SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 29 gennaio 2015, n. 1680 Svolgimento del processo Con citazione notificata il 30.7 e l’1.8.1998 F.F. esponeva di aver preso in locazione in tempi diversi dai sig.ri C. , per esercitarvi l’attività di ottico, un locale sito al piano terra del fabbricato condominiale sito in (omissis), piano terra...
Tag: Relatore MANNA Antonio
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 gennaio 2015, n. 1262. Illegittimo il licenziamento del lavoratore che effettui un servizio creato ad hoc e a stretto giro soppresso. Non solo in quanto al prestatore, se ricorrono i presupposti (come nel caso concreto), va riconosciuto anche il demansionamento
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 23 gennaio 2015, n. 1262 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. DI CERBO Vincenzo – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 gennaio 2015, n. 1674. La responsabilità dei condomini nel caso di obbligazioni pecuniarie è retta dal criterio della parziarietà, per cui le obbligazioni assunte nell'interesse del condominio si imputano ai singoli componenti soltanto in proporzione delle rispettive quote, secondo criteri simili a quelli dettati dagli artt. 752 e 1295 c.c.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 29 gennaio 2015, n. 1674 Ritenuto in fatto B.M. , partecipante al condominio di via (omissis) , quale proprietario di un magazzino al piano scantinato e di locali adibiti ad esercizio commerciale, conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Velletri, il predetto condominio e i condomini singolarmente –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 gennaio 2015, n. 12. L'illegittimita' del licenziamento non comporta automaticamente e inevitabilmente la liquidazione, a titolo risarcitorio, di tutte le retribuzioni maturate dal licenziamento all'effettiva reintegra, trattandosi soltanto (per le retribuzioni eccedenti il limite invalicabile delle cinque mensilita') d'un criterio basato su una presunzione relativa stabilita dalla legge, che puo' essere vinta da prova contraria. In tema di licenziamento per condotte lavorative, il grave inadempimento che giustifica il recesso del datore di lavoro deve essere provato da quest'ultimo.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 5 gennaio 2015, n. 12 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. TRIA Lucia...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 dicembre 2014, n. 25608. Non costituisce giusta causa o giustificato motivo di licenziamento una mera svista commessa dal lavoratore nell'espletamento delle proprie mansioni e priva di conseguenze dannose per il datore di lavoro e/o per terzi
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 dicembre 2014, n. 25608 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. AMOROSO Giovanni – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio – Consigliere Dott. BUFFA Francesco...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 dicembre 2014, n. 26106. Non costituisce illecito disciplinare né fattispecie determinativa di danno ingiusto – grazie alla scriminante di cui all'art. 598 co. 1 c.p., avente valenza generale nell'ordinamento – attribuire al proprio datore di lavoro in uno scritto difensivo atti o fatti, pur non rispondenti al vero, concernenti in modo diretto ed immediato l'oggetto della controversia, ancorché tale scritto contenga, in ipotesi, espressioni sconvenienti od offensive (soggette solo alla disciplina prevista dall'art. 89 c.p.c)
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 11 dicembre 2014, n. 26106 Svolgimento del processo Con sentenza depositata il 3.9.11 la Corte d’appello di Ancona rigettava il gravame interposto da B.B. contro la pronuncia con cui il Tribunale di Fermo aveva respinto l’impugnativa del licenziamento disciplinare intimato il 3.9.03 dalla Cassa di Risparmio di Fermo...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 novembre 2014, n. 24401. In tema di acquisto per usucapione, ai sensi dell'art. 1061, comma 1, c.c., di una servitù di veduta, le opere permanenti destinate al relativo esercizio devono essere visibili in maniera tale da escludere la clandestinità del possesso e da far presumere che il proprietario del fondo servente abbia contezza della situazione di obiettivo asservimento della sua proprietà, per il vantaggio del fondo dominante. Il requisito di visibilità, pertanto, può far capo ad un punto d'osservazione non necessariamente coincidente col fondo servente, purché il proprietario di questo possa accedervi liberamente, come nel caso in cui le opere siano visibili da una vicina via pubblica
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 novembre 2014, n. 24401 Svolgimento del processo Con citazione notificata il 14.12.1994 A.E. , proprietario di un appartamento al piano attico di un edificio condominiale posto in (omissis) , agiva innanzi al Tribunale di Lucca per l’accertamento dell’usucapione di una servitù di veduta e prospetto, esercitata da...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 novembre 2014, n. 24400. Nelle azioni relative a diritti autodeterminati, quali la proprietà e gli altri diritti reali di godimento, la causa petendi della domanda si identifica con i diritti stessi e con il bene che ne forma l'oggetto. Pertanto, i fatti o gli atti da cui dipende l'acquisto del diritto vantato, essendo ininfluenti ai fini dell'individuazione della causa petendi, hanno natura processuale di fatti secondari e sono dedotti esclusivamente in funzione probatoria del diritto vantato in giudizio. Con l'ulteriore conseguenza che non viola il divieto dello ius novorum in appello la deduzione da parte dell'attore di un fatto o di un atto costitutivo del tutto diverso da quello prospettato in primo grado a sostegno della domanda.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 17 novembre 2014, n. 24400 Motivi della decisione – Col primo motivo di ricorso, assistito come i successivi da quesito di diritto ex art. 366-bis c.p.c. (applicabile ratione temporis), è dedotta la violazione e falsa applicazione degli artt. 99, 112, 113, 115 e 116 c.p.c. e degli artt....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 ottobre 2014, n. 21299. L'efficacia vincolante del giudicato penale di cui all'articolo 654 c.p.p., e' propria delle sole sentenze penali irrevocabili di condanna o di assoluzione pronunciate in seguito a dibattimento e non anche delle sentenze di proscioglimento per prescrizione o per altra causa di estinzione del reato o di improcedibilita' dell'azione penale. Al di fuori delle ipotesi, tassative, di vincolativita' del giudicato penale in quello civile previste dal vigente c.p.p., il giudice civile puo' anche avvalersi delle prove raccolte in sede penale quando esse siano state assunte nel contraddittorio tra le parti o quando il contraddittorio sia mancato per l'autonoma scelta dell'imputato di avvalersi di riti alternativi oppure quando tutte le parti gliene facciano concorde richiesta, ma in ogni caso deve procedere ad autonoma e motivata valutazione dell'attendibilita', dell'affidabilita' e dell'idoneita' delle prove medesime a dimostrare l'esistenza o l'inesistenza dei fatti rilevanti nella controversia civile innanzi a lui pendente. La sentenza pronunciata a norma dell'articolo 444 c.p.p., non ha efficacia nei giudizi civili o amministrativi
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 ottobre 2014, n. 21299 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. DORONZO Adriana – Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio –...