Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 21 dicembre 2015, n. 50169 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. DAVIGO Piercamillo – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. VERGA Giovanna...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 novembre 2015, n. 45158. L’avvocato ha il diritto di vedersi riconosciuto il proprio diritto di astensione anche quando l’udienza sia facoltativa
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 11 novembre 2015, n. 45158 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. AGOSTINACCHIO Luigi – Consigliere Dott. AIELLI Lucia...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 novembre 2015, n. 45313. Il reato di estorsione contrattuale o patrimoniale si realizza quando al soggetto passivo sia imposto di porsi in rapporto negoziale di natura patrimoniale con l’agente, con la sottoscrizione di una transazione fondata non su una sua libera scelta contrattuale ma sulla necessità di non subire un danno patrimoniale di rilevante entità. In tal caso l’elemento dell’ingiusto profitto con altrui danno è implicito nel fatto stesso che il contraente-vittima sia costretto al rapporto in violazione della propria autonomia negoziale, impedendogli di perseguire i propri interessi economici nel modo da lui ritenuto più opportuno
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 13 novembre 2015, n. 45313 Fatto Con sentenza del 24/02/2015, la Corte di Appello di Catanzaro confermava la sentenza con la quale, in data 07/04/2011, il Tribunale di Cosenza, aveva ritenuto R.I. e F.G. colpevoli rispettivamente dei delitti di estorsione aggravata a danno di A.G. e di favoreggiamento...
Corte di Cassazione, sezione II, 11 novembre 2015, n. 45156. In tema di imputabilità, ai fini del riconoscimento dei vizio totale o parziale di mente, possono rientrare nel concetto di “infermità” anche i disturbi della personalità o comunque tutte quelle anomalie psichiche non inquadrabili nel ristretto novero delle malattie mentali, purché siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere e di volere, escludendola o facendola scemare grandemente, e sussista un nesso eziologico tra disturbo mentale e condotta criminosa, mentre nessun rilievo deve riconoscersi ad altre anomalie caratteriali o alterazioni o disarmonie della personalità prive dei caratteri predetti, nonché agli stati emotivi e passionali che non si inseriscano, eccezionalmente, in un quadro più ampio di infermità
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 11 novembre 2015, n. 45156 Fatto Con sentenza del 21/11/2013, la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza con la quale, in data 21/09/2010, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale della medesima città aveva ritenuto F.S. colpevole dei delitto di rapina aggravata a danno di P.A.. Contro...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 ottobre 2015, n. 40128. L’inesatta indicazione della data di comparizione per il dibattimento integra una nullità assoluta ai sensi degli artt. 601 commi terzo e sesto, 429 comma primo lett. f), 178 comma primo lett. c) e 179 comma primo cod. proc. pen., in quanto la trattazione della causa in giorno diverso da quello fissato per la comparizione nel decreto di citazione impedisce l’intervento dell’imputato e l’esercizio del diritto di difesa, equivalendo ad omessa citazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 6 ottobre 2015, n. 40128 Fatto e diritto 1. S. F., in proprio, ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza pronunciata in data 14/07/2014 dalla Corte di Appello di Ancona, deducendone la nullità in quanto l’udienza si era tenuta il 14/07/2014 nonostante nel decreto di citazione a...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 luglio 2015, n. 29512. I criteri ascrittivi della responsabilità da reato degli enti, rappresentati dal riferimento contenuto nell’art. 5 del D.Lgs. 231 del 2001 all’interesse o al vantaggio, evocano concetti distinti e devono essere intesi come criteri concorrenti, ma comunque alternativi. L’interesse va inteso come proiezione finalistica dell’azione da valutarsi ex ante; il vantaggio va, invece, apprezzato come potenziale ed effettiva utilità anche di carattere non patrimoniale ed accettabile in modo oggettivo, da valutarsi ex post
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 luglio 2015, n. 29512 Fatto 1. Con sentenza del 29/09/2011, il Tribunale di Marsala dichiarò SICILFERT SRL responsabile dell’illecito amministrativo dipendente dal reato di cui agli artt. 21 e 24, 2 comma Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 (e successive modificazioni), in relazione alla commissione dei...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 giugno 2015, n. 24785. La confisca per equivalente assolve ad una funzione sostanzialmente ripristinatoria della situazione economica modificata in favore del reo dalla commissione del fatto illecito, mediante l’imposizione di un sacrificio patrimoniale di corrispondente valore a carico del responsabile
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 11 giugno 2015, n. 24785 Fatto Con ordinanza del 07/01/2015, il Tribunale del Riesame di Monza – su ricorso proposto da STAN s.r.l., M.G. e G.F. avverso il decreto di sequestro per equivalente ordinato dal giudice per le indagini preliminari del medesimo Tribunale in data 05/12/2014 – rigettava...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 giugno 2015, n. 24527. Il Tribunale, essendo l’organo deputato al controllo dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, pur avendo un’ampia discrezionalità nella valutazione del merito, tuttavia, così come il giudice di appello, deve confrontarsi con la motivazione del provvedimento impugnato, e, nel caso di dissenso, deve illustrare le ragioni fattuali per le quali non ritiene condivisibili le conclusioni alle quali il giudice per le indagini preliminari è pervenuto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 giugno 2015, n. 24527 Fatto e diritto 1. Con ordinanza del 04/02/2015, il Tribunale del Riesame di Napoli annullava – per assenza dei gravi indizi di colpevolezza – l’ordinanza con la quale, in data 12/01/2015, il giudice per le indagini preliminari del tribunale della medesima città, aveva...
Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 16 aprile 2015, n. 15807. Per qualificare come mafiosa un’organizzazione criminale e’ sufficiente la capacita’ potenziale, anche se non attuale, di sprigionare, per il solo fatto della sua esistenza, una carica intimidatrice idonea a piegare ai propri fini la volonta’ di quanti vengano in contatto con gli affiliati all’organismo criminale, non essendo, quindi, necessario che sia stata effettivamente indotta una condizione di assoggettamento ed omerta’ nei consociati attraverso il concreto esercizio di atti intimidatori
Suprema Corte di Cassazione sezione II ordinanza 16 aprile 2015, n. 15807 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. RAGO Geppi – rel. Consigliere Dott. VERGA Giovanna – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 maggio 2015, n. 19716. Niente restituzione spese al soggetto costituitosi parte civile nel processo penale quando l’imputato risulti assolto, anche in maniera parziale su uno specifico capo d’imputazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 maggio 2015, n. 19716 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. CAMMINO Matilde – Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. RAGO Geppino...