Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 18 novembre 2015, n. 23620 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – rel. Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. LORITO Matilde – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. DE MARINIS...
Categoria: Cassazione civile 2015
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 18 novembre 2015, n. 23570. Qualora, in sede di regolarizzazione di una società di fatto in nome collettivo, venga incluso un bene immobile in precedenza acquistato dalla stessa società di fatto non si realizza un conferimento, come nel caso in cui il bene risulti intestato ai soci uti singuli, bensì la mera ricognizione del patrimonio della società di fatto che viene ad essere sottoposto ai vincoli previsti per la società in nome collettivo
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 18 novembre 2015, n. 23570 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. BOTTA Raffaele – Consigliere Dott. ZOSO Liana Maria Teresa – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 novembre 2015, n. 23504. Superato il divario tra programma di fabbricazione e piano regolatore generale a seguito della sentenza della Corte Costituzionale 20.3.1978 n. 23, al primo, finche’ non e’ approvato il secondo dall’organo di controllo dell’ente territoriale che lo ha adottato, va riconosciuta la funzione di strumento di sistemazione urbanistica tipico del territorio comunale, anche quanto ad eventuali varianti apportate con conseguente legittimita’ dei vincoli con esso imposti alla proprieta’ privata anche in tema di distanze tra costruzioni, costituendo detto programma, a decorrere dalla sua pubblicazione o da quella della variante di esso, parte integramene dei regolamenti edilizi locali, mentre, fino a tale data, i rapporti di vicinato sono disciplinati dalle precedenti norme locali o dall’articolo 873 c.c. o dalle leggi speciali, non rilevando l’applicazione delle misure di salvaguardia di cui alla Legge n. 1902 del 1952, articolo 1 e della Legge n. 675 del 1967, articolo 3 integrativa dell’articolo 10 della legge 7agoso 1942 n. 1150, poiche’ la normativa ivi contenuta e’ destinata ai Sindaci ed ai Prefetti per fini di interesse pubblico e non ha effetti nella regolamentazione dei rapporti tra privati
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 novembre 2015, n. 23504 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – rel. Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. BIANCHINI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 novembre 2015, n. 23491. Il notaio ha facoltà di rifiutare la propria prestazione professionale se le parti non depositino presso di lui le somme necessarie per le tasse, l’onorario e le spese, ma, una volta che abbia comunque accettato di eseguire la prestazione richiestagli e di ricevere l’atto, il mancato pagamento di tali importi non lo autorizza a sottrarsi all’obbligo di provvedere alle formalità susseguenti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 novembre 2015, n. 23491 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAZZACANE Vincenzo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. ORICCHIO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 16 novembre 2015, n. 23409. In tema di separazione personale, la decisione che nega il diritto del coniuge al mantenimento o ne riduce la misura non comporta la ripetibilità delle maggiori somme corrisposte in forza di precedenti provvedimenti non definitivi, qualora, per la loro non elevata entità, tali somme siano state comunque destinate ad assicurare il mantenimento del coniuge fino all’eventuale esclusione del diritto stesso o al suo affievolimento in un obbligo di natura solo alimentare, e debba presumersi, proprio in virtù della modestia del loro importo, che le stesse siano state consumate per fini di sostentamento personale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 16 novembre 2015, n. 23409 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 dicembre 2015, n. 24622. Il concetto di circolazione stradale di cui all’art. 2054 cod. civ. include anche la posizione di arresto del veicolo e ciò in relazione sia all’ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla circolazione, sia alle operazioni propedeutiche alla partenza o connesse alla fermata, sia, ancora, rispetto a tutte le operazioni che il veicolo è destinato a compiere e per il quale può circolare sulle strade. Ne consegue che per l’operatività della garanzia per R.C.A. è necessario che il veicolo, nel suo trovarsi sulla strada di uso pubblico o sull’area ad essa parificata, mantenga le caratteristiche che lo rendano tale in termini concettuali e, quindi, in relazione alle sue funzionalità non solo sotto il profilo logico ma anche delle eventuali previsioni normative, risultando invece indifferente l’uso che in concreto se ne faccia, sempreché esso rientri nelle caratteristiche del veicolo medesimo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 3 dicembre 2015, n. 24622 Motivi della decisione II primo motivo di ricorso. 1.1. Con l’unico motivo di ricorso la sostiene che la sentenza impugnata sarebbe affetta da una violazione di legge, ai sensi all’art. 360, n. 3, c.p.c.. Si assumono violati gli artt. 2054 c.c.; 1 e...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 16 novembre 2015, n. 23395. Posto che l’improcedibilità dell’appello per omessa produzione della copia completa della sentenza appellata deve ricollegarsi pur sempre ad un comportamento colpevole dell’appellante, qualora il giudice d’appello rilevi l’incompletezza di detta sentenza, se non sia in grado di decidere sull’impugnazione in base al complesso dei documenti disponibili, prima di dichiarare l’improcedibilità, deve assegnare un termine per provvedere al deposito di una copia completa della sentenza impugnata
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 16 novembre 2015, n. 23395 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 13 novembre 2015, n. 23219. In caso di vendita infraquinquennale della c.d. “prima casa”, il mantenimento delle agevolazioni fiscali previste dal testo unico sull’imposta di registro opera non solo nel caso di acquisto a titolo oneroso di altra prima casa entro l’anno dalla vendita, ma anche in caso di acquisto per donazione
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 13 novembre 2015, n. 23219 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – rel. Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 novembre 2015, n. 24210. Atteso il carattere unitario della liquidazione del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 novembre 2015, n. 24210 Svolgimento del processo Con sentenza del 5/10/2011 la Corte d’Appello di Venezia, in accoglimento del gravame interposto dal sig. C.J. e in conseguente riforma della pronunzia Trib. Treviso n. 1529/06, ha parzialmente accolto la domanda proposta nei confronti del sig. M.Z. e della...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 novembre 2015, n. 24220 . In tema di responsabilità medica, il sanitario che formuli una diagnosi di normalità morfologica del feto anche sulla base di esami strumentali che non ne hanno consentito, senza sua colpa, la visualizzazione nella sua interezza, ha l’obbligo di informare la paziente della possibilità di ricorrere ad un centro di più elevato livello di specializzazione, in vista dell’esercizio del diritto della gestante di interrompere la gravidanza, ricorrendone i presupposti. In caso di omessa informazione, il medico è responsabile per la lesione del diritto all’autodeterminazione della paziente, a prescindere dalla prova che quest’ultima avrebbe rifiutato di sottoporsi agli esami diagnostici se adeguatamente informata
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 novembre 2015, n. 24220 Svolgimento del processo 1.- I coniugi S.L. e C.M. citavano in giudizio dinanzi al Tribunale di Mantova il dottor P.M. , ginecologo, per sentirlo condannare al risarcimento dei danni, che assumevano essere loro derivati per la mancata informazione circa le indagini prenatali da...