L’appello in sede penale è inammissibile per difetto di specificità dei motivi quando non risultano esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della sentenza impugnata Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 3 marzo 2017, n. 10535 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
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Corte di Cassazione, sezione VI penale,sentenza 5 aprile 2017, n. 17061
Ai fini della configurabilità dell’ipotesi di cui all’articolo 73, comma 5, del Dpr n. 309 del 1990, il giudice è tenuto a valutare, secondo una visione unitaria e globale, tutti gli elementi normativamente indicati. Quindi, sia quelli concernenti l’azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli attinenti all’oggetto materiale del reato (quantità e qualità...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 2 marzo 2017, n. 10444
Anche dopo il recepimento della direttiva 2010/64/Ue, avvenuto con il Dlgs 33/2014, la mancata nomina di un interprete all’imputato che non conosce la lingua italiana fa scattare una nullità a regime intermedio. La mancata tempestiva deduzione della nullità e la scelta di accedere al rito abbreviato dimostrano una carenza di interesse all’osservanza della disposizione violata....
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 17 febbraio 2017, n. 7606
Ritenuto non punibile, per la particolare tenuità del fatto, la condotta della madre che, per proteggere il figlio, abbia momentaneamente occultato alle forze dell’ordine la sostanza stupefacente che questi deteneva a fini di spaccio ed ha espresso il principio secondo cui, in presenza di determinati presupposti, la causa di non punibilità ex art. 131 bis...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 10 febbraio 2017, n. 6422
In ordine alla responsabilità di detenzione stupefacenti per “connivenza”, non equiparabile alla fattispecie concorsuale Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 10 febbraio 2017, n. 6422 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARCANO Domenico – Presidente Dott. TRONCI Andrea...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 24 gennaio 2017, n. 3624
Illegittima l’individuazione dell’indagato con una mera comparazione di fermi-immagini o frames senza elementi esterni di confronto Disattesa la doglianza concernente la dedotta inconfigurabilita’ dell’ipotesi di reato di coltivazione di sostanze stupefacenti a fronte di un accertamento circoscritto alle fasi del taglio e della raccolta delle essenze arboree, dal momento che l’esecuzione di tali attivita’ non...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 23 febbraio 2017, n. 8949
L’offerta in vendita di semi di piante dalle quali è ricavabile una sostanza drogante, accompagnata da precise indicazioni botaniche sulla coltivazione delle stesse, non integra il reato di cui all’art. 82 d.P.R. n. 309 del 1990, ma, eventualmente, il reato di istigazione alla coltivazione di sostanze stupefacenti, ex art. 414 cod. pen. Tale conclusione, peraltro,...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, ordinanza 12 gennaio 2017, n. 1418
Rimesso alla Corte costituzionale la declaratoria di incostituzionalità, per violazione dell’articolo 25 Cost., comma 2, articoli 3 e 27 Cost., la norma di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, articolo 73, comma 1, nella parte in cui prevede quale minimo della pena detentiva la reclusione di otto anni anziche’...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 8 febbraio 2017, n. 5812
La circostanza attenuante del conseguimento di un lucro di speciale tenuità di cui all’art. 62, n. 4, c.p. è applicabile al reato di cessione di sostanze stupefacenti in presenza di un evento dannoso o pericoloso connotato da un ridotto grado di offensività o disvalore sociale, ed è compatibile con la fattispecie del fatto di lieve...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 5 gennaio 2017, n. 487
Gli elementi raccolti nel corso delle intercettazioni di conversazioni possono costituire prova diretta della colpevolezza, senza necessità di riscontri, essendo peraltro necessario che quegli elementi, allorché assumano valenza indiziaria, possiedano i caratteri della gravità, precisione e concordanza Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 5 gennaio 2017, n. 487 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...