SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 24 novembre 2015, n. 23914 Ritenuto in fatto La S.r.l. Metalfix conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Ancona, la ditta Italtecno Inpianti di M.V. esponendo che: a fine anno 1993 – inizio 1994, essa attrice aveva incaricato la predetta impresa di effettuare i lavori di manutenzione straordinaria,...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 febbraio 2015, n. 2040. E’ consentito sollevare per la prima volta in sede di legittimità la questione di nullità di un contratto, a condizione che ciò non comporti nuovi accertamenti di fatto e che non si sia verificato un giudicato implicito sulla validità dello stesso, per aver, il giudice di merito, accolto o respinto la domanda sul presupposto della validità del titolo su cui essa si fondava e la questione della validità del negozio non sia stata sollevata in appello
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 4 febbraio 2015, n. 2040 Ritenuto in fatto I coniugi L.I.O. e P.S. citarono innanzi al Tribunale di Messina il geometra L.M.V. e S.O. , titolare di omonima impresa di costruzioni, affinché fossero condannati al risarcimento dei danni loro cagionati per l’esecuzione di un fabbricato in modo difforme...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 novembre 2014, n. 23950. Al fine di stabilire se la nullità di una clausola contrattuale importi la nullità dell'intero contratto, ovvero sia applicabile il principio utile per inutile non vitiatur, la scindibilità del contenuto del contratto deve essere accertata soprattutto attraverso la valutazione della potenziale volontà delle parti in relazione all'ipotesi che nel contratto non fosse stata inserita la clausola nulla
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 10 novembre 2014, n. 23950 Premesso in fatto 1. – È impugnata la sentenza della Corte d’appello di Firenze, notificata il 31 dicembre 2008, di conferma della sentenza del Tribunale di Livorno – sezione distaccata di Cecina – che aveva respinto la domanda proposta da R.S. , B.V. ,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 ottobre 2014, n. 21417. Il collegamento negoziale – cui le parti, nell'esplicazione della loro autonomia possono dar vita con manifestazioni di volonta' espresse in uno stesso contesto – non da luogo ad un nuovo ed autonomo contratto, ma e' un meccanismo attraverso il quale le parti perseguono un risultato economico unitario e complesso, realizzato non per mezzo di un singolo contratto ma attraverso una pluralita' coordinata di contratti, i quali conservano una loro causa autonoma, anche se ciascuno e' finalizzato ad un unico regolamento dei reciproci interessi. Pertanto, anche quando il collegamento determini un vincolo di reciproca dipendenza tra i contratti, ciascuno di essi si caratterizza in funzione di una propria causa e conserva una distinta individualita' giuridica. La conseguenza che se ne trae e' che, in caso di collegamento funzionale tra piu' contratti, gli stessi restano soggetti alla disciplina propria del rispettivo schema negoziale, mentre la loro interdipendenza produce una regolamentazione unitaria delle vicende relative alla permanenza del vincolo contrattuale, per cui essi "simul stabunt, simul cadent
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 ottobre 2014, n. 21417 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – rel. Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 aprile 2014, n. 7784. Il rilievo d'ufficio della nullità del contratto è precluso quando sulla validità del contratto si sia formato giudicato, anche implicito, come allorché il giudice di primo grado, accogliendo la domanda, abbia mostrato di ritenere valido il contratto, e le parti, in sede di appello, non abbiano mosso alcuna censura inerente la sua validità, mentre il principio della rilevabilità d'ufficio della nullità anche in grado di appello, presuppone che non sussista preclusione derivante da giudicato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 aprile 2014, n. 7784 Svolgimento del processo La società D. a r.l. chiedeva la condanna del Comune di Roma al risarcimento dei danni conseguiti alla locazione di alcuni locali – posti all’interno di uno stabile adibito a plesso scolastico e detenuti dal predetto Comune per oltre un...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 dicembre 2013, n. 27409. Nulla la compravendita stipulata in presenza della revoca della procura conosciuta alle parti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 6 dicembre 2013, n. 27409 Svolgimento del processo Con atto di citazione ritualmente notificato, i sigg. S.A. ed Al. convenivano in giudizio, dinanzi al Tribunale di Torino, la s.a.s. Immobiliare S.N. di Scibetta Salvatore, nonché i sigg. A.V. , B.P. e D.G. chiedendo, in via principale, che venisse...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 ottobre 2013, n. 23591. Deve ritenersi nullo, per contrarietà alla legge, il contratto preliminare di vendita di un immobile irregolare dal punto di vista urbanistico
La massima 1. Deve ritenersi nullo, per contrarietà alla legge, il contratto preliminare di vendita di un immobile irregolare dal punto di vista urbanistico. 2. Dall’art. 40, comma 2, della l. n. 47 del 1985, è desumibile il principio generale della nullità (di carattere sostanziale) degli atti di trasferimento di immobili non in regola con...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 12 luglio 2013, n. 17257. Rilevabilità d’ufficio della nullità di una clausola contrattuale (nella fattispecie moduli per l’aumento della fideiussione).
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 12 luglio 2013, n. 17257 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Roma ha respinto l’impugnazione proposta da D..D.P. e C.M.A. avverso la sentenza di primo grado con la quale era stata dichiarata l’inefficacia dell’atto di costituzione di fondo patrimoniale sulla maggior parte dei...
Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 3 luglio 2013, n. 16630. Operatività degli effetti del giudicato esterno implicito con specifico riferimento alla controversa questione della rilevabilità d’ufficio della nullità di un contratto per il quale le parti si siano semplicemente limitate a chiedere la risoluzione
La massima In seno alle questioni pregiudiziali, bisogna distinguere tra quelle che sono tali soltanto in senso logico, in quanto investono circostanze che rientrano nel fatto costitutivo del diritto dedotto in causa e devono essere necessariamente decise “incidenter tantum”, e quelle che lo sono in senso tecnico, che concernono circostanze distinte ed indipendenti del detto...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 ottobre 2012, n. 17028. La sanzione di nullità, prevista dalla legge 28 febbraio 1985 n. 47, art. 40, comma 2, con riferimento ad immobili privi della necessaria concessione edificatoria, trova applicazione per i soli contratti ad effetti reali, mentre le relative previsioni non possono essere estese ai contratti ad efficacia meramente obbligatoria, quali i preliminari di vendita
La massima La sanzione di nullità, prevista dalla legge 28 febbraio 1985 n. 47, art. 40, comma 2, con riferimento ad immobili privi della necessaria concessione edificatoria (ovvero della concessione rilasciata in sanatoria o della copia conforme della relativa domanda corredata della prova dell’avvenuto versamento delle prime due rate dell’oblazione), trova applicazione per i soli...