Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 26096 del 20 novembre 2013 ORDINANZA IN FATTO E IN DIRITTO Nella causa indicata in premessa. é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Tribunale di Caltagirone 29/08/2011, non notificata), rigettava l’appello proposto dall’odiemo ricorrente e, in accoglimento dell’appello incidentale del Comune odierno intimato,...
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 14 novembre 2013, n. 25589. Rigettata la domanda di risarcimento del danno, poichè è stata esclusa la prova del nesso causale tra danno e cosa in custodia di cui all’art. 2051 c.c., in quanto l’evento infortunistico doveva essere addebitato ad una sua disattenzione che, nell’arretrare verso la botola di collegamento con la scala era precipitato senza che la mancanza della ringhiera potesse essere considerata causa della stessa e dei conseguenti danni
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 14 novembre 2013, n. 25589 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, è stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte d’Appello Roma, 11/10/2011) ha, per quanto qui rileva, rigettato l’appello proposto da D.P., N. e A.G. (in qualità di eredi di...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 novembre 2013, n. 24744. Nel caso in cui l’evento di danno sia da ascrivere esclusivamente alla condotta del danneggiato, la quale abbia interrotto il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, si verifica un’ipotesi di caso fortuito che libera il custode dalla responsabilità di cui all’art. 2051 c.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 novembre 2013, n. 24744 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1 – La sentenza impugnata, depositata l’8 novembre 2010, ha respinto l’appello principale del P. , osservando, per un verso, che la presenza di radici di un...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 5 novembre 2013, n. 24750. La condanna alle spese processuali, a norma dell’art. 91 cod. proc. civ., ha il suo fondamento nell’esigenza di evitare una diminuzione patrimoniale alla parte che ha dovuto svolgere un’attività processuale per ottenere il riconoscimento e l’attuazione di un suo diritto; sicché essa non può essere pronunziata in favore del contumace vittorioso, poiché questi, non avendo espletato alcuna attività processuale, non ha sopportato spese al cui rimborso abbia diritto
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 5 novembre 2013, n. 24750 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1. – La sentenza impugnata (Corte di Appello di Roma 18/01/2012, non notificata), in riforma della sentenza di primo grado, accertava la responsabilità della T. , ai...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 novembre 2013, n. 24793. E’ onere della danneggiata provare che, soprattutto se a conoscenza dello stato dei luoghi, ha prestato la dovuta attenzione nell’uso della strada, nelle particolari condizioni di tempo – ora notturna – in cui è accaduto l’infortunio, avuto riguardo anche al tipo di calzatura quella sera indossato, in applicazione del principio secondo cui la cosa intrinsecamente pericolosa assume tanto minore efficienza causale dell’evento quanto più il possibile pericolo è suscettibile di essere previsto e superato attraverso l’adozione delle normali cautele da parte dello stesso danneggiato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 novembre 2013, n. 24793 Svolgimento del processo B.B. conveniva il Comune di Napoli in data 25 gennaio 2002 dinanzi al Tribunale di Napoli chiedendone la condanna, ai sensi degli artt. 2051 o, subordinatamente, 2043 cod. civ. al risarcimento dei danni derivati dalla frattura della rotula dx cagionata...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 ottobre 2013, n. 23919. Non opera la presunzione di responsabilità di cui all’art. 2051 c.c. quando il conducente del motorino a conoscenza dell’esistenza di buche, ben avrebbe potuto evitarle. In seguito a tale conoscenza gravava su di lui la prova della non visibilità e non prevedibilità. Detto onere non è stato da lui adempiuto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 ottobre 2013, n. 23919 Svolgimento del processo R.D.G. convenne in giudizio, dinanzi al Tribunale di Roma, il Comune della stessa città esponendo che, mentre era alla guida del proprio ciclomotore, era caduto e si era ferito a causa di una buca presente sul manto stradale, non...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 ottobre 2013, n. 22684. Disattesa la richiesta risarcitoria in merito alla caduta a causa del tombino dissestato; il Giudice di merito riconosceva che indipendentemente dalla norma applicabile al caso (art. 2043 o 2051 c.c.), il fatto era diretta conseguenza della distratta condotta dell’istante, la quale, con la minima diligenza avrebbe ben potuto scorgere la presenza del tombino e lo stato in cui si trovava. Inoltre, si evidenziava che, neanche in sede di appello, venivano chiariti i lamentati dissesti del tombino.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI – 3 CIVILE Ordinanza 4 ottobre 2013, n. 22684 In fatto e in diritto Nella causa indicata in premessa, é stata depositata la seguente relazione: “1- La sentenza impugnata (Tribunale di Taranto, 08/06/2011, non notificata), ha confermando la statuizione di primo grado, che rigettava...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 ottobre 2013, n. 23584. Il tacco della scarpa rimane impigliato nel bordo di uno scivolo metallico e la cliente cade per terra. Un leggero dislivello nella struttura commerciale non determina responsabilità a risarcire danni.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 ottobre 2013, n. 23584 Svolgimento del processo 1.- Con sentenza del 27.5.2003 il Tribunale di Como rigettò la domanda, proposta nel 2000, con la quale A.L. chiesto la condanna di Factory Store s.p.a. a risarcirle i danni subiti a seguito di una caduta, avvenuta il 15.12.1998, nel...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 ottobre 2013, n. 22752. L’istituto scolastico è tenuto ad osservare obblighi di vigilanza e controllo con lo sforzo diligente adeguato alla natura della cosa e alle circostanze del caso concreto, dovendo adottare tutte le misure idonee a prevenire ed impedire la produzione di danni a terzi. E’ in altri termini tenuto a mantenere la condotta diligente secondo criteri di normalità, da apprezzarsi in relazione (anche) alla sua capacità tecnico-organizzativa
La massima 1. L’accoglimento della domanda di iscrizione, con la conseguente ammissione dell’allievo a scuola, determina l’instaurazione di un vincolo negoziale dal quale sorge a carico della medesima l’obbligazione di vigilare sulla sicurezza e l’incolumità dell’allievo per il tempo in cui questi fruisce della prestazione scolastica, in tutte le sue espressioni (v. Cass., 15/2/2011, n....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 ottobre 2013, n. 22593. Respinta la domanda in merito al risarcimento del danno per un incidente a causa di un improvviso cedimento della sede stradale nel suo margine estremo destro
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 ottobre 2013, n. 22593 Svolgimento del processo Con atto notificato nel 1998 R.M. conveniva in giudizio, innanzi alla Pretura di Massa, sezione distaccata di Carrara, il Comune di Carrara per sentirlo condannare al risarcimento per le lesioni personali e per i danni all’auto riportati nel sinistro avvenuto...