Nel caso in cui la firma di traenza indichi un nome completamente diverso dal titolare dei conto corrente, tale che non sia in alcun modo possibile ingenerare nella banca trattaria il dubbio dell’apparente riferibilità dell’assegno al predetto titolare, non vi è ragione di elevare il protesto a suo nome Suprema Corte di Cassazione sezione I...
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 7 settembre 2016, n. 17680
Nell’interpretazione di una dichiarazione negoziale da parte del giudice del merito, la parte non puo’ limitarsi a richiamare genericamente le regole legali di cui all’articolo 1362 c.c. e ss. ne’ contrapporre assiomaticamente a quella accolta dal giudice a quo una tesi interpretativa diversa, ma deve specificare i canoni ermeneutici in concreto violati nonche’ il punto...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 agosto 2016, n. 17353
L’informazione dell’inadeguatezza dell’acquisto delle obbligazioni del Monte può essere data anche oralmente Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 26 agosto 2016, n. 17353 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Presidente Dott. SCALDAFERRI Andrea –...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 31 agosto 2016, n. 17443
Nella perizia contrattuale la revoca, ad opera di alcuni soltanto dei mandanti, del mandato collettivo conferito ai periti e’, in presenza di una giusta causa, immediatamente produttiva dell’effetto estintivo, che si produce ex nunc e che, in caso di contestazione, spetta al giudice di accertare con sentenza dichiarativa, senza che tuttavia la proposizione di tale...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 7 settembre 2016, n.17682
Il giudizio previsto dall’art. 548 c.p.c. si conclude con una sentenza dal duplice contenuto di accertamento: l’uno, idoneo ad acquistare autorità di cosa giudicata sostanziale tra le parti del rapporto, avente ad oggetto il credito del debitore esecutato (che, pertanto, è litisconsorte necessario) nei confronti del terzo pignorato; l’altro, di rilevanza meramente processuale, attinente all’assoggettabilità...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 17 agosto 2016, n. 17150
In tema di interessi usurari le norme che prevedono la nullità dei patti contrattuali che determinano la misura degli interessi in tassi così elevati da raggiungere la soglia dell’usura (introdotte con l’art. 4 l. 17 febbraio 1992 n. 154, poi trasfuso nell’art. 117 d.lgs. 1° settembre 1993 n. 385, e con l’art. 4 l. 7...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 24 agosto 2016, n. 17291
In caso di recesso di una banca dal rapporto di credito a tempo determinato, in presenza di una giusta causa tipizzata dalle parti del rapporto contrattuale, il giudice non deve limitarsi al riscontro obiettivo della sussistenza o meno dell’ipotesi tipica di giusta causa ma, alla stregua del principio per cui il contratto deve essere eseguito...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 6 giugno 2016, n. 11578
La sottoscrizione, da parte del cliente, della clausola in calce al modulo d’ordine, contenente la segnalazione d’inadeguatezza dell’operazione sulla quale egli è stato avvisato, è idonea a far presumere assolto l’obbligo previsto in capo all’intermediario dall’art. 29, c. 3, reg. Consob n. 11522 del 1998; tuttavia, a fronte della contestazione del cliente, il quale alleghi...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 31 maggio 2016, n. 11263
La disciplina del credito documentario è regolata da un complesso normativo sorto dalle prassi del commercio internazionale, stratificatosi nel tempo ed adottato da diversi istituti bancari. Detto complesso di norme è riconducibile all’istituto giuridico delle clausole d’uso (art. 1340 c.c.) e non alla categoria degli usi giuridici e/o normativi. Ne consegue che il rigoroso controllo...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 maggio 2016, n. 10941
La disposizione dell’art. 1194 cod. civ. secondo la quale il debitore non può imputare il pagamento al capitale piuttosto che agli interessi o alle spese senza il consenso del creditore, presuppone che tanto il credito per il capitale quanto quello, accessorio per gli interessi e le spese, siano simultaneamente liquidi ed esigibili; e pertanto, in...