Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 45619 del 13 novembre 2013 Motivi della decisione 1. Per mezzo del difensore impugna per cassazione la sentenza della Corte di Appello di Roma che, confermando in punto di responsabilità la decisione resa dal Tribunale di Civitavecchia all’esito di giudizio abbreviato, ha ridotto -previa esclusione della ritenuta...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 novembre 2013 n. 44881. Il mero superamento del valore-soglia non appare sufficiente a provare la destinazione allo spaccio per il soggetto notoriamente tossicodipendente, affetto da tetraplegia, che si presenta come forte consumatore di hashish, usato anche come antidolorifico
Testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 7 novembre 2013 n. 44881[1] Il superamento dei limiti massimi indicati nel decreto ministeriale cui fa riferimento l’art. 73, comma 1 bis, lett. a), Dpr n. 309/1990 non costituisce una presunzione, assoluta o relativa, in ordine alla destinazione della sostanza stupefacente a un uso non esclusivamente...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2013 n. 44420. Nessuna condanna per spaccio quando manca l’“accertamento tecnico” che permette di identificare la percentuale di principio attivo presente nella sostanza sequestrata, e dunque valutare il superamento della soglia di rilevanza penale
Il testo integrale [1] Solo un accertamento tecnico specifico avrebbe consentito di quantificare la percentuale e la quantità di principio attivo effettivamente presente in ciascuna delle confezioni e nelle tre confezioni complessivamente considerate. Mentre la mancanza di detto accertamento rende impossibile affermare con certezza che il quantitativo modestissimo della sostanza sequestrata possieda livelli di principio...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 ottobre 2013 n. 41090. Laddove si individui una quantità minima dl droga ma tale singola attività risulti connessa ad una attività di traffico di maggiore rilievo, non si potrà applicare la sanzione minore prevista per il piccolo spaccio; in tal caso soccorrono i criteri legali diversi dalla ‘quantità’, ovvero i ‘mezzi’ e dalla ‘modalità’ dell’azione
Il testo integrale[1] Il ‘piccolo spaccio’ è caratterizzato quindi da una complessiva minore portata delle attività dello spacciatore e dei suoi eventuali complici, con una ridotta circolazione di merce e di denaro, e guadagni limitati; è una condotta che ricomprende anche la detenzione di una provvista per la vendita che comunque non sia superiore, a...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 39977 del 26 settembre 2013. Ai fini della concedibilità o del diniego della circostanza attenuante del fatto di lieve entità di cui all’art. 73 comma 5 d.P.R. n. 309 del 1990, il giudice è tenuto a valutare complessivamente tutti gli elementi normativamente indicati, quindi, sia quelli concernenti l’azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), che quelli che attengono all’oggetto materiale del reato (quantità e qualità delle sostanze stupefacenti oggetto della condotta criminosa), dovendo conseguentemente escludere il riconoscimento dell’attenuante quando anche uno solo di questi elementi porti ad escludere che la lesione del bene giuridico protetto sia di “lieve entità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 39977 del 26 settembre 2013 RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO 1. Con l’ordinanza sopra indicata il Tribunale di Venezia, adito al sensi dell’art. 309 cod. proc. pen., confermava il provvedimento del 30/03/2013 con il quale il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza n. 36408 del 5 settembre 2013. Nessuna attenuante di speciale tenuità per chi spaccia dosi modeste di sostanze stupefacenti, riconosciuta invece l’attenuante di lieve entità
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza n. 36408 del 5 settembre 2013 Ritenuto in fatto L. A. ricorre avverso la sentenza di cui in epigrafe che, confermando quella di primo grado, lo ha riconosciuto colpevole del reato di cui all’articolo 73 del dpr 9 ottobre 1990 n. 309 (cessione di una dose di eroina)....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 22 luglio 2013, n. 31348. Anche la coltivazione di marijuana finalizzata all’uso personale non rende la condotta priva di rilievo penale
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 22 luglio 2013, n. 31348 Ritenuto in fatto Il GUP del Tribunale di Tortona condannava G.D. , all’esito di giudizio celebrato con il rito abbreviato, alla pena di anni cinque e mesi quattro di reclusione ed Euro 14.000,00 di multa per aver, al di fuori delle ipotesi di...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 17 luglio 2013, n. 30834. Ai fini della rilevanza penale della detenzione di stupefacenti non basta il solo riferimento ai quantitativi di droga di non lieve entità e deve farsi ricorso ad altri parametri, quali le modalità del fatto, qualora il dato ponderale non risulti determinante
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 17 luglio 2013, n. 30834 Fatto e diritto Con ordinanza on data 2/4/2013 il Tribunale di Napoli, adito dall’indagato D.D. in sede di riesame ai sensi dell’art. 309 cpp., confermava la misura cautelare degli arresti domiciliari, inflitta al predetto con ordinanza in data 20/3/2013 del G.i.P. in sede...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 15 luglio 2013, n. 30349. Reato di favoreggiamento per chi dichiara di non voler indicare né il luogo né la persona da cui ha acquistato sostanza stupefacente
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 15 luglio 2013, n. 30349 Ritenuto in fatto Con sentenza resa il 10 marzo 2009 il Tribunale di Palermo, in esito al giudizio abbreviato, dichiarava la penale responsabilità di V.D. per il delitto di cui all’art. 378 cp., perché, sentito dai Carabinieri in data 30 luglio 2005, dichiarava...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2013 n. 25806. La presentazione del Cud può servire a provare che l’acquisto delle sostanze stupefacenti è avvenuto per uso personale e non per fini di spaccio
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2013 n. 25806[1] In assenza di mutamenti del materiale probatorio acquisito al processo, la riforma della sentenza assolutoria di primo grado, una volta compiuto il confronto puntuale con la motivazione della decisione di assoluzione, impone al giudice di argomentare circa la configurabilità del...