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Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 26 maggio 2016, n. 10925

La dichiarazione d’insolvenza appartiene ai giudici nel cui territorio è situato il centro degli interessi principali del debitore, che si presume trovarsi nel luogo in cui si trova la sede statutaria, tutte le volte che sia reso pubblico il trasferimento del controllo della società. Incombe peraltro sui creditori istanti l’onere di provare fatti idonei a...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 febbraio 2016, n. 3405. La banca risponde se paga l’assegno a persona diversa dal beneficiario anche se chi era andato ad incassare aveva messo un firma falsa e aveva un falso documento di identità

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 febbraio 2016, n. 3405 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. DI MARZIO Mauro – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 5 febbraio 2016, n. 2276. L’articolo 3, lettere c) e d), del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, al­la legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, dev’essere interpretato nel senso che, qualora un giudice di uno Stato membro sia investito di un’azione relati­va alla separazione o allo scioglimento del vincolo coniugale tra i genitori di un figlio minore e un giudice di un altro Stato membro sia chiamato a pronunciarsi su un’azione per responsabilità geni­toriale riguardante detto figlio, una domanda rela­tiva a un’obbligazione alimentare nei confronti di quello stesso figlio è unicamente accessoria all’azione relativa alla responsabilità genitoria­le, ai sensi dell’articolo 3, lettera d), di tale regolamento

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 5 febbraio 2016, n. 2276 Svolgimento del processo E.A. ha chiesto la separazione giudi­ziale dalla moglie A.P., con affidamento condiviso dei figli minori, offrendo un contributo mensile di Euro 4.000 per il loro mantenimento. Costituitasi in giudizio, A.P. ha chiesto il mantenimento anche per sé e ha eccepito...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 dicembre 2015, n. 25801. In tema liquidazione degli onorari a carico del cliente ed in favore dell’avvocato per l’opera pre­stata in un giudizio relativo ad azione revocato­ria, il valore della causa – laddove risulti manifestamente diverso da quello presunto a norma del codice di procedura civile – si determina, ex art. 6, comma 2, del d.m. n. 127 del 2004, non già sulla base del credito a tutela del quale si è agito in via revocatoria, bensì del valore effettivo della controversia. L’entità del passivo fallimentare è soggetto a modifiche, mentre l’entità di quanto effettivamente percepiranno i creditori ammessi non è predeterminabile prima del­la redazione del piano di riparto definitivo. Sic­ché, pur essendo indiscusso che il valore della causa va definito in base al “disputatum” , risulta plausibile il convinci­mento espresso dai giudici del merito che il valore effettivo della controversia vada determinato con riferimento al valore dei beni oggetto dell’azione

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 dicembre 2015, n. 25801 Svolgimento del processo Con il decreto impugnato il Tribunale di Marsala ha rigettato il reclamo proposto dall’avv. V. S. avverso il decreto del giudice delegato che ha liquidato in e. 11.153,98, anziché nella misura di e. 45.655,02 richiesta, gli onorari spettantigli quale difensore...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 novembre 2015, n. 24046. Nel concordato preventivo la compensazione determina – a norma del combinato disposto degli artt. 56 e 169 l.f. – un deroga alla regola del concorso ed è ammessa pure quando i presupposti di liquidità ed esigibilità, ex art. 1243 c.c., maturino dopo la data di presentazione della domanda di ammissione al concordato preventivo, purchè il fatto genetico delle rispettive obbligazioni sia sempre anteriore a detta domanda

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 novembre 2015, n. 24046 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. FERRO Massimo...