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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 2 agosto 2017, n. 38534

In caso di responsabilità medica il terapeuta è esonerato da responsabilità, in caso di colpa lieve, quando egli si sia attenuto ad accreditate linee guida o ad affidabili pratiche terapeutiche.   Sentenza 2 agosto 2017, n. 38534 Data udienza 13 gennaio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 29 settembre 2016, n. 40699

Non punibile per particolare tenuità del fatto l’omessa custodia del cane che morde una passante Suprema Corte di Cassazione sezione IV penale sentenza 29 settembre 2016, n. 40699 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. CIAMPI...

Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26582
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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26582

Il piccolo spaccio organizzato certamente non esclude l’ipotesi lieve, purché di piccolo spaccio si tratti, dovendosi intendere, per tale, un’attività che si caratterizza per una complessiva minore portata dell’attività dello spacciatore e dei suoi eventuali complici, con una ridotta circolazione di merce e di denaro nonché di guadagni limitati e che può ricomprendere anche la...

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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 16 maggio 2016, n. 20125

Il sanitario che opera in equipe, oltre al rispetto delle regole cautelari connesse alle specifiche mansioni svolte, non può esimersi dal valutare l’attività precedente o contestuale svolta da altro collega – sia pure specialista in altra disciplina – e dal controllarne la correttezza, ponendo se del caso rimedio ad errori altrui che siano evidenti e...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 9 novembre 2015, n. 44796. La colpa omissiva deve ancorarsi ad un obbligo giuridico che non è necessariamente vincolato all’esistenza di una norma o regola dettata da fonte pubblicistica o privatistica, ma può derivare anche dall’attività propria dell’obbligato in quanto possibile fonte di pericolo. Il gestore dell’impianto e delle piste servite ha infatti a suo carico l’obbligo della manutenzione in sicurezza della piste medesime che gli deriva altresì dal contratto concluso con lo sciatore che utilizza l’impianto. Il pericolo da prevenire, oggetto della posizione di garanzia, non è quindi solo quello interno alla pista: ed invero l’obbligo di protezione che è proiezione della posizione di garanzia riguarda anche i pericoli atipici, cioè quelli che lo sciatore non si attende di trovare, diversi quindi da quelli connaturati a quel quid di pericolosità insito nell’attività; deve escludersi, nel caso di specie, che un tale obbligo di protezione si possa dilatare sino a comprendervi i c.d. pericoli esterni, ma, nondimeno, il gestore, nel caso in esame, doveva prevenire quei pericoli fisicamente esterni alle piste, ma cui si poteva andare incontro anche in caso di comportamento imprudente di terzi

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza  9 novembre 2015, n. 44796 Ritenuto in fatto 1. Con l’impugnata sentenza resa in data 29 settembre 2014 il Giudice di Pace di Bressanone assolveva M.A. , R.K. e S.F. dal reato loro ascritto perché il fatto non costituisce reato. Questi erano stati tratti a giudizio per rispondere...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 9 ottobre 2015, n. 40708. Il medico che assuma di aver rispettato le regole di diligenza e i protocolli ufficiali deve allegare le linee guida alle quali egli ha conformato la propria condotta, al fine della verifica della loro correttezza e scientificità

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 9 ottobre 2015, n. 40708 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – Consigliere Dott. CIAMPI Francesco – rel. Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 luglio 2015, n. 33335. In tema di circolazione stradale, risponde del reato previsto dall’art. 189, comma 6, c.d.s. il soggetto che, dopo essere rimasto coinvolto in un sinistro con danni alle persone, si limiti ad effettuare una sosta momentanea, non sufficiente a garantire l’adempimento degli obblighi di fermarsi e fornire le proprie generalità ai fini del risarcimento

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 28 luglio 2015, n. 33335   Ritenuto in fatto 1. Con l’impugnata sentenza resa in data 5 ottobre 2012 la Corte d’Appello di Ancona confermava la sentenza dei Tribunale di Pesaro in data 22 giugno 2011 appellata dall’imputato M.G. e dal Procuratore Generale. Il M. era stato tratto...

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