Reato di percosse anche con il solo strattonamento. Sentenza 1 agosto 2017, n. 38392 Data udienza 17 maggio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. SCOTTI Umberto Luig – Consigliere Dott. DE GREGORIO Eduardo...
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 1 dicembre 2016, n. 51276
La Corte di Cassazione, su un ricorso contro la ordinanza con cui il Tribunale del riesame, annullava l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari che aveva disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due rei, in base al fatto che non sussistevano esigenze di natura cautelare, ha annullato la sentenza accogliendo il ricorso del P.M. secondo cui...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 28 ottobre 2015, n. 43488. Interpretazione chiara della circostanza aggravante della discriminazione razziale, etnica, nazionale o religiosa, di cui all’art. 3 del d.l. n. 122/1993; l’imputazione della stessa prescinde da un’indagine autonoma sull’elemento soggettivo, dovendosi procedere dall’analisi delle modalità lesive della condotta che si vale del disprezzo per l’altro da sé
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 28 ottobre 2015, n. 43488 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Antonio – Presidente Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. PISTORELLI Luca – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 marzo 2015, n. 9654. Il delitto di maltrattamenti in famiglia assorbe i delitti di percosse e minacce, anche gravi, sempre che tali comportamenti siano contestati come finalizzati ai maltrattamenti, in quanto costituiscono elementi essenziali della violenza fisica o morale propria della fattispecie prevista dall'art. 572 c.p., ma non quello di lesioni (che non costituisce sempre elemento essenziale del delitto di maltrattamenti), di danneggiamento e di estorsione attesa la diversa obiettività giuridica dei reati
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 5 marzo 2015, n. 9654 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata la corte di appello di Napoli, in parziale riforma della sentenza emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere il giorno 30 ottobre 2013 nei confronti di M.P. e da questi appellata, ha dichiarato non doversi...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 febbraio 2015, n. 6407. Le norme del codice penale previste dall'art. 581 e dall'art. 612 tutelano beni giuridici diversi : la prima tutela l'incolumità personale, mentre la seconda tutela la libertà morale, per cui la diversità ontologica dei due reati e la loro struttura di reati semplici e non complessi sono ostative alla interpretazione espressa dal giudice di pace , secondo cui l'aver messo le mani al collo della persona offesa rientra nell'ambito della consumazione del delitto di minaccia In tal modo il giudice ha in maniera inammissibile esteso al delitto di minaccia quanto prospettato in relazione ai suoi rapporti con il reato di ingiuria
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 13 febbraio 2015, n. 6407 Fatto e diritto La procura generale presso la corte di appello di Salerno ha presentato ricorso avverso la sentenza 23.5.2013 del giudice di pace di Eboli nei confronti di P. A. per violazione di legge in relazione all’art. 581 c.p. : il giudice...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 20 novembre 2014, n. 48339. Sequestro di persona per la maestra che chiude la bambina nell'antibagno
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 20 novembre 2014, n. 48339 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – rel. Consigliere Dott. MICHELI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 ottobre 2014, n. 44020. Il delitto previsto dall'art. 586 cod. pen. (morte come conseguenza di altro delitto) si differenzia dall'omicidio preterintenzionale perché nel primo delitto l'attività del colpevole è diretta a realizzare un delitto doloso diverso dalle percosse e dalle lesioni personali, mentre nel secondo l'attività è diretta a realizzare un evento, che, ove non si verificasse la morte, costituirebbe reato di percosse o lesioni
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 22 ottobre 2014, n. 44020 Ritenuto in fatto R.M. era chiamato a rispondere, innanzi al Tribunale di Ferrara, del reato di cui all’art. 584 cod. pen. “perché, colpendo con un pugno al volto Z.F. e quindi con atti diretti a commettere il delitto di cui all’art. 582 cod....