Consiglio di Stato sezione VI sentenza 14 novembre 2014, n. 5599 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3305 del 2012, proposto da: Ag. s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dall’avvocato En.Gi.,...
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 14 novembre 2014, n. 5600. Stante quanto disposto dall'art. 2 bis della L. n. 241 del 1990, affinché sia configurabile la responsabilità della Pubblica Amministrazione, devono sussistere tutti i presupposti, oggettivi e soggettivi, della responsabilità dell'Amministrazione in quanto il mero superamento del termine fissato ex lege o per via regolamentare alla conclusione del procedimento costituisce indice oggettivo, ma non integra piena prova del danno.
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 14 novembre 2014, n. 5600 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6003 del 2012, proposto da: Consiglio nazionale delle ricerche, in persona del rappresentante legale, rappresentato e difeso...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 14 novembre 2014, n. 5601. L'obbligo di procedere, sulla istanza del privato, sussiste non solo nei casi previsti dalla legge, ma anche nelle ipotesi che discendono da principi generali o dalla peculiarità del caso, per il quale ragioni di giustizia o rapporti esistenti tra amministrazioni ed amministrati impongono l'adozione di un provvedimento espresso, soprattutto al fine di consentire all'interessato di adire la giurisdizione per la tutela delle proprie ragioni
Consiglio di Stato sezione III sentenza 14 novembre 2014, n. 5601 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4740 del 2014, proposto da: Ministero dell’Interno, in persona del Ministro pro tempore, e U.T.G. – Prefettura...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 14 novembre 2014, n. 5608. In base all'art. 37, commi 4 e 13, del D.Lgs. n. 163 del 2006 nel testo antecedente alle modifiche apportate dall'art. 1, comma 2 bis, lett. a), D.L. 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012 n. 135, negli appalti di servizi da affidarsi a raggruppamenti temporanei di imprese non vige ex lege il principio della necessaria corrispondenza tra la qualificazione di ciascuna impresa e la quota della prestazione di rispettiva pertinenza, essendo la relativa disciplina rimessa alle disposizioni della lex specialis della gara
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 14 novembre 2014, n. 5608 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1770 del 2013, proposto da: S. s.p.a. ed altri (…), in persona del legale rappresentante pro tempre,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 novembre 2014, n. 5582. La potestà assegnata ai Comuni dall'art. 8, comma 6, della legge quadro 36/2001, deve tradursi nell'introduzione, sotto il profilo urbanistico, di regole a tutela di zone e beni di particolare pregio ambientale, paesaggistico o storico-artistico (ovvero, per ciò che riguarda la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, nell'individuazione di siti che per destinazione d'uso e qualità degli utenti possano essere considerati sensibili alle immissioni radioelettriche), ma non può trasformarsi in limitazioni alla localizzazione degli impianti di telefonia mobile per intere ed estese porzioni del territorio comunale, in assenza di una plausibile ragione giustificativa
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 novembre 2014, n. 5582 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sui ricorsi riuniti A) – n. 2475/2007 RG, proposto dalla Vo. N.V., con sede nei Paesi Bassi, in persona del legale rappresentante pro...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 novembre 2014, n. 5581. In tema di detenzioni di armi la valutazione della personalità non implica che debba formularsi, da parte dell'Amministrazione, un giudizio analitico della sua capacità morale, dedotta dal pregresso tenore di vita e dall'assenza di episodi delittuosi, ma semplicemente che il divieto in parola deve basarsi su una valutazione complessiva, un giudizio sintetico, della personalità del soggetto sotto il profilo della capacità di abuso, operata sulla considerazione di specifici eventi – i quali, non devono consistere necessariamente in ipotesi di reato – poi sfociata, appunto, in un giudizio finale di pericolosità nei confronti dell'interessato e in una prognosi ex ante sfavorevole circa il non corretto uso delle armi
Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 novembre 2014, n. 5581 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8014 del 2014, proposto da: An.Ca., rappresentato e difeso dall’Avv. Mi.Ma., del Foro di Foggia, con domicilio...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 21 ottobre 2014, n. 5176. L'Amministrazione, a seguito di un giudicato di annullamento, non perde il potere di rieditare il provvedimento annullato, purché il medesimo sia emendato dei vizi che lo inficiavano e tenuto conto delle disposizioni contenute nel giudicato amministrativo. Peculiare sotto tale ultimo profilo è il rapporto tra la riedizione del potere amministrativo e il giudicato di annullamento di un provvedimento per difetto di motivazione. All'uopo deve, invero, rilevarsi che gli atti emanati dall'Amministrazione dopo il passaggio in giudicato della sentenza che ha riconosciuto un difetto di adeguata istruttoria e motivazione, possono considerarsi emessi in violazione di giudicato solo se da questo derivi un obbligo talmente puntuale che la sua esecuzione debba concretarsi nella adozione di un atto il cui contenuto sia desumibile integralmente dalla sentenza. Ne deriva che l'Amministrazione ha il dovere di riesaminare la domanda, valutare gli interessi pubblici sottostanti e riesprimersi, anche in senso sfavorevole all'istante, purché ne dia puntuale esposizione del ragionamento logico-giuridico sottostante, senza che il giudicato amministrativo possa considerarsi come vincolo per l'Amministrazione ai fini del rilascio di un provvedimento favorevole al ricorrente originario
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 21 ottobre 2014, n. 5176 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4012 del 2012, proposto da: Ye. Srl, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 21 ottobre 2014, n. 5173. E' legittimo il diniego di condono di manufatti realizzati su zona sottoposta a vincolo paesaggistico, sul rilievo non di una mera apodittica affermazione di incompatibilità sotto il profilo paesaggistico dei manufatti de quibus, bensì di ragioni logico-giuridiche idonee a dare sufficiente contezza del disvalore paesaggistico dei manufatti in questione, come tali pienamente giustificative del diniego opposto. La circostanza ricorre nell'ipotesi in cui, sia pure in maniera stringata, l'organo preposto alla valutazione della compatibilità in questione, pone bene in evidenza come i manufatti per loro natura, consistenza e caratteristiche tipologiche, sono tali da arrecare una trasformazione dell'area sotto il profilo paesaggistico-ambientale che viceversa, proprio per voluntas del legislatore, deve essere preservata da alterazioni di sorta, laddove dette esigenze di tutela ambientale precedono addirittura l'aspetto urbanistico-edilizio
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 21 ottobre 2014, n. 5173 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7911 del 2011, proposto da: Lu.Ra., rappresentato e difeso dagli avv. Ma.Ve., Wa.Ma., con domicilio eletto presso...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 4 novembre 2014, n. 5437. La giurisdizione sui provvedimenti disciplinari (atti del consiglio di disciplina od organi aziendali) adottati nei confronti degli "autoferrotramvieri" deve ritenersi spettare al giudice ordinario
Consiglio di Stato sezione V sentenza 4 novembre 2014, n. 5437 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5931 del 2004, proposto dal signor Fe.Ca., rappresentato e difeso dagli avv. Fr.Be., An.Sc. e Ca.Pu., con...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 novembre 2014, n. 5454. Il rapporto di impiego del personale del Corpo dei Vigili del Fuoco si svolge in regime di diritto pubblico ed è disciplinato da autonome disposizioni. In tema di mobilità, in particolare, l'art. 30, D.Lgs. n. 165 del 2001 non si applica al personale in questione, in quanto ciò non è consentito dall'art. 70, comma 11, del medesimo provvedimento, poiché il passaggio diretto del personale tra diverse Amministrazioni, contemplato nell'art. 30, citato riguarda il personale contrattualizzato e non anche il personale in regime di diritto pubblico, il quale, pertanto, non può essere trasferito in Amministrazioni in cui il rapporto di lavoro è regolato dalla contrattazione collettiva nazionale
Consiglio di Stato sezione III sentenza 5 novembre 2014, n. 5454 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1688 del 2014, proposto da: Ca.Vi., rappresentata e difesa dagli avv. Gi.Ch., Cr.Ch., con domicilio eletto presso...