Nella liquidazione equitativa del danno non patrimoniale non è consentito, in mancanza di criteri stabiliti dalla legge, il ricorso ad una liquidazione equitativa pura, non fondata su criteri obiettivi (…),dovendosi ritenere preferibile, per garantire l’adeguata valutazione del caso concreto e l’uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, l’adozione del criterio di liquidazione predisposto dal...
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 21 giugno 2017, n. 15349
L’avvocato non ha diritto al danno patrimoniale per l’interruzione del servizio internet da parte di Telecom in concomitanza con il suo passaggio a Wind. Gli indennizzi sono previsti nella delibera AGCOM e nel Decreto Ministeriale citati in funzione deflattiva, per prevenire ed evitare il contenzioso inducendo il cliente a ricorrere agli organismi di composizione delle...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 20 giugno 2017, n. 15167
La responsabilità per i danni causati dai cani randagi spetta esclusivamente all’ente o agli enti, cui è attribuito dalla legge, e, in particolare, dalla singole leggi regionali attuative della legge quadro nazionale n. 281 del 1991, il compito di prevenire il pericolo specifico per la incolumità della popolazione connesso al randagismo, e cioè il compito...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 20 giugno 2017, n. 15313
In caso di scontro tra veicoli, la persona trasportata a titolo di cortesia, per ottenere il risarcimento del danno extracontrattuale, può avvalersi della presunzione dettata dall’art. 2054 comma primo c.c. nei confronti del proprietario e del conducente dell’altro veicolo, salva l’azione di regresso di questi ultimi nei confronti del primo conducente ex art. 2055 c.c....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 giugno 2017, n. 14566
Ai fini dell’accertamento della responsabilità del datore di lavoro per un infortunio sul luogo di lavoro, la responsabilità del datore di lavoro di cui all’art. 2087 cod. civ. è di natura contrattuale Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 12 giugno 2017, n. 14566 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 9 giugno 2017, n. 14447
In tema di risarcimento danni da diffamazione la verità dei fatti oggetto della notizia non è scalfita da inesattezze secondarie o marginali ove non alterino nel contesto dell’articolo o di altro mezzo di diffusione la portata informativa dello stesso rispetto al soggetto al quale sono riferibili Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 9...
Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 8 giugno 2017, n. 14280
Le clausole che subordinano l’operatività della garanzia assicurativa all’adozione, da parte dell’assicurato, di determinate misure di sicurezza o all’osservanza di oneri diversi non realizzano una limitazione di responsabilità dell’assicuratore, ma individuano e delimitano l’oggetto stesso del contratto ed il rischio dell’assicuratore stesso: da ciò deriva che non è necessaria la specifica approvazione per iscritto ai...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 31 maggio 2017, n. 13782
In tema di compravendita, i vizi redibitori e la mancanza di qualità, le cui azioni sono soggette ai termini di prescrizione e decadenza ex articolo 1495 del Cc, si distinguono dall’ipotesi di consegna di aliud pro alio, che dà luogo a un’ordinaria azione di risoluzione contrattuale svincolata dai termini predetti e che ricorre quando il bene consegnato sia...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 26 maggio 2017, n. 13412
Qualora la responsabilità del genitore per il danno cagionato da fatto illecito del figlio minore trovi fondamento nella fattispecie di cui all’art. 2047 cod. civ. e non in quella di cui all’art. 2048 cod. civ., incombe sul genitore del danneggiante la prova dell’affidamento ad altro soggetto della sorveglianza dell’incapace. Detta prova è particolarmente rigorosa, dovendo...
Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 25 maggio 2017, n. 13151
Il giornale può pubblicare la telefonata avuta da terzi registrata per ragioni di servizio. La cassazione afferma che l’interesse pubblico a conoscere i fatti come prevalente sul diritto alla riservatezza. Il limite riguarda la divulgazione dei dati sensibili, che nel caso esaminato, riguardavano l’orientamento politico del ricorrente. Il giornale aveva messo su internet il testo...