Non accolta la domanda di risoluzione del contratto preliminare di vendita di un immobile, basata sulla scoperta, dopo la conclusione del contratto, della presenza di eternit, qualora sia accertato che esso sia in buono stato di conservazione e quindi non incida sull’utilizzabilità abitativa dell’immobile stesso. Suprema Corte di Cassazione sezione II civile ordinanza 23 giugno...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 febbraio 2015, n. 3042. Ai fini del risarcimento del danno spettante ai compratore per i vizi della cosa venduta, l'art. 1494 c.c. pone una presunzione a carico del venditore di conoscenza di detti vizi, anche se occulti, per cui l'obbligo della garanzia è escluso soltanto se il venditore fornisca la prova liberatoria di avere ignorato senza sua colpa i vizi medesimi. Ne deriva quindi che mentre sull'acquirente incombe l'onere della prova, oltreché della tempestività della denuncia, anche dell1 esistenza dei vizi e delle conseguenze dannose lamentate, il venditore deve offrire la prova liberatoria.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 febbraio 2015, n. 3042 Svolgimento del processo Con atto notificato il 20.3.2003, Se.Gi. conveniva in giudizio avanti il G.d.P. di Roma, S.L. deducendo di avere acquistato da quest’ultimo, in data 10.4.2002, un’autovettura usata, immatricolata nel 1996, per il prezzo di Euro 8.000,00 e che subito dopo il...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 14 ottobre 2014, n. 21681. Il promissario acquirente non puo' valersi della disciplina relativa alla garanzia dei vizi della cosa venduta (articolo 1490 cod. civ.) o di quella di cui all'articolo 1497 cod. civ., relativa alla garanzia per mancanza di qualita' della cosa venduta, le quali presuppongono la conclusione del contratto definitivo e sono estranee al contratto preliminare, che ha per oggetto non un "dare", ma un "facere" (l'obbligo di concludere un contratto successivo e definitivo di compravendita), in ordine al quale quelle garanzie non trovano giustificazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 14 ottobre 2014, n. 21681 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – rel. Consigliere Dott. SCALISI...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 21 novembre 2012, n. 20557. Se il climatizzatore non risponde alle caratteristiche pattuite il contratto è risolto
La massima La vendita di “aliud pro alio” configura una ipotesi di inadempimento contrattuale, diversamente dalle ipotesi di vendita di cosa affetta da vizi o mancante delle qualità promesse, che integrano la fattispecie dell’inesatto adempimento; nel primo caso al compratore spetta l’azione generale di risoluzione contrattuale per inadempimento, svincolata dai termini di decadenza e...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 21 novembre 2012, n. 20564. Il compratore decade dal diritto alla garanzia a far data dalla scoperta del vizio
La massima Ai fini della decorrenza del termine di decadenza di cui all’art. 1495 c.c., pur dovendosi, di regola, distinguere tra vizi apparenti ed occulti – là dove per i primi detto termine decorre dalla consegna della cosa, mentre per i secondi dal momento in cui essi sono riconoscibili per il compratore – occorre...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 novembre 2012, n.20004. In tema di denunzia dei vizi nel contratto d’appalto
Le massime 1. La denunzia dei gravi difetti dell’opera prevista dall’art. 1669 cod. civ. ha lo scopo, non diversamente da quella prevista dal precedente art. 1667, di porre il destinatario (appaltatore o soggetti concorrenti, quali il progettista ed il direttore dei lavori), nella condizione di compiere le opportune verifiche al fine di accertare e...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 ottobre 2012, n. 17034. Lo spirare dei termini previsti dall’art. 1495 c.c. può essere evitato dal compratore, ma la denunzia del vizio in sé non sempre è sufficiente
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 ottobre 2012, n. 17034 Svolgimento del processo Il Tribunale di Roma, con sentenza n. 17717 del 2001, pronunciandosi sulla domanda di risarcimento danni proposta da P.L. nei confronti della Internazional Auto srl. (erroneamente indicata nella stessa sentenza International Auto srl.) nonché sulla domanda di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2012, n. 6263. Compravendita ed appalto. Il riconoscimento dei vizi
Le massime 1. Il principio di diritto secondo cui l’impegno del debitore di eliminare i vizi che rendano il bene inidoneo all’uso cui è destinato (ovvero che ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore economico) di per sé non dà vita ad una nuova obbligazione estintiva – sostitutiva dell’originaria obbligazione di garanzia, ma consente al...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 settembre 2011, n. 19494. Ai fini della sussistenza dell’obbligazione risarcitoria del venditore per i vizi del bene venduto non è necessario provare la sua mala fede, ma è sufficiente che egli non riesca a dimostrare di non aver potuto, senza colpa, averne conoscenza.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II CIVILE Sentenza 23 settembre 2011, n. 19494 Svolgimento del processo G.M. e P.P., premesso di avere acquistato da C.A.M. un’autovettura usata per il prezzo di lire 18.000.000 e di avere successivamente scoperto che la stessa presentava vizi derivanti da un pregresso incidente, convennero dinanzi al Giudice di pace di...