Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 agosto 2014, n. 18167 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – rel. Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2014, n. 17095. L'Anas ha l'obbligo primario di assicurare la sicurezza della circolazione stradale, per cui risponde anche del danno provocato a una vettura dalla caduta di un masso staccatosi dai terreni di proprietà di un privato.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2014, n. 17095 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 luglio 2014, n. 17039. La presenza di un cantiere stradale non fa venir meno l'obbligo di custodia dell'ente proprietario della strada
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 luglio 2014, n. 17039 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 luglio 2014, n. 15233. La presunzione di responsabilità ex articolo 2051 cod.civ. trova applicazione con riguardo ai danni derivanti sia dall' intrinseca natura o struttura delle cose in custodia, sia dal loro dinamismo e dall'effetto che su di esse abbiano determinato agenti esterni idonei ad alterarne la natura ed il comportamento.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 luglio 2014, n. 15233 Svolgimento del giudizio Nel novembre 2001 A.A. conveniva in giudizio la Circumvesuviana srl, chiedendone l’accertamento di responsabilità ex artt.2043 e 2051 cc, nonché la condanna al risarcimento, in relazione al sinistro occorsole il 15.2.01; allorquando, scendendo dal treno della società convenuta nella stazione...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2014, n. 13364. In relazione a qualunque tipo di strada, l'ente proprietario o gestore ha sempre la possibilita' di collocare la segnaletica prevista dal Codice della Strada, con la conseguenza che, ove si prospetti l'esistenza di un rapporto causale fra l'inidoneita' della segnaletica e un sinistro stradale, non puo' predicarsi l'esclusione dell'applicazione del paradigma dell'articolo 2051 c.c., per il solo fatto che la strada sia extraurbana
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2014, n. 13364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 13 giugno 2014, n. 13526. Lastrico condominiale; danno causato dal lastrico condominiale di uso esclusivo; spese di riparazione del terrazzo, criterio di riparto stabilito dall'art. 1126 cod. civ. o criterio dell'imputazione per colpa aquiliana
Suprema Corte di Cassazione sezione II ordinanza 13 giugno 2014, n. 13526 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – rel. Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 13 giugno 2014, n. 13526. Condominio; spese di riparazione del terrazzo; Criterio di riparto stabilito dall'art. 1126 cod. civ. o criterio dell'imputazione per colpa aquilana
Suprema Corte di Cassazione sezione II ordinanza 13 giugno 2014, n. 13526 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – rel. Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 26 maggio 2014, n. 11660. La domanda fondata sull'art. 2051 cod. civ. può non essere considerata nuova rispetto a quella fondata sull'art. 2043 cod. civ. – e, quindi, improponibile in appello – solo se l'attore abbia sin dall'atto introduttivo del giudizio enunciato in modo sufficientemente chiaro situazioni di fatto suscettibili di essere valutate come idonee, in quanto compiutamente precisate, ad integrare la fattispecie contemplata da detti articoli. Con la importante precisazione, però, che la regola probatoria di cui all'art. 2051 cod. civ., più favorevole per il danneggiato, in tanto può essere posta a fondamento dell'affermazione della responsabilità del convenuto stesso in quanto non gli si ascriva la mancata prova di fatti che egli non sarebbe stato tenuto a provare in base al criterio di imputazione ordinario della responsabilità originariamente invocato dall'attore
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 26 maggio 2014, n. 11660 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente – Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere – Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere – Dott. D’AMICO Paolo...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 maggio 2014, n. 11657. La caduta di un bambino di tre anni e mezzo di età da uno scivolo in ora notturna è un evento certamente prevedibile ed evitabile con un grado normale di diligenza. Il fatto che ai piedi dello scivolo vi fosse una buca, un avvallamento che aumenta il rischio di cadute pericolose non fa che rendere ancora più prevedibile l'evento dannoso; sicché aumentano le probabilità che la cooperazione colposa del soggetto danneggiato – nel caso, degli adulti tenuti alla vigilanza sul bambino – possa avere un'efficacia causale del tutto assorbente ai sensi dell'art. 1227 del codice civile, assumendo la cosa il ruolo puro e semplice di occasione dell'evento
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE sezione III SENTENZA 26 maggio 2014, n. 11657 Ritenuto in fatto B.S. e M.M.M. , nella qualità di esercenti la potestà sul figlio minore B.G. , convenivano in giudizio davanti al Tribunale di Palermo, Sezione distaccata di Carini, il Comune di Carini, affinché fosse condannato al risarcimento dei danni conseguenti ad...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 maggio 2014, n. 11349. Il proprietario di un fondo dal quale si propaghi un incendio che danneggi il fondo finitimo è responsabile del danno ai sensi dell'art. 2051 c.c. a nulla rilevando se il suo fondo fosse incolto e pericoloso, oppure coltivato e ben tenuto. Nemmeno è rilevante, al fine di escludere la responsabilità di cui all'art. 2051 c.c., accertare se l'incendio abbia avuto inizio in un diverso fondo per poi invadere quello del convenuto e, successivamente, quello dell'attore. Ciò in quanto la circostanza che il fuoco abbia comunque attraversato un fondo per propagarsi a quello confinante è di per sé idonea a far sorgere la responsabilità del proprietario ai sensi dell'art. 2051 c.c., trattandosi di un danno indubitabilmente arrecato da una cosa in custodia
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 maggio 2014, n. 11349 Svolgimento del processo 1. Il 3.7.1998 nel territorio del Comune di Augusta (SR) si verificò un incendio che danneggiò il fondo di proprietà della sig.a G.N. . 2. Nel 1999 la sig.a G.N. convenne dinanzi al Tribunale di Siracusa, sezione staccata di Augusta,...