Nelle materie in cui trova applicazione il rito del lavoro, giusto il richiamo disposto dall’articolo 447 bis c.p.c. il “dies a quo” di decorrenza del termine cd. lungo di decadenza per la proposizione della impugnazione, previsto dall’articolo 327 c.p.c., con riferimento alla pubblicazione della sentenza, deve essere individuato alla stessa data della udienza in cui e’ stato definito il giudizio
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Nelle materie in cui trova applicazione il rito del lavoro, giusto il richiamo disposto dall’articolo 447 bis c.p.c. il “dies a quo” di decorrenza del termine cd. lungo di decadenza per la proposizione della impugnazione, previsto dall’articolo 327 c.p.c., con riferimento alla pubblicazione della sentenza, deve essere individuato alla stessa data della udienza in cui e’ stato definito il giudizio

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 7 giugno 2018, n. 14724. La massima estrapolata: Nelle materie in cui trova applicazione il rito del lavoro, giusto il richiamo disposto dall’articolo 447 bis c.p.c., in seguito alla modifica del primo comma dell’articolo 429 c.p.c., disposta dal Decreto Legge n. 112 del 2008, articolo 53, comma 2,...

In caso di rottura di una relazione sentimentale, l’ex partner ha diritto a riavere il denaro e un indennizzo per il tempo libero impegnato nel lavoro per la costruzione di una casa comune, anche se questa è di esclusiva proprietà del compagno.
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In caso di rottura di una relazione sentimentale, l’ex partner ha diritto a riavere il denaro e un indennizzo per il tempo libero impegnato nel lavoro per la costruzione di una casa comune, anche se questa è di esclusiva proprietà del compagno.

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 7 giugno 2018, n. 14732. Le massime estrapolate: L’azione generale di arricchimento ha come presupposto la locupletazione di un soggetto a danno dell’altro che sia avvenuta senza giusta causa, sicche’ non e’ dato invocare la mancanza o l’ingiustizia della causa qualora l’arricchimento sia conseguenza di un contratto, di...

Il contratto di Franchising deve indicare, a pena di nullità, la specifica del know how fornito all’affiliato
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Il contratto di Franchising deve indicare, a pena di nullità, la specifica del know how fornito all’affiliato

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 10 maggio 2018, n. 11256 La massima estrapolata Il contratto di Franchising deve indicare, a pena di nullità, la specifica del know how fornito all’affiliato, tenendo conto che questo deve possedere i caratteri della segretezza, della sostanzialità e della individuazione. Ordinanza 10 maggio 2018, n. 11256 Data udienza...

L’impegno, unilateralmente assunto dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale con circolare trasfusa in una comunicazione trasmessa alla cessionaria e da questa restituita firmata per accettazione costituisce valida fonte negoziale di obbligazione
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L’impegno, unilateralmente assunto dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale con circolare trasfusa in una comunicazione trasmessa alla cessionaria e da questa restituita firmata per accettazione costituisce valida fonte negoziale di obbligazione

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Sentenza 10 maggio 2018, n. 11258 La massima estrapolata L’impegno, unilateralmente assunto dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale con circolare trasfusa in una comunicazione trasmessa alla cessionaria e da questa restituita firmata per accettazione, di comunicare alla cessionaria di quote di pensioni anche private ogni fatto idoneo a determinare...

Il negozio di ricognizione di debito rilasciato dalla società di capitale a favore del socio attraverso cui la società intende far conseguire al socio il diritto di recedere dalla societàè nullo per contrarietà alle norme imperative ai sensi dell’articolo 1418 del Cc.
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Il negozio di ricognizione di debito rilasciato dalla società di capitale a favore del socio attraverso cui la società intende far conseguire al socio il diritto di recedere dalla societàè nullo per contrarietà alle norme imperative ai sensi dell’articolo 1418 del Cc.

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 4 maggio 2018, n. 10583 La massima estrapolata Il negozio di ricognizione di debito rilasciato dalla società di capitale a favore del socio, attraverso cui la società intende far conseguire al socio il diritto di recedere dalla società e di ottenere un importo del tutto corrispondente a quanto...

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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 15 marzo 2018, n. 6395. L’impedimento del godimento della parte dell’immobile necessaria per l’abitazione del conduttore e della sua famiglia non è di per sé causa di scioglimento del contratto, spettando all’iniziativa dello stesso conduttore manifestare un interesse contrario alla prosecuzione del rapporto.

L’impedimento del godimento della parte dell’immobile necessaria per l’abitazione del conduttore e della sua famiglia non è di per sé causa di scioglimento del contratto, spettando all’iniziativa dello stesso conduttore manifestare un interesse contrario alla prosecuzione del rapporto. Nel caso di specie, la Suprema Corte, ordinanza 15 marzo 2018, n. 6395, ha confermato la sentenza...

Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 13 marzo 2018, n. 6010. La molestia di diritto, dalla quale il conduttore ha diritto di essere garantito dal locatore ai sensi dell’articolo 1585 c.c.
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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 13 marzo 2018, n. 6010. La molestia di diritto, dalla quale il conduttore ha diritto di essere garantito dal locatore ai sensi dell’articolo 1585 c.c.

La molestia di diritto, dalla quale il conduttore ha diritto di essere garantito dal locatore ai sensi dell’articolo 1585 c.c., puo’ essere anche realizzata dal comportamento del terzo volto a contraddire il diritto del conduttore al pieno godimento della cosa attraverso una menomazione materiale del bene che ne limiti il godimento e dimostri, al contempo,...

Corte di Cassazione, sezione terza civile, sentenza 13 marzo 2018, n. 6015. Nelle obbligazioni di durata assistite da clausola penale, il divieto di cumulo tra la prestazione principale e la penale, previsto dall’articolo 1383 c.c., puo’ riguardare le sole prestazioni gia’ maturate e rimaste inadempiute.
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Corte di Cassazione, sezione terza civile, sentenza 13 marzo 2018, n. 6015. Nelle obbligazioni di durata assistite da clausola penale, il divieto di cumulo tra la prestazione principale e la penale, previsto dall’articolo 1383 c.c., puo’ riguardare le sole prestazioni gia’ maturate e rimaste inadempiute.

Nelle obbligazioni di durata assistite da clausola penale, il divieto di cumulo tra la prestazione principale e la penale, previsto dall’articolo 1383 c.c., puo’ riguardare le sole prestazioni gia’ maturate e rimaste inadempiute. Per queste, il locatore deve optare se richiedere l’integrale pagamento della prestazione principale o se chiedere in luogo di esso, il pagamento...

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Corte di Cassazione, sezione terza civile, sentenza 2 marzo 2018, n. 4921. In ipotesi di domanda di risoluzione di un rapporto di locazione per morosità, il valore è rappresentato dall’ammontare dei canoni del residuo periodo della locazione che la domanda dell’attore mira a far cessare anticipatamente

In ipotesi di domanda di risoluzione di un rapporto di locazione per morosità, il valore è rappresentato dall’ammontare dei canoni del residuo periodo della locazione che la domanda dell’attore mira a far cessare anticipatamente Sentenza 2 marzo 2018, n. 4921 Data udienza 5 dicembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...

Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 23 gennaio 2018, n. 1572. Il sistema processuale impone che non si condanni mai alla rifusione delle spese chi è stato costretto a innescare la lite in modo fondato anche solo in parte.
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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 23 gennaio 2018, n. 1572. Il sistema processuale impone che non si condanni mai alla rifusione delle spese chi è stato costretto a innescare la lite in modo fondato anche solo in parte.

Se per giustificare la condanna dell’attore parzialmente vittorioso risulta necessario che egli abbia immotivatamente rifiutato l’offerta conciliativa proprio di quanto gli è stato parzialmente riconosciuto, ciò significa che, eccetto tale ipotesi, il sistema processuale impone che non si condanni mai alla rifusione delle spese chi è stato costretto a innescare la lite in modo fondato...