In tema di reati colposi l’elemento soggettivo del reato richiede non soltanto che l’evento dannoso sia prevedibile, ma altresì che lo stesso sia evitabile dall’agente con l’adozione di regole cautelari idonee a tal fine (cosiddetto comportamento alternativo lecito), non potendo essere soggettivamente ascritto per colpa un evento che, con valutazione “ex ante”, non avrebbe potuto...
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 6 dicembre 2017, n. 54807. Qualora sia provata l’inconsapevolezza dell’acquirente delegato circa la partecipazione al consumo effettivo della sostanza stupefacente di ulteriori soggetti non appartenenti al novero del gruppo d’acquisto
Qualora sia provata l’inconsapevolezza dell’acquirente delegato circa la partecipazione al consumo effettivo della sostanza stupefacente di ulteriori soggetti non appartenenti al novero del gruppo d’acquisto, il consumatore che abbia ricevuto il mandato all’acquisto collettivo non sarà passibile di sanzione penale, ma del solo illecito amministrativo ex art. 75 del D.P.R. 309/90. Sentenza 6 dicembre 2017,...
Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 21 settembre 2017, n. 43496. In tema di valutazione delle risultanze peritali
In tema di valutazione delle risultanze peritali, quando le conclusioni del perito d’ufficio non siano condivise dai consulenti di parte, ed il giudice ritenga di aderire alle prime, non dovra’ percio’ necessariamente fornire, in motivazione, la dimostrazione autonoma della loro esattezza scientifica e della erroneita’, per converso, delle altre, dovendosi al contrario considerare sufficiente che...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 19 luglio 2017, n. 35585
L’aver scelto una rotta a dir poco azzardata per mere finalità ludiche/spettacolari (il famoso “inchino” davanti all’Isola del Giglio) non fa scattare l’aggravante della colpa cosciente per il comandante della Concordia Sentenza 19 luglio 2017, n. 35585 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 14 marzo 2017, n. 12192
Ai fini dell’accertamento della responsabilità penale in caso di incidente stradale, occorre prendere in considerazione non solo l’elemento del mancato rispetto dei limiti di velocità previsti dal Codice della strada da parte dell’investitore, ma anche le condizioni di visibilità in cui il sinistro è avvenuto, al fine di verificare l’eventuale evitabilità dell’evento Suprema Corte di...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 15 dicembre 2016, n. 53325
Ai fini dell’integrazione del reato di fuga di cui al sesto comma dell’art. 189 C.d.S., la consapevolezza che la persona coinvolta nell’incidente possa avere bisogno di soccorso può sussistere ed apprezzarsi anche sotto il profilo del dolo eventuale, che si configura normalmente in relazione all’elemento volitivo, ma che può attenere anche all’elemento intellettivo, quando l’agente...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 28 ottobre 2016, n. 45508
Annullato il provvedimento di revoca del sequestro con rinvio al Tribunale perché valuti la possibile capienza del bene aggredito quale reimpiego del profitto illecito a coprire per intero l’ammontare di quest’ultimo Suprema Corte di Cassazione sezione IV penale sentenza 28 ottobre 2016, n. 45508 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 30 maggio 2016, n. 22718
Nel reato di “fuga”, punito solo a titolo di dolo, l’accertamento dell’elemento psicologico va compiuto in relazione al momento in cui l’agente pone in essere la condotta e, quindi, alle circostanze dal medesimo concretamente rappresentate e percepite in quel momento, le quali devono essere univocamente indicative della sua consapevolezza di aver provocato un incidente idoneo...
La responsabilità penale di ogni componente di una equipe medica per un evento lesivo occorso ad un paziente sottoposto ad intervento chirurgico non può essere affermata sulla base dell’accertamento di un errore diagnostico genericamente attribuito all’equipe nel suo complesso, ma va legata alla valutazione delle concrete mansioni di ciascun componente, anche in una prospettiva di verifica dell’operato degli altri nei limiti delle proprie competenze e possibilità. Corte di Cassazione. sezione IV, sentenza 5 maggio 2016, n. 18780.
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 5 maggio 2016, n. 18780 Presidente D’Isa Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 3 marzo 2015 la Corte d’Appello di Milano confermava la pronuncia di condanna resa dal locale Tribunale nei confronti di T.B. e V.M. per aver cagionato a S.N. al momento della nascita lesioni...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 29 marzo 2016, n. 12679. In tema di responsabilità dei medici ospedalieri, ai sensi dell’art. 7 DPR 27.3.1968, n. 128 il primario può, in relazione ai periodi di legittima assenza dal servizio, imporre all’aiuto l’obbligo di informarlo ed ha diritto di intervenire direttamente; tuttavia quando, avvertito, abbia dichiarato di voler assumere su di sé la decisione del caso, l’aiuto non può restare inerte in attesa del suo arrivo ma, essendo titolare di un’autonoma posizione di garanzia, nei confronti dei pazienti, deve attivarsi secondo le regole dell’arte medica per rendere operativo ed efficace l’intervento del predetto primario, se del caso a quest’ultimo sostituendosi. Se allora il primario può imporre un obbligo di informativa anche in assenza ed il potere di immediato intervento nel tempo di riposo o comunque di legittima assenza, dalla struttura logica della richiamata norma deve dedursi che nell’assenza o impedimento del primario, ogni decisione debba essere adottata dall’aiuto, anche quando il primario, doverosamente avvertito, dichiari di voler assumere su di sé la decisione del caso. In tale ipotesi, invero, all’aiuto spetta procedere secondo quanto occorra e non restare inerte nell’attesa dell’arrivo del primario, posto che su di lui cade l’obbligo di attivarsi secondo le regole dell’arte medica, ed egli è costituito nella posizione di garanzia verso il paziente, fino al momento in cui colui che è investito del primariato prenda in sua mano la situazione
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 29 marzo 2016, n. 12679 Presidente Claudio D’Isa Ritenuto in fatto 1. La Corte d’Appello di Catanzaro con sentenza in data 24.11.2014 dichiarava estinto per prescrizione il reato di omicidio colposo ascritto a D.V.L. in relazione al decesso di D.F.A.L. , avvenuto presso l’Unità Operativa di Chirurgia dell’Ospedale...
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