Esclusa la sussistenza del reato di omicidio preterintenzionale
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Esclusa la sussistenza del reato di omicidio preterintenzionale

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 23 aprile 2018, n. 18048. Esclusa la sussistenza del reato di omicidio preterintenzionale qualora, alla luce delquadro probatorio, manchi il presupposto della volonta’ di provocare dolore mediante un gioco erotico e la pratica sia diretta solo a provocare piacere sessuale Sentenza 23 aprile 2018, n. 18048 Data udienza 1 febbraio...

Non può essere configurato l’eccesso colposo previsto dall’art. 55 cod. pen. in mancanza di una situazione di effettiva sussistenza della singola scriminante, di cui si eccedono colposamente i limiti.
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Non può essere configurato l’eccesso colposo previsto dall’art. 55 cod. pen. in mancanza di una situazione di effettiva sussistenza della singola scriminante, di cui si eccedono colposamente i limiti.

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 6 aprile 2018, n. 15460. Non può essere configurato l’eccesso colposo previsto dall’art. 55 cod. pen. in mancanza di una situazione di effettiva sussistenza della singola scriminante, di cui si eccedono colposamente i limiti. Ne consegue che vanno esclusi l’eccesso di legittima difesa e la legittima difesa putativa,...

Poiche’ l’omicidio preterintenzionale si differenzia da quello volontario essenzialmente sotto il profilo dell’elemento soggettivo, facendo difetto, nel primo, la volonta’ omicida non solo sotto la forma del dolo diretto, ma anche sotto quella del dolo indiretto, eventuale o alternativo
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Poiche’ l’omicidio preterintenzionale si differenzia da quello volontario essenzialmente sotto il profilo dell’elemento soggettivo, facendo difetto, nel primo, la volonta’ omicida non solo sotto la forma del dolo diretto, ma anche sotto quella del dolo indiretto, eventuale o alternativo

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 13 aprile 2018, n. 16529. Poiche’ l’omicidio preterintenzionale si differenzia da quello volontario essenzialmente sotto il profilo dell’elemento soggettivo, facendo difetto, nel primo, la volonta’ omicida non solo sotto la forma del dolo diretto, ma anche sotto quella del dolo indiretto, eventuale o alternativo, ne consegue che va...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 26 ottobre 2016, n.44986
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 26 ottobre 2016, n.44986

Ai fini del delitto di omicidio preterintenzionale, l’elemento psicologico consiste nell’aver voluto (anche solo a livello di tentativo) l’evento minore (percosse o lesioni) e non anche l’evento più grave (morte), che costituisce solo la conseguenza diretta della condotta dell’agente, attuata con una violenta manomissione della fisicità del soggetto passivo, contro la volontà di quest’ultimo. Ne...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 6 febbraio 2015, n. 5676. L'accertamento dell'elemento psicologico in cui risiede il criterio distintivo tra l'omicidio volontario (in cui la volontà dell'agente è costituita dall'animus necandi, ossia dal dolo intenzionale, nelle gradazioni del dolo diretto o eventuale) e l'omicidio preterintenzionale (in cui la volontà dell'agente è diretta a percuotere o a ferire la vittima, con esclusione assoluta di ogni previsione dell'evento morte, che si determina per fattori esterni) si rimette alla valutazione rigorosa di elementi oggettivi desunti dalle concrete modalità della condotta e si demanda al giudice di attenersi – al fine di valutare l'esistenza del dolo omicidiario e di verificare se l'evento sia stato escluso o sia stato visto dall'agente come possibile, come probabile o come certa conseguenza diretta della sua azione – a una indagine sintomatica, e cioè agli elementi fattuali indicativi all'esterno della direzione teleologica della volontà dell'agente verso la morte della vittima secondo le regole di esperienza e l'id quod plerumque accidit, quali, in via esemplificativa, il comportamento antecedente e susseguente al reato, la natura del mezzo usato, le parti del corpo della vittima attinte, la reiterazione dei colpi, e ancora la direzione e l'intensità dei colpi, la distanza del bersaglio, le situazioni di tempo e di luogo che favoriscono l'azione cruenta , e ulteriormente la micidialità del mezzo usato, la reiterazione delle lesività, la mancanza di motivazioni alternative dell'azione

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 6 febbraio 2015, n. 5676 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 18 giugno 2012, il G.u.p. del Tribunale per i minorenni di Milano, all’esito del giudizio abbreviato, ha dichiarato V.M.L.E. responsabile del reato di omicidio, aggravato dalla circostanza dei futili motivi, in danno di C.L. , commesso...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 gennaio 2015, n. 301. Il formale riferimento normativo ad "atti diretti a percuotere o a ledere" non esclude la possibilità che questi siano accettati come eventuali; in tale ottica la direzione degli atti va intesa come requisito strutturale oggettivo dell'azione e l'espressione impiegata come finalizzata a ricomprendere in essa atti realizzanti semplice tentativo del delitto a cui consegua l'evento morte

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 gennaio 2015, n. 301 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza in data 16.06.2014, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Caltagirone applicava nei confronti di M.L. la misura cautelare della custodia in carcere per i reati di rapina impropria aggravata (capo A) e omicidio...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 ottobre 2014, n. 42051. La differenza tra gli artt. 575 e 584 cod. pen. va individuata nella diversità dell'elemento psicologico, che nell'omicidio preterintenzionale consiste nella volontarietà delle percosse o delle lesioni alle quali consegue la morte dell'aggredito come evento non voluto

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 9 ottobre 2014, n. 42051 Ritenuto in fatto Con sentenza del 17.4.2013 la Corte di assise di appello di Catania rideterminava in anni ventuno di reclusione la pena inflitta dalla Corte di primo grado che condannava, con le circostanze attenuanti generiche equivalenti alle circostanze aggravanti contestate della premeditazione...