In tema di illeciti disciplinari di maggiore gravita’ imputabili al pubblico dipendente, la comunicazione all’interessato della trasmissione degli atti da parte del responsabile della struttura all’UPD, prevista dal Decreto Legislativo n. 165 del 2001, articolo 55-bis, comma 3, ha una funzione meramente informativa, sicche’ gli effetti dell’eventuale omissione di tale adempimento non si riverberano sul...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 febbraio 2017, n. 4125
La denuncia del lavoratore all’autorità giudiziaria di reati o illeciti amministrativi commessi dal datore non fa scattare la giusta causa di licenziamento o il giustificato motivo soggettivo, a meno che non si tratti di calunnia o il denunciante abbia la consapevolezza dell’insussistenza dell’illecito. La responsabilità disciplinare sussiste nel caso in cui la denuncia sia avvenuta...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 gennaio 2017, n. 2010
La pa può recedere dal rapporto di lavoro al compimento della massima anzianità contributiva. Non esiste un diritto a restare in servizio fino ai 70 anni per il dipendente in possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 gennaio 2017, n. 2010 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 dicembre 2016, n. 25378
La facoltà attribuita dall’art. 72, comma 11, d.l. n. 112/2008, conv. in l. n. 133/2008, alle pubbliche amministrazioni di poter risolvere il rapporto di lavoro nel caso di compimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, deve essere esercitata, anche in difetto di adozione di un formale atto organizzativo, avendo riguardo alle complessive...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 dicembre 2016, n. 24794
Il trasferimento su domanda del lavoratore gia’ dipendente dell’Amministrazione delle (OMISSIS) (poi trasformata in ente pubblico economico e poi in S.p.A.) ad una diversa amministrazione, presso la quale il medesimo prestava attivita’ in posizione di fuori ruolo o di comando, determina la continuazione del rapporto di lavoro con l’amministrazione di destinazione, verificandosi un fenomeno di...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 24 novembre 2016, n. 24027
Ai fine del superamento del periodo di comporto solo la ripresa del servizio è la prova utile a smentire la presunzione di continuità, con la conseguenza che i soli giorni che il lavoratore può legittimamente richiedere che non siano conteggiati sono quelli successivi al suo rientro Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 24 novembre...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, dentenza 10 ottobre 2016, n. 20327
In caso di appalto pubblico il Comune non è responsabile per il mancato pagamento di un lavoratore da parte dell’appaltatore Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro dentenza 10 ottobre 2016, n. 20327 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 settembre 2016, n. 18723
Il dipendente pubblico non può essere mandato in pensione al raggiungimento dei requisiti contributivi o di anzianità. Vanno comunque analizzati i criteri di imparzialità e buona fede Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 23 settembre 2016, n. 18723 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 11 luglio 2016, n. 14103
La gravità dell’inadempimento del lavoratore deve essere valutata nel rispetto della regola generale della “non scarsa importanza” di cui all’art. 1455 c.c., sicché l’irrogazione della massima sanzione disciplinare risulta giustificata solamente in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali, tale, cioè, da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro per essersi irrimediabilmente incrinato...
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