. 281-sexies c.p.c. del 24 settembre 2014; con la quale...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 ottobre 2015, n. 19645. L’obbligo di astensione di un giudice delegato al fallimento che ha fatto parte del collegio che ha adottato il decreto di omologazione del concordato fallimentare assume rilievo solo quale motivo di ricusazione ma non incide né sulla regolare costituzione dell’organo decidente, né sulla validità della decisione , con la conseguenza che la mancata proposizione dell’istanza di ricusazione nei termini e con le modalità di legge preclude la possibilità di far valere tale vizio in sede di impugnazione. Il giudizio di omologazione del concordato previsto dall’art. 129 legge fall. non è assimilabile al reclamo contro i provvedimenti del giudice delegato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 ottobre 2015, n. 19645 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 ottobre 2015, n. 19883. La diligenza esigibile dalla Pubblica amministrazione nel compimento dei propri atti va valutata comparando la condotta tenuta nel caso concreto con quella che in teoria avrebbe tenuto nelle medesime circostanze un’amministrazione media, per tale intendendosi una Pubblica amministrazione «efficiente, zelante, solerte e che conosca ed applichi la legge»
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 ottobre 2015, n. 19883 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIARINI Maria Margherita – Presidente Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott. ROSSETTI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 ottobre 2015, n. 19886. L’indennizzo per ingiustificato arricchimento dovuto al professionista che abbia svolto la propria attività a favore della pubblica amministrazione, ma in difetto di un contratto scritto, non può essere determinato in base alla tariffa professionale che il professionista avrebbe potuto ottenere se avesse svolto la sua opera a favore d’un privato, né in base all’onorario che la p.a. avrebbe dovuto pagare, se la prestazione ricevuta avesse formato oggetto d’un contratto valido
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 ottobre 2015, n. 19886 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. STALLA Giacomo Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 ottobre 2015, n. 19945. La controversia avente ad oggetto il risarcimento dei danni causati da un tamponamento stradale che ha causato solo danni a cose deve ritenersi rientrante tra le cause di particolare semplicità di cui all’articolo 4 comma 2° della Legge 794/1942. Di conseguenza, il giudice di merito all’esito di tale controversia ha la facoltà di liquidare le spese di lite in misura ridotta fino alla metà dei minimi tariffari
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 ottobre 2015, n. 19945 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina Luciana –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 ottobre 2015, n. 21547. La competenza deve infatti essere determinata a priori, secondo la prospettazione fornita dall’attore nella propria domanda
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 ottobre 2015, n. 21547 Premesso in fatto M. S. e V. G. con distinti ricorsi in riassunzione a seguito della sentenza del Giudice di Pace di Venosa in data 21.11.2013, con la quale il predetto giudice aveva dichiarato la propria incompetenza per materia rimettendo le parti dinanzi...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 ottobre 2015, n. 20159. In tema di garanzia per i vizi della cosa venduta, di cui all’art. 1490 c.c., qualora il venditore si impegni ad eliminare i vizi e l’impegno sia accettato dal compratore, sorge un’autonoma obbligazione di “facere”, che, ove non estingua per novazione la garanzia originaria, a questa si affianca, rimanendo ad essa esterna e, quindi, non alterandone la disciplina. Ne consegue che, in tale ipotesi, anche considerato il divieto dei patti modificativi della prescrizione, sancito dall’art. 2936 c.c., l’originario diritto del compratore alla riduzione del prezzo ed alla risoluzione del contratto resta soggetto alla prescrizione annuale, di cui all’art. 1495 c.c., mentre l’ulteriore suo diritto all’eliminazione dei vizi ricade nella prescrizione ordinaria decennale
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 ottobre 2015, n. 20159 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Consigliere Dott. PARZIALE Ippolisto – rel. Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20209. Nel processo tributario, il difensore domiciliatario non ha alcun onere di comunicare il cambiamento di indirizzo del proprio studio, essendo, al contrario, preciso onere del notificante quello di effettuare apposite ricerche per individuare il nuovo luogo di notificazione, ove quello a sua conoscenza sia mutato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. CRUCITTI Roberta – Consigliere...