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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 marzo 2016, n. 4211. L’adozione di circolari o direttive che regolamentano e sanzionano il divieto di fumo all’interno dell’azienda non sono sufficienti ad escluderne la responsabilità per il danno da fumo passivo subito dal dipendente ed accertato con Ctu medica

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 marzo 2016, n. 4211 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. NOBILE Vittorio – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. DE GREGORIO Federico...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 25 febbraio 2016, n. 3727. La fattispecie criminosa di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale di cui all’art. 684 cod. pen. .

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 25 febbraio 2016, n. 3727 Svolgimento del processo Il (omissis) il quotidiano (omissis) pubblicò un articolo dal titolo “Ora il dovere della chiarezza”. L’elaborato, a firma di D.G. , traeva spunto dall’avviso di conclusione delle indagini effettuate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano in ordine...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 15 febbraio 2016, n. 2913. Legittima la segnalazione alla centrale rischi di una società che, dopo un’intimazione di risoluzione del contratto per inadempimento, paga le rate arretrate del leasing ma non rilascia il rid per quelle future

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 15 febbraio 2016, n. 2913 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott. TERRUSI Francesco – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 23 febbraio 2016, n. 3545. In tema di riconoscimento del proprio diritto a percepire l’indennizzo ai sensi della legge n. 210/1992 in conseguenza della patologia (“cerebellite immunoimmediata con lieve ritardo delle acquisizioni psicomotoria”) contratta a seguito di vaccinazioni (antipolio, anti DTP, antiepatite B e antimorbillosa)

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 23 febbraio 2016, n. 3545 Fatto e diritto 1 – Considerato che è stata depositata relazione del seguente contenuto: “Con ricorso al Tribunale, giudice del lavoro, di Milano, S.A. e V.C.E. , nella qualità di genitori esercenti la potestà sulla minore S.F. , chiedevano nei confronti del Ministero...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 febbraio 2016, n. 3173. In un contratto assicurativo, la prova dell’esistenza del massimale deve esser fornita dalla compagnia di assicurazione e non dal cliente. La sua assenza dunque «nuoce» all’istituto e non all’assicurato, la cui domanda di risarcimento può essere comunque accolta per l’importo richiesto

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 febbraio 2016, n. 3173 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIARINI Maria Margherita – Presidente Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – Consigliere Dott. ROSSETTI...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 febbraio 2016, n. 3695. In caso di danno cagionato dall’alunno a se stesso, la responsabilità dell’Istituto scolastico e dell’insegnante ha natura contrattuale, atteso che, quanto all’Istituto, l’accoglimento della domanda di iscrizione determina l’instaurazione di un vincolo negoziale, dal quale sorge l’obbligo di vigilare sulla sicurezza e sull’incolumità del discepolo nel tempo in cui questi fruisce della prestazione scolastica in tutte le sue espressioni; quanto al precettore, tra insegnante e allievo si instaura, per contatto sociale, un rapporto giuridico nell’ambito del quale il primo assume anche uno specifico obbligo di protezione e vigilanza, onde evitare che l’alunno si procuri da solo un danno alla persona. Ne deriva che, nelle controversie instaurate per il risarcimento del danno da autolesione nei confronti dell’istituto scolastico dell’insegnante, è applicabile il regime probatorio imposto dall’art. 1218 c.c., sicché, mentre il danneggiato deve provare esclusivamente che l’evento dannoso si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto, sulla scuola incombe l’onere di dimostrare che l’evento è stato determinato da causa non imputabile né alla scuola né all’insegnante

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 febbraio 2016, n. 3695 Svolgimento del processo 1. Nel 2006, L.F. e C.M.P. , nella qualità di esercenti la potestà genitoriale sulla minore L.A. , convennero in giudizio il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per ottenere la condanna al risarcimento dei danni patiti dalla minore, allora...