Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 ottobre 2013 n. 41113[1] Non è configurabile il delitto di omessa comunicazione delle variazioni del proprio patrimonio, di cui all’art. 31 della legge n. 646 dei 1982, quando la condanna per il delitto, da cui ha tratto causa l’obbligo medesimo, concerna uno dei reati...
Giorno: 7 Ottobre 2013
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 settembre 2013, n. 21168. Il genitore risponde ai sensi dell’art. 2048 cod. civ. del comportamento dei figli minori anche per quanto concerne gli effetti della responsabilità derivante dai sinistri stradali provocati dal figlio minore; è conseguentemente tenuto anche in proprio al risarcimento dei danni (Cass. Civ. Sez. 3, 20 ottobre 2005 n. 20322), ed ha un interesse proprio e distinto da quello del diretto interessato a far valere tutte le ragioni e le eccezioni che gli consentano di esimersi da tale responsabilità. La domanda, tuttavia, deve essere ritualmente proposta nel corso del giudizio di merito ed ivi debbono essere fatte tempestivamente valere tutte le ragioni idonee a fornire la prova liberatoria da responsabilità
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 settembre 2013, n. 21168 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 12 maggio 1986 D.C. ha convenuto davanti al Tribunale di Cagliari A..S. , quale genitore e rappresentante legale della figlia minore, Se.Ma.Al. (nata nel …) e la s.p.a. Unipol Assicurazioni, chiedendone la condanna al...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 settembre 2013, n. 20054. Sul ricorso straordinario al Capo dello Stato
La massima 1. La giurisdizionalizzazione del ricorso straordinario è emersa normativamente solo con gli indici normativi di cui al Codice del processo amministrativo, introdotto dal D.Lgs. n. 104 del 2010 ed entrato in vigore il 16 settembre 2010. Ne segue che, prima di questa data, non può certo sostenersi che il ricorso straordinario mettesse capo...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 ottobre 2013, n. 40743. Condannato per il reato di cui all’art. 167 del D. Lvo 196/03 “perchè, al fine di recare danno alla ex compagna, provocava la diffusione sulla rete Internet del numero di telefono cellulare della predetta contro la volontà dell’interessata”
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 ottobre 2013, n. 40743 Ritenuto in fatto 1.1. Con sentenza del 14 luglio 2011, la Corte di Appello di Lecce – Sezione Distaccata di Taranto — confermava la sentenza del GUP di quel Tribunale del 29 ottobre 2010 emessa nei confronti di G.F., imputato del reato di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 23 settembre 2013, n. 39192. La sentenza é un atto pubblico formato dal pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, produttivo di autonomi effetti e che essa si risolve nella statuizione del diritto della parte attrice a conseguire dallo Stato delle elargizioni in denaro a vario titolo. In altri termini, il giudice/p.u. viene tratto in inganno su un presupposto di fatto che, se vero, avrebbe legittimato la sua decisione.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 23 settembre 2013, n. 39192 Ritenuto in fatto 1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato – La ricorrente è indagata per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari delitti di falsità ideologica in certificati e di falso per induzione nonché di truffa aggravata ai danni...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 ottobre 2013, n. 22626. Ai fini della validità del licenziamento intimato per ragioni disciplinari non è necessaria la previa affissione del codice disciplinare, in presenza della violazione di norme di legge e comunque di doveri fondamentali del lavoratore, riconoscibili come tali senza necessità di specifica previsione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 ottobre 2013, n. 22626 Svolgimento del processo 1. La Corte d’Appello di Ancona, con la sentenza n. 602/11, decidendo sull’impugnazione proposta dalla Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana spa, nei confronti di C.G. , avverso la sentenza del Tribunale di Ascoli Piceno n. 740/10 del 13...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 ottobre 2013, n. 22752. L’istituto scolastico è tenuto ad osservare obblighi di vigilanza e controllo con lo sforzo diligente adeguato alla natura della cosa e alle circostanze del caso concreto, dovendo adottare tutte le misure idonee a prevenire ed impedire la produzione di danni a terzi. E’ in altri termini tenuto a mantenere la condotta diligente secondo criteri di normalità, da apprezzarsi in relazione (anche) alla sua capacità tecnico-organizzativa
La massima 1. L’accoglimento della domanda di iscrizione, con la conseguente ammissione dell’allievo a scuola, determina l’instaurazione di un vincolo negoziale dal quale sorge a carico della medesima l’obbligazione di vigilare sulla sicurezza e l’incolumità dell’allievo per il tempo in cui questi fruisce della prestazione scolastica, in tutte le sue espressioni (v. Cass., 15/2/2011, n....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 ottobre 2013 n. 22728. In caso di licenziamento l’indennità per il mancato preavviso non può essere chiesta alla società committente se la cessazione del rapporto è maturata quando il contratto d’appalto era già terminato
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 ottobre 2013 n. 22728[1] E’ esatto il rilievo della Corte di merito per la quale il credito invocato non era temporalmente ed eziologicamente connesso alla cessazione del contratto d’appalto e che dalla stessa motivazione del licenziamento non emergeva alcun collegamento causale tra lo...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 38673 del 19 settembre 2013. Il provvedimento di differimento del colloquio con il difensore in vista della celebrazione dell’interrogatorio di garanzia è nullo se non motivato in ordine alle specifiche esigenze di cautela che ne hanno determinato l’adozione. Tale nullità è da ricomprendere tra quelle di ordine generale a regime intermedio e dunque, per essere trasmessa al successivo interrogatorio, deve essere eccepita nei termini di cui all’art. 182 c.p.p. e cioè prima dell’espletamento delle formalità di apertura dell’atto dell’interrogatorio
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza n. 38673 del 19 settembre 2013 Svolgimento del processo C.L. ricorre per Cassazione avverso la ordinanza applicativa della misura cautelare della Custodia in carcere emessa dal Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Avellino. Il ricorrente richiede l’annullamento della ordinanza impugnata e deduce: p.1.) ex art. 606 c.p.p.,...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 ottobre 2013 n. 41090. Laddove si individui una quantità minima dl droga ma tale singola attività risulti connessa ad una attività di traffico di maggiore rilievo, non si potrà applicare la sanzione minore prevista per il piccolo spaccio; in tal caso soccorrono i criteri legali diversi dalla ‘quantità’, ovvero i ‘mezzi’ e dalla ‘modalità’ dell’azione
Il testo integrale[1] Il ‘piccolo spaccio’ è caratterizzato quindi da una complessiva minore portata delle attività dello spacciatore e dei suoi eventuali complici, con una ridotta circolazione di merce e di denaro, e guadagni limitati; è una condotta che ricomprende anche la detenzione di una provvista per la vendita che comunque non sia superiore, a...