Il carattere unitario e inscindibile della prestazione e la mancanza di liquidità ed esigibilità del diritto al compenso, per impossibilità di determinarlo prima del completo espletamento del mandato professionale o della sua definizione per atre ragioni non consentono di ritenere dovute in un momento precedente le retribuzioni del professionista, il cui onorario peraltro non può...
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Corte di Cassazione, sezione VI civele, sentenza 8 febbraio 2017, n. 3295
In caso di fallimento l’Agenzia delle entrate ha diritto all’estensione del privilegio del credito principale anche agli interessi e alle sanzioni a prescindere dall’iscrizione degli importi nei ruoli straordinari Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 8 febbraio 2017, n. 3295 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 28 settembre 2016, n. 19197
La revoca dell’ipoteca non comporta necessariamente l’esclusione dall’immissione al passivo del mutuo, che si impone invece nell’ipotesi di simulazione del contratto Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 28 settembre 2016, n. 19197 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 7 giugno 2016, n. 11656
Nel caso in cui il creditore che ha chiesto il riconoscimento di un privilegio speciale ometta di specificare su quale bene intende esercitare la prelazione, il credito dallo stesso insinuato deve essere ammesso al chirografario Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 7 giugno 2016, n. 11656 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 febbraio 2016, n. 2540. In caso di fallimento del terzo datore di garanzia reale, il creditore non può essere ammesso allo stato passivo in quanto non ne è creditore diretto e perché, in ogni caso, si dovrebbe introdurre un anomalo contraddittorio con una ulteriore parte, quella corrispondente al debitore garantito proprio dall’ipoteca data dal terzo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 febbraio 2016, n. 2540 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 23 dicembre 2015, n. 25932. In sede di accertamento al passivo fallimentare dei crediti insinuati dall’agente per la riscossione dei tributi, il credito per aggio non può essere considerato inerente al tributo riscosso e non è, pertanto, assistito dal relativo privilegio
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 23 dicembre 2015, n. 25932 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. FERRO Massimo – rel....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 dicembre 2015, n. 25852. L’agente alla riscossione dei tributi agisce in giudizio in proprio, sia pure in virtù del sottostante rapporto di mandato intercorrente con l’ente impositore, cosicché spetta ad esso, e non al mandante, la scelta se rinunciare o meno all’azione: ne consegue che, al pari di ogni altro soggetto dotato di legittimazione, anche l’agente soggiace alla sanzione processuale derivante dall’aver agito con colpa grave
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 dicembre 2015, n. 25852 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – Presidente Dott. CRISTIANO Magda – rel. Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 15 gennaio 2016, n. 655. I crediti iscritti a ruolo ed azionati da società concessionarie per la riscossione seguono, nel caso di avvenuta dichiarazione di fallimento del debitore, l’iter procedurale prescritto per gli altri crediti concorsuali dagli artt. 92 e ss. l. fall., legittimandosi la domanda di ammissione al passivo, se del caso su riserva, sulla base del solo ruolo, senza che occorra la previa notifica della cartella esattoriale al curatore
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 15 gennaio 2016, n. 655 Fatto e diritto E’ stata depositata la seguente relazione: 1) II Tribunale di Bari, con decreto del 23.4.014, ha in massima parte accolto l’opposizione ex art. 98 I. fall. proposta da Equitalia Sud s.p.a.. per ottenere l’ammissione allo stato passivo dei Fallimento della...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 ottobre 2015, n. 19645. L’obbligo di astensione di un giudice delegato al fallimento che ha fatto parte del collegio che ha adottato il decreto di omologazione del concordato fallimentare assume rilievo solo quale motivo di ricusazione ma non incide né sulla regolare costituzione dell’organo decidente, né sulla validità della decisione , con la conseguenza che la mancata proposizione dell’istanza di ricusazione nei termini e con le modalità di legge preclude la possibilità di far valere tale vizio in sede di impugnazione. Il giudizio di omologazione del concordato previsto dall’art. 129 legge fall. non è assimilabile al reclamo contro i provvedimenti del giudice delegato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 ottobre 2015, n. 19645 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 settembre 2015, n. 17907. I crediti professionali degli avvocati sono prededucibili nel fallimento non solo per i casi di attività svolte dopo l’apertura della procedura concorsuale, ma anche per quelle poste in essere in precedenza, qualora l’opera prestata riguardi il tentativo di risanamento dell’azienda o di prevenzione della dissoluzione della stessa. Lo ha stabilito la Cassazione che ha cassato la decisione dei giudici di merito ricordando che «l’articolo 111, secondo comma, legge fallimentare, allo scopo di incentivare il ricorso alle procedure concorsuali alternative al fallimento, attribuisce il carattere della prededucibilità a tutti i crediti per i quali sussiste il necessario collegamento occasionale o funzionale con la procedura concorsuale». Sarà compito dei giudici verificare «analiticamente, per ciascuna delle prestazioni professionali precedenti, quali risultino funzionalmente destinate all’ammissione alla procedura»
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 settembre 2015, n. 17907 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio...