Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 novembre 2015, n. 22316 Fatto e diritto E.L. ha proposto ricorso per cassazione affidato a due motivi avverso la sentenza del 20.5.2013 della Corte d’Appello di Roma che – in un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo azionato nei suoi confronti della Compagnia Tirrena di Assicurazioni spa...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 ottobre 2015, n. 21318. In tema di risarcimento dei danni da responsabilità civile, non è consentito al danneggiato, in presenza di un danno derivante da un unico fatto illecito, riferito alle cose ed alla persona, già verificatosi nella sua completezza, di frazionare la tutela giurisdizionale mediante la proposizione di distinte domande, parcellizzando l’azione extracontrattuale davanti al giudice di pace ed al tribunale in ragione delle rispettive competenze per valore
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 21 ottobre 2015, n. 21318 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina L. –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 20 ottobre 2015, n. 21212. In tema di responsabilità per danno da cosa in custodia la prova del nesso causale è particolarmente rilevante e delicata nei casi in cui il danno non sia l’effetto di un dinamismo interno alla cosa, scatenato dalla sua struttura o dal suo funzionamento, ma richieda che al modo di essere della cosa si unisca l’agire umano ed in particolare quello del danneggiato, essendo essa di per sé statica e inerte. In tali casi, infatti, ai fini della prova del nesso causale, il danneggiato è tenuto a dimostrare che lo stato dei luoghi presentava un’obiettiva situazione di pericolosità, tale da rendere molto probabile, se non inevitabile, il danno.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 20 ottobre 2015, n. 21212 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 20 ottobre 2015, n. 21209. L’art. 68 della legge professionale forense – il quale prescrive che tutte le parti che hanno transatto sono solidalmente obbligate al pagamento degli onorari e al rimborso delle spese in favore degli avvocati che hanno partecipato al giudizio definito con quella transazione – non è applicabile allorquando la causa sia stata definita direttamente dal giudice con una sentenza che, oltre a disporre la cessazione della materia del contendere a seguito della sopravvenuta transazione, abbia pronunciato sulle spese
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 20 ottobre 2015, n. 21209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 settembre 2015, n. 18903. Ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., allorchè venga accertato, anche in relazione alla mancanza di intrinseca pericolosità della cosa oggetto di custodia, che la situazione di possibile pericolo, comunque ingeneratasi, sarebbe stata superabile mediante l’adozione di un comportamento ordinariamente cauto da parte dello stesso danneggiato, deve escludersi che il danno sia stato cagionato dalla cosa, ridotta al rango di mera occasione dell’evento, e ritenersi, per contro, integrato il caso fortuito
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE Sezione VI Sentenza 24 settembre 2015, n. 18903 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente – Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere – Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere – Dott. BARRECA Giuseppina...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 12 ottobre 2015, n. 20401. Nell’ambito di un contratto per adesione, le clausole di «proroga tacita» (o di rinnovazione del contratto), se predisposte dalla parte più forte, sono prive di efficacia qualora non approvate «specificamente per iscritto», dal contraente debole, e ciò anche qualora abbiano il carattere della «reciprocità e bilateralità»
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 12 ottobre 2015, n. 20401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro –...
Corte di Cassazione, sezione VI, 23 ottobre 2015, n. 21672. In tema di procedimento per decreto ingiuntivo, qualora il decreto sia stato emesso nei confronti di distinti soggetti, l’atto di citazione in opposizione al decreto, equivalendo alla comparsa di risposta, costituisce, nel regime dell’art. 38, primo comma, c.p.c., nel testo novellato dall’art. 45 della l. n. 69 del 2009, il veicolo necessario della deduzione da parte degli ingiunti di qualsiasi eccezione di incompetenza del giudice che emise il decreto. Ne consegue che, qualora ognuno degli ingiunti proponga separata citazione in opposizione al decreto notificandola anche agli altri senza sollevare eccezione di incompetenza del giudice del monitorio, tale eccezione resta preclusa per ogni specie di competenza e non può essere svolta nella comparsa di costituzione che ciascun ingiunto ritenga di depositare dopo la notifica dell’opposizione altrui. Nel regime della rilevazione della questione di competenza, di cui all’art. 38 c.p.c., nel testo sostituito dalla L. n. 69 del 2009, ove il convenuto abbia sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale inderogabile nella comparsa di risposta depositata direttamente all’udienza di prima comparizione ai sensi dell’art. 183 c.p.c., anziché nel termine di cui all’art. 166 c.p.c., e, dunque, tardivamente, il potere di rilevazione ufficioso della stessa eccezione o di una diversa eccezione di incompetenza territoriale inderogabile dev’essere esercitato necessariamente ed espressamente dal giudice nella detta udienza. In mancanza, la competenza resta radicata avanti al giudice adito, dovendosi escludere che l’esercizio espresso del potere ufficioso per la questione di competenza tardivamente sollevata dalla parte non occorra in ragione del già esercitato potere da parte di essa, giacché detto esercizio deve considerarsi, per la sua tardività, tamquam non esset.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ORDINANZA 23 ottobre 2015, n. 21672 Fatto e diritto Ritenuto quanto segue: p.1. La s.p.a. Brembo ha proposto istanza di regolamento di competenza contro la s.p.a. Impresa Fratelli Rota Nodari e la s.r.l. Innova Tecnologia avverso la sentenza ex art. 281-sexies c.p.c. del 24 settembre 2014; con la quale...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 ottobre 2015, n. 19945. La controversia avente ad oggetto il risarcimento dei danni causati da un tamponamento stradale che ha causato solo danni a cose deve ritenersi rientrante tra le cause di particolare semplicità di cui all’articolo 4 comma 2° della Legge 794/1942. Di conseguenza, il giudice di merito all’esito di tale controversia ha la facoltà di liquidare le spese di lite in misura ridotta fino alla metà dei minimi tariffari
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 ottobre 2015, n. 19945 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina Luciana –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 ottobre 2015, n. 21547. La competenza deve infatti essere determinata a priori, secondo la prospettazione fornita dall’attore nella propria domanda
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 ottobre 2015, n. 21547 Premesso in fatto M. S. e V. G. con distinti ricorsi in riassunzione a seguito della sentenza del Giudice di Pace di Venosa in data 21.11.2013, con la quale il predetto giudice aveva dichiarato la propria incompetenza per materia rimettendo le parti dinanzi...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 ottobre 2015, n. 20180. È nulla, per violazione del principio del contraddittorio, la sentenza emessa dal giudice prima della scadenza dei termini dal medesimo fissati ex art. 190 cod. proc. civ. per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica risultando in tal modo impedito al difensore della parte di svolgere nella sua pienezza il diritto di difesa
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 8 ottobre 2015, n. 20180 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina Luciana...