Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 26 maggio 2016, n. 21968
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Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 26 maggio 2016, n. 21968

Ai fini dell’aggravante di cui all’art. 80 del d.P.R. n. 309 del 1990, non è sufficiente, ai fini della configurabilità la semplice coscienza e volontà della detenzione dello stupefacente, eventualmente per il tramite di un concorrente, ma è necessaria la dimostrazione della colpevolezza dell’agente quanto allo specifico profilo del quantitativo dello stupefacente SUPREMA CORTE DI...

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 maggio 2016, n. 19106.
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 maggio 2016, n. 19106.

Il reato di occultamento o distruzione delle scritture contabili a carico dell’amministratore di una società si può desumere dalle verifiche effettuate presso i fornitori. Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 maggio 2016, n. 19106 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE TERZA PENALEComposta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:Dott. AMORESANO Silvio –...

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 aprile 2016, n. 17414.
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 aprile 2016, n. 17414.

Ai fini della sussistenza del delitto di cui all’art. 609-bis c.p., la violenza o la minaccia, per determinare la costrizione (ossia l’evento costrittivo che si risolve, come espressamente previsto dal modello legale, nel compiere o nel subire un atto sessuale), debbono comportare una immediata e concreta intrusione nella sfera sessuale della vittima, che si ha...

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Il delitto di occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10, D.Lgs. 74/2000) richiede il dolo specifico dell’evasione (propria o altrui) e non si può ritenere integrato per il solo fatto che la “testa di legno” accetti l’incarico di svolgere il ruolo di amministratore formale nell’interesse nella società e sia consapevole del dovere di tenere le scritture contabili e di presentare le dichiarazioni fiscali omesse. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 aprile 2016, n. 15900.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 aprile 2016, n. 15900 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott. GAI Emanuela – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...

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In tema di atti sessuali; il bacio sulla guancia, la cui natura di atto sessuale – al di là di classificazioni definitorie inammissibilmente autosufficienti – non è affatto scontata (ché anzi il bacio sulla guancia è, secondo consuetudine, percepito come manifestazione di affetto o dato in segno si o di saluto); si deve perciò far riferimento, come detto, alle circostanze concrete del caso. Ognuno vede, infatti, che una cosa è baciare repentinamente (ma puramente e semplicemente) una persona sulla guancia, altra è – per esempio – baciare un'alunna in luoghi appartati, trattenendola per i fianchi, chiedendole di essere baciati e rivolgendole apprezzamenti per il suo aspetto fisico , o il bacio sulla guancia dato nel tentativo di raggiungere la bocca. Nel caso di specie il semplice e fugace bacio sulla guancia, dato senza alcuna interferenza nella sfera sessuale della vittima, non possa essere oggettivamente considerato come "atto sessuale" alla stregua dei significato "sociale" che al gesto dell'imputato può essere oggettivamente attribuito. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 maggio 2016, n. 18679

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 maggio 2016, n. 18679 Ritenuto in fatto 1.I1 sig. R.G. ricorre per l’annullamento della sentenza del 08/05/2014 della Corte di appello di Lecce – sezione distaccata di Taranto – che ha confermato la condanna alla pena di un anno e tre mesi di reclusione inflittagli il 27/01/2012...

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La norma più favorevole per i fatti di lieve entità, che riguardino sia le c.d. droghe pesanti sia le c.d. droghe leggere, va individuata, agli effetti di cui all’art. 2 comma 4 cod. pen., nella disciplina per ultimo introdotta dal D.L. n. 36/2014, poi convertito nella legge n. 79/2014. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 aprile 2016, n. 14725.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 aprile 2016, n. 14725 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. DE MASI Oronzo – rel. Consigliere Dott. MOCCI Mauro – Consigliere Dott. DI STASI Antonella – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 marzo 2016, n. 9154. Precisato, nuovamente, il contenuto degli atti fraudolenti quale residuale modalità realizzativa della c.d. frode esattoriale, con particolare riguardo alla costituzione del fondo patrimoniale familiare costituito appunto col solo scopo di eludere l’adempimento dell’obbligazione fiscale

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 marzo 2016, n. 9154 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni – Consigliere Dott. ANDRONIO A....