Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9450. In presenza di piu’ condotte tipiche concernenti le sostanze stupefacenti
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9450. In presenza di piu’ condotte tipiche concernenti le sostanze stupefacenti

In presenza di piu’ condotte tipiche concernenti le sostanze stupefacenti, riconducibili a quelle descritte nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, ove le stesse risultino distinte sul piano ontologico, cronologico e psicologico – sulla scorta di un caratteristico giudizio di fatto che, in quanto congruamente argomentato, non e’ sindacabile dal...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9428. Ai fini della configurabilita’ del reato di rissa, una volta accertata l’esistenza di gruppi contrapposti con vicendevole intenzione offensiva dell’altrui incolumita’ personale, e’ irrilevante individuare chi per primo sia passato a vie di fatto
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9428. Ai fini della configurabilita’ del reato di rissa, una volta accertata l’esistenza di gruppi contrapposti con vicendevole intenzione offensiva dell’altrui incolumita’ personale, e’ irrilevante individuare chi per primo sia passato a vie di fatto

Ai fini della configurabilita’ del reato di rissa, una volta accertata l’esistenza di gruppi contrapposti con vicendevole intenzione offensiva dell’altrui incolumita’ personale, e’ irrilevante individuare chi per primo sia passato a vie di fatto e che per la configurazione del reato di rissa e’ necessario e sufficiente che, nella violenta contesa, vi siano gruppi contrapposti,...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9441. Alla disposizione dell’articolo 45  Decreto Legislativo n. 274 del 2000, non puo’ essere riconosciuta una portata diversa dalla norma recepita e meramente riprodotta, espressamente operante per i procedimenti riguardanti reati successivamente attribuiti alla competenza del giudice di pace
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9441. Alla disposizione dell’articolo 45 Decreto Legislativo n. 274 del 2000, non puo’ essere riconosciuta una portata diversa dalla norma recepita e meramente riprodotta, espressamente operante per i procedimenti riguardanti reati successivamente attribuiti alla competenza del giudice di pace

Alla disposizione dell’articolo 45 Decreto Legislativo n. 274 del 2000, non puo’ essere riconosciuta una portata diversa dalla norma recepita e meramente riprodotta, espressamente operante per i procedimenti riguardanti reati successivamente attribuiti alla competenza del giudice di pace, nei quali e’ possibile applicare, in via transitoria, la nuova tipologia sanzionatoria, ma non per le sentenze...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9416. La circostanza della premeditazione ben puo’ conciliarsi con una reazione iraconda e con un movente passionale
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9416. La circostanza della premeditazione ben puo’ conciliarsi con una reazione iraconda e con un movente passionale

La circostanza della premeditazione, tale aggravante ben puo’ conciliarsi con una reazione iraconda e con un movente passionale, ferma l’esigenza dei due elementi essenziali, consistenti in un apprezzabile intervallo di tempo fra l’insorgenza e l’attuazione del proposito criminoso e nel perdurare della risoluzione criminosa, senza titubanza e senza soluzioni di continuita’ Sentenza 1 marzo 2018,...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 febbraio 2018, n. 5011. Nel giudizio prognostico concernente la concessione della misura dell’affidamento in prova al servizio sociale
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 febbraio 2018, n. 5011. Nel giudizio prognostico concernente la concessione della misura dell’affidamento in prova al servizio sociale

Attraverso la misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova al servizio sociale, l’ordinamento ha inteso attuare una forma dell’esecuzione della pena esterna al carcere nei confronti di condannati per i quali, alla luce dell’osservazione della personalita’ e di altre acquisizioni ed elementi di conoscenza, sia possibile formulare una ragionevole prognosi di completo reinserimento sociale all’esito...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 novembre 2017, n. 52259. Il giudice dell’esecuzione non può alterare il giudicato, ritenendo esistente un’attenuante non ravvisata in sede di cognizione, o procedendo alla comparazione tra circostanze opposte
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 15 novembre 2017, n. 52259. Il giudice dell’esecuzione non può alterare il giudicato, ritenendo esistente un’attenuante non ravvisata in sede di cognizione, o procedendo alla comparazione tra circostanze opposte

Il giudice dell’esecuzione non può alterare il giudicato, ritenendo esistente un’attenuante non ravvisata in sede di cognizione, o procedendo alla comparazione tra circostanze opposte. Né può, dopo l’irrevocabilità della sentenza, qualificare il fatto di reato, già considerato attenuato, come autonoma fattispecie e rideterminare la pena. Sentenza 15 novembre 2017, n. 52259 Data udienza 20 luglio...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 30 novembre 2017, n. 54080. In tema di misure di prevenzione
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 30 novembre 2017, n. 54080. In tema di misure di prevenzione

In tema di misure di prevenzione, il reato consistente nella violazione di prescrizioni correlate alla sottoposizione alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, non può più ritenersi penalmente sanzionato per effetto della sentenza della Corte e.d.u. resa nel caso De Tommaso c. Italia e della recente sentenza delle Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione resa...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 10 novembre 2017, n. 51458. In ordine al reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorita’ di cui all’articolo 650 cod. pen.
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 10 novembre 2017, n. 51458. In ordine al reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorita’ di cui all’articolo 650 cod. pen.

Ai fini del giudizio di responsabilita’ in ordine al reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorita’ di cui all’articolo 650 cod. pen., il giudice e’ tenuto a verificare previamente la legalita’ sostanziale e formale del provvedimento che si assume violato sotto i tre profili tradizionali della violazione di legge, dell’eccesso di potere e della incompetenza. Ne...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 28 settembre 2017, n. 44859. Il divieto di una pluralità di sentenze per lo stesso fatto a carico di una stessa persona
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 28 settembre 2017, n. 44859. Il divieto di una pluralità di sentenze per lo stesso fatto a carico di una stessa persona

Il divieto di una pluralità di sentenze per lo stesso fatto a carico di una stessa persona non viene meno solo perché, insieme allo stesso fatto ne vengono giudicati anche altri, in concorso con quello ripetutamente giudicato. Sentenza 28 settembre 2017, n. 44859 Data udienza 18 gennaio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 30 ottobre 2017, n. 49791. Con la sentenza definitiva, il processo è pervenuto al suo stadio conclusivo, gli eventuali vizi di atti o decisioni assunte nel corso dello stesso devono ritenersi superate, avendo esaurito il loro potenziale dirimente.
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 30 ottobre 2017, n. 49791. Con la sentenza definitiva, il processo è pervenuto al suo stadio conclusivo, gli eventuali vizi di atti o decisioni assunte nel corso dello stesso devono ritenersi superate, avendo esaurito il loro potenziale dirimente.

Attribuire al giudice dell’esecuzione, dotato di una competenza funzionale limitata essendo la sua giurisdizione una proiezione ridotta di quella esercitata in sede cognitiva, il potere di accertare e dichiarare vizi verificatisi in un momento processuale anteriore alla pronuncia della sentenza definitiva, equivarrebbe a riconoscergli la potestà di invalidarla, in aperto contrasto con un sistema che,...